La solitudine dei numeri primi
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- Ambasciatore
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- Joined: Fri Dec 15, 2006 6:51 pm
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Ho appena finito di recensirlo...ecco qua.
Indubbiamente l'inizio non è dei migliori (alla Moccia) e nemmeno la fine, che mi ha lasciato un po' per aria, senza appigli (ero convinta che terminasse con un suicidio).
Buona la parte centrale, un bel ritmo serrato e un po' secco che si alterna nei capitoli dedicati una volta alla vita di lei e una volta a quella di lui.
E' descritta meglio la figura di Mattia di quella di Alice. Comprensibilmente, perchè Giordano è un uomo e, come tale, mai potra addentrarsi nelle volute di una testa femminile.
La carovana Mondadori ha colpito di nuovo: ha imposto un titolo, ha messo una bella cover e chissà quali abili editor ha messo a disposizione di una scrittura a tratti un po' zoppicante.
E' pronto per un film, sembra una sceneggiatura, manca di psicologia, il che è quantomeno assurdo quando si trattano temi come l'anoressia e l'autolesionismo.
Però Giordano ha 27 anni e questa è una buona attenuante per la superficialità e la banalità sparse qua e là.
I protagonisti sono un autolesionista rifiutato dal mondo e un'anoressica che digiuna dal mondo.
La loro amicizia (mai sfociata in amore vorticoso) li rende un po' più compatti davanti agli eventi della vita, anche se non è mai abbastanza per farli uscire dai loro tormenti.
Il commento più bello a questo libro è di mia madre: "non è un asolitudine da numeri primi. Non sono numeri primi, Sono uomini, E' la vita".
Indubbiamente l'inizio non è dei migliori (alla Moccia) e nemmeno la fine, che mi ha lasciato un po' per aria, senza appigli (ero convinta che terminasse con un suicidio).
Buona la parte centrale, un bel ritmo serrato e un po' secco che si alterna nei capitoli dedicati una volta alla vita di lei e una volta a quella di lui.
E' descritta meglio la figura di Mattia di quella di Alice. Comprensibilmente, perchè Giordano è un uomo e, come tale, mai potra addentrarsi nelle volute di una testa femminile.
La carovana Mondadori ha colpito di nuovo: ha imposto un titolo, ha messo una bella cover e chissà quali abili editor ha messo a disposizione di una scrittura a tratti un po' zoppicante.
E' pronto per un film, sembra una sceneggiatura, manca di psicologia, il che è quantomeno assurdo quando si trattano temi come l'anoressia e l'autolesionismo.
Però Giordano ha 27 anni e questa è una buona attenuante per la superficialità e la banalità sparse qua e là.
I protagonisti sono un autolesionista rifiutato dal mondo e un'anoressica che digiuna dal mondo.
La loro amicizia (mai sfociata in amore vorticoso) li rende un po' più compatti davanti agli eventi della vita, anche se non è mai abbastanza per farli uscire dai loro tormenti.
Il commento più bello a questo libro è di mia madre: "non è un asolitudine da numeri primi. Non sono numeri primi, Sono uomini, E' la vita".
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