amarezza per amica che sta cedendo al LA

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madda77
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Messaggio da madda77 » sab set 17, 2011 11:15 pm

Intervengo senza aver letto tutti gli interventi, ma quel che è implicato nell'allattamento mi ha toccato e tutt'ora mi tocca dal vivo.
Credo sia giusto incentivare l'allattamento al seno, adoperarsi percè vi sia una corretta informazione, ribadire sino allo sfinimento i pregi e i vantaggi del LM, non solo nutritivi, ma alla fine della fiera non mi trovo d'accordo con un atteggiamento di più o meno velata mortificazione verso chi sceglie o dirotta sul biberon.
Lo dico perché ci sono passata e, ahimè, dovrò ripassarci tra non moltissimo.
E' vero che spesso si leggono negli occhi di chi ci guarda accuse che in realtà sono solo il riflesso di nostri sensi di colpa o di inadeguatezza, ma talvolta, quello sguardo poco indulgente lo incontri davvero e fà male anche se tu sei in pace con te stessa, ma ti senti ugualmente giudicata.
Detto sinceramente non mi piace sentir parlare di "diritti violati" perchè un bambino ha diritto principalmente ad essere amato, ed io onestamente mi barcameno per assicurarmi che ai miei figli non manchi mai quello e che io sia e rimanga nelle condizioni per poterglielo garantire.
E non mi piace perché non ho amato meno mio figlio tutte le volte in cui gli ho dato (o ho consentito che gli dessero) un biberon di latte.
mio figlio è stato allattato misto per 7 mesi e mia figlia finora l'allatto al seno ma dovrò entro l'anno ricorrere all'aggiunta.
Con Cristian c'è stata l'amarezza di avergli dovuto dare il biberon dopo appena un mese, causa allattamento partito male, insicurezza mia, mancanza di informazioni etc.
Dopo i suoi 7 mesi ho dovuto riprendere i normali ritmi di lavoro, che non mi consentivano di continuare ad allattarlo se non a rischio di una nevrosi.
Sono una libero professionista, non ho orari fissi, nè posso preventivare i miei impegni (figuariamoci se stabilire che sarò certamente a casa a quella tot ora, piuttosto che uscire al mattino presto quando lui ancora dormiva).
Secondo parto, bimbo diverso: si è attaccata subito e l'allattamento è decollato senza problemi....prosegue con convinzione, anche se sarei ipocrita nel dire che non mi costa fatica o che sia un momento di piacevole simbiosi.
Io lo sto vivendo come un "dovere" perchè non ho il tempo e, soprattutto, la rilassatezza mentale, di viverlo diversamente, e le poppate che mi riesco a "godere" sono davvero poche e sporadiche.
giulia continua a voler stare attaccata in modo maniacale (lasciatemi passare il termine), ed ininterrotto, e se questo da una parte lo comprendo e mi fa tenerezza, non posso non pensare mentre l'allatto a mio figlio duenne che mi chiama, a quanto lo stia trascurando (al punto che ultimamente, rassegnato, ha anche smesso di cercarmi e va direttamente dal padre), e a tutto quello di cui DEVO occuparmi.
E non parlo delle incombenze casalinghe, ma di quelle lavorative che non posso permettermi il lusso di mettere in stand by.
Ci sono scadenze temporali, fiscali, previdenziali, e non posso dire: "Ok, ci penso dopo perchè ora ho una bimba di 2 mesi a cui dedicarmi TOTALMENTE".
Sinora sto riuscendo ad assicurargli il mio latte anche quando sono costretta ad assentarmi per un paio d'ore, perchè mi sveglio in piena notte e lo tiro.
ma di notte sto anche lavorando (perchè posso farlo solo quando loro dormono) e so che non posso continuare così.
Tra qualche mese dovrò riprendere l'attività di studio ed allora ho già deciso che gli darò il LA in mia assenza.
La scelta è stata ponderata, soppesata e soprattutto non discende da cattiva informazione.
So che, volendo, potrei continuare ad allattarla (facendo scorte di latte mio, o facendomela portare in studio -impraticabile -, o raggiungendo io casa - impraticabile), ma ho scelto di non volerlo fare, perchè fisicamente e psicologicamente non lo reggerei tutto questo stress.
Non voglio passare le nottate dei prossimi mesi a puntare la sveglia per tirare il latte, e non voglio farlo non per egoismo o per incuranza vrso un diritto di mia figlia, ma per conrtinuare ad assicurare a lei e a suo fratello una madre serena, di cui credo abbiano prioritario diritto.
Nè mi sento minimamente in colpa stavolta, ma assolutamente serena ed in pace con me stessa (e non lo dico per una sorta di "coda di paglia").


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madda77
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Messaggio da madda77 » sab set 17, 2011 11:20 pm

bubina ha scritto:
Mi metto nei panni del bimbo e mi chiedo come mai una mamma non sente questo istinto ad allattare, anche a costo di sacrifici, dolore e rinunce.
.
Questo lo leggo solo ora e penso di aver dato la mia personale risposta.
Io l'istinto ad allattare lo avrei anche, e ad oltranza.
E credimi, di sacrifici ne sto facendo anche tanti per continuare (sono diventata uno straccio di donna nel senso letterale del termine).
Ma prima di quello c'è l'istinto alla sopravvivenza, perchè mia figlia (e mio figlio) ha bisogno di una madre, prima che di una tetta.
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Messaggio da michy » sab set 17, 2011 11:22 pm

madda77 ha scritto:Questo lo leggo solo ora e penso di aver dato la mia personale risposta.
Io l'istinto ad allattare lo avrei anche, e ad oltranza.
E credimi, di sacrifici ne sto facendo anche tanti per continuare (sono diventata uno straccio di donna nel senso letterale del termine).
Ma prima di quello c'è l'istinto alla sopravvivenza, perchè mia figlia (e mio figlio) ha bisogno di una madre, prima che di una tetta.

ti do pienamente ragione!
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Messaggio da willy69 » sab set 17, 2011 11:57 pm

Mi spiace di essere stata fraintesa...io non ce l'ho assolutamente con chi non allatta,il mio primo figlio non hs ricevuto una goccia del mio latte perche'dicevano che non lo avevo,e'uscito dall'ospedale con la prescrizione dell'humana1 e tutti mi hanno fatto sentitr una merda perche'non lo allattavo.E'cresciuto benissimo lo stesso e gli davo il bibe con lo stesso amore con cui ho allattsto Ale...ms forse x questa mia esperienza non mi e'facile capire chi puo'e non lo fa.Mi dispiace se ho offeso qualcuno non era mia intenzione..
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Messaggio da Linda Eva » dom set 18, 2011 12:14 am

bubina ha scritto: Mi metto nei panni del bimbo e mi chiedo come mai una mamma non sente questo istinto ad allattare, anche a costo di sacrifici, dolore e rinunce.
si è quello che mi chiedo anch'io.
Poi penso che nell'evoluzione dei mammiferi alle madri che non avevano questo istinto non sopravvivevano i figli.
Poi l'essere umano civilizzato ha trovato modi per far sopravvivere bambini di madri morte di parto, o malate o abbandonati davanti ad una porta......poi siamo arrivati al LA.
Un modo semplice e a costo sostenibile, e quell'istinto è diventato un optional per la sopravvivenza fisica della specie.
Ma, fortunati i bambini che lo trovano. Perché è sì un optional per la sopravvivenza, ed è vero che il legame si crea (non 'dopo', ma) anche dopo e in altri modi, ma la tenerezza, il calore e l'amore che provo ad allattarlo non hanno prezzo, anche se non sempre facile, anche se non me lo godo perché mio figlio 3enne quando il piccolo aveva 2 mesi piange e lo consola suo padre, o perché ho mal di testa, o perché potrei dormire un'ora in più prima di andare al lavoro, come non ha prezzo la tranquillità e il senso di sicurezza che trae lui da un contatto così esclusivo e speciale con la sua mamma.
Che non è solo una tetta.
madda77 ha scritto:, perchè mia figlia (e mio figlio) ha bisogno di una madre, prima che di una tetta.
Questa sembra una frase più che ragionevole nel contesto in cui è stata scritta da madda, ma dire che l'allattamento sia 'una tetta' è di un punto di vista completamente estraneo a chi quell'istinto ce l'ha sia che l'esito dell'allattamento sia possitivo o meno (se non a volte in senso ironico).
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Messaggio da Linda Eva » dom set 18, 2011 12:35 am

Detto ciò, resta secondo me, perfettamente insindacabile una scelta diversa, che non condivido, ma rispettabile, oltre che legale e frutto di lotte per l'emancipazione femminile a cui io stessa tengo.

Penso anche che chi ti giudica con lo sguardo, Madda, non è degno di considerazione come chi giudica me e Willy delle matte perchè allattiamo due ultraunenni!
Che ci sono motivi di sostenibilità pratica di allattamenti più o meno lunghi e devi essere tu a valutare quanto ciò di cui privi tuo figlio sia veramente bilanciato dai vantaggi pratici di questa decisione. Devi essere tu a sapere di non doverti sentire madre di serie B e fregartene di chi non approva.
Non dovrebbe ferirti la consapevolezza che anche essere allattato è un suo diritto a cui stai rinunciando per lui perché hai validi motivi.
Sei una madre e decidi anche per lui quello che credi il meglio che ti è possibile.

Nessuna dovrebbe sentirsi ferita da queste considerazioni, secondo me, perché dovrebbe essere 'scontato' che se decide di non allattare i motivi sono piiù importanti di ciò a cui si rinuncia, che resta per sua natura un diritto di ogni bambino e un atto d'amore che sia pieno di difficoltà, o più piacevole, come lo è per me (fortunatamente non mi ha dato dolore, si sono attaccati subito, ecc...).

Non è così profondamente ponderata da molte persone che ho conosciuto,però).

Ah, e non parlavo di allattamenti lunghi come il mio e altri, ma semplicemente allattamenti e decisioni prese così prima o appena partorito o poco dopo.
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Messaggio da willy69 » dom set 18, 2011 9:46 am

Non avresti potuto dirlo meglio Linda..
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Messaggio da madda77 » dom set 18, 2011 11:13 am

Linda Eva ha scritto: la tenerezza, il calore e l'amore che provo ad allattarlo non hanno prezzo, anche se non sempre facile, anche se non me lo godo perché mio figlio 3enne quando il piccolo aveva 2 mesi piange e lo consola suo padre, o perché ho mal di testa, o perché potrei dormire un'ora in più prima di andare al lavoro, come non ha prezzo la tranquillità e il senso di sicurezza che trae lui da un contatto così esclusivo e speciale con la sua mamma.
Che non è solo una tetta.
Linda, mi trovi d'accordo su quasi tutto quello che hai scritto perchè sono la prima a credere nell'importanza dell'allattamento al seno - che certo che no, non è solo una tetta, ci mancherebbe.
Se fossi convinta del contrario, credimi, nn mi ostinerei così tanto a continuare.
ho parlato di tetta per significare che, quando le contingenze non mi consentiranno più di perseverare nell'allattamento esclusivo, avrò bisogno di essere e sentirmi madre anche in tutto ciò che va al di là dell'allattamento al seno.
Mentre scrivo mia figlia è attaccata a me, e lo è - con intervalli di massimo 15/20 min. dalle 7 di questa mattina.
Non sono ancora iuscita ad andare in bagno, nè a preparare la colazione a mio figlio - che adesso è fuori con suo papà - nè potrò preparargli il pranzo (che farà da mia suocera).
ho da lavorare ma lo farò, come ogni giorno, stanotte dopo le 23 (per andare a dormire, se mi va bene, alle 3, svegliarmi alle 5 per la poppota, e poi essere di nuovo in piedi alle 6)!
Ma va bene, strngo i denti perchè sto dando nutrimento, amore, sicurezza, consolazione, alla mia cucciola che ORA ha bisogno di me.
Non voglio nessuna medaglia, nè plausi: è quello che fanno milioni di donne, forse anche meglio di me.
Fa parte del pacchetto, dell'essere madri.
E vien fuori naturalmente, da quell'istinto di cui parli tu.
Però poi leggo osservazioni come quella che ho evidenziato e non posso far a meno di accigliarmi.
Saranno gli ormoni, l'eccessiva suscettibilità, ma io ci leggo tra l righe un confronto che non ha luogo di essere, perchè, senza mettere in dubbio le tue difficoltà, ci sono in ballo bambini DIVERSI, contingenze pratiche, lavorative ed emotive DIVERSE, allattamenti DIVERSI (è sufficiente vedere, nella sottosezione dedicata, quanti modi diversi ci siano di vivere l'allattamento, pur partendo dal medesimo presupposto, ovvero dell'importanza non solo nutritiva dell'allattamento al seno).
Questo voler rimarcare "io ci sono riuscita nonostante......" equivale, PER ME, a dire che chi non riesce non si impegna abbastanza, non è disposto a fare rinunce, o dà priorità ad altro.
Qui non si tratta di scale di prefernza, ma del difficilissimo compito di incastrare tutto, e non sempre la mera volontà può tutto.
Io non so che lavoro tu faccia, nè conosco il tuo vissuto quotidiano, ma posso assicurarti che nel mio caso non si tratta di rinunciare a consolare mio figlio se piange, ma di aver smesso di occuparmi di lui da 2 mesi a sta parte.
Ormai è in pianta stabile dai nonni perchè io non riesco neppure a portarlo fuori, a preparargli un pranzo o una cena degne di essere chiamate tali, nè tantomeno a giocare con lui senzsa che dopo 10 min. sia costretoo a lasciarlo deluso sul tappeto o davanti a un puzzle perchè devo correre da sua sorella urlante che mi terrà impegnata per le prossime 2 ore.
Il nostro rapporto ne sta risentendo tantissimo, lui sta soffrendo enormemente, e mi auguro solo di poter recuperare al più presto.
Mia figlia non dorme MAI durante il giorno (fà mini pisolini di 30 min. al massimo e rigorosamente attaccata al seno) e non sa stare senza il seno in bocca per non più di 15 min. (credimi non esagero).
Ho provato con il ciuccio o a distrarla con altro ma non c'è verso.
E riguardo il sonno, qui non si tratta di voler egoisticamente dormire un'ora in più, ma di riuscire a riposare ALMENO un paio d'ore a notte, senza dover arrivare ad inizio giornata così stanca dal ritrovarmi urlante e isterica coi miei figli, o peggio dal non potermi godere un loro sorriso (e in tal caso, il dirmi, "vabbè, però continuo ad essere una super mamma perchè allatto"
non mi sarebbe di alcuna consolazione).
Credimi, il prezzo che sto pagando c'è tutto.
Ma la mia non vuole essere una lagna sterile o una candidatura a "super eroina dll'anno"(ripeto, so di fare il mio dovere, al pari di tantissime altre mamme), ma ci sta che mi urti un tantino il sentir parlare così genericamente di donne disposte a fare sacrifici e di donne egoiste o meno volitive perchè non considerano il dare un biberon di LA al proprio cucciolo una grave mancanza di rispetto verso di lui.
Io ho sinceramente il terrore di altre gravi mancanze che il mio stato emotivo e psicologico, una volta ripresi e aggiunti i ritmi lavorativi alle mie attuali giornate-tipo, possano ripercuotere sui miei bambini.
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