COSA VOGLIAMO PER LORO
Moderator: Paola
- Gabry
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- Joined: Fri Dec 15, 2006 4:50 pm
Non so, io vivo giorno per giorno, cresco con loro come mamma, a sera faccio il bilancio della giornata e aggiusto il tiro. Sento forte la responsabilità dell'avere nelle mie mani delle personcine che formeranno la loro personalità grazie a me (o a causa mia, sarà il tempo a dirlo) per cui cerco con l'esempio di indirizzarle senza dar loro una strada da seguire, non so se capite che intendo. Le lascerò libere di esprimersi in ambito scolastico, anzi spereri proprio in una scelta pratica anche senza il pezzo di carta finale, che nel mio caso è servito quanto un francobollo falso. Le vorrei felici delle piccole cose, ingenue e belle, semplici, che non cercassero di oltrepassare il limite per sfida o per rottura, che non odiassero nessuno, che avessero rispetto di sè e degli altri.
"È possibile non commettere nessun errore e perdere lo stesso. Non è una debolezza, è solo la vita." [J. L. Picard]
- Lella
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marika wrote:Lella, parlavo nel caso in cui non si proponga, ma si impnga, e non credo che non si possa, come dici tu, si può eccome!!!
Riporto solo un sempio, eclatante nella sua stranezza, ma talmente vicino alla mia famiglia da essere normale.
Amici carissimi, padre commercialista, madre professoressa. Figlio unico maschio, che DOVEVA far carriera. Sceglie giurisprudenza, arranca, gli fan girare l'Italia per trovare un'università in cui riuscirsi a laureare. Ci riesce, apre uno studio, sempre col fiato sul collo di dover essere un uomo integerrimo. Trova una fidanzata che ai genitori (alla madre in particolare) non piace, ma ci resiste.
La madre muore prematuramente di cancro e a distanza di poco tempo lui che fa? Molla la fidanzata, va a convivere con un suo amico, chiude lo studio e inizia a fare il pargnosta tipo mago Otelma. Con tanto di anelli e turbante.
Ciò è la conferma che è vero che si può imporre una scelta ma non un modello di felicità.