I classici

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Maura
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Re: I classici

Post by Maura »

Io le vaccate conclamate non le tocco.
Moccia non lo leggo. La kinsella me n'è bastato uno. Neanche i romanzetti rosa tollero.
Il mio problema è che parto prevenuta verso un romanzo nuovo, soprattutto i best seller che ho sempre evitato come la peste.
Mi sono resa conto tuttavia che c'erano belle sorprese anche a buttarsi in un romanzo appena pubblicato. Per cui ho cominciato a sforzarmi.

Ma il mio amore rimane la grande letteratura. Quelli sono libri che quando chiudi non sei la stessa di quando li hai iniziati. Libri che anche se non hai amato non dimentichi.
Che so, il grande gatsby, uomini e topi, ritratto di signora, prendendone tre a caso. Come fai a dimenticarli? Impossibile.
Con un romanzo nuovo il rischio è più alto secondo me. Non ha ancora superato la prova del tempo.
Enrico 09.03.09
Veronica 22.03.2011

"Ho il corpo di una diciottenne.
Lo tengo in frigo".
(Spike Milligan)

"È ovvio che occuparsi degli altri fa bene, ed è un gesto cosi dannatamente giusto, e anche inevitabile, necessario: ma non mi è mai venuto da pensare che potesse c'entrare davvero con il senso della vita. Temo che il senso della vita sia estorcere la felicità a se stessi, tutto il resto è una forma di lusso del l'animo, o di miseria, dipende dai casi"
(A.Baricco)
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Lelia
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Re: I classici

Post by Lelia »

Nat wrote:l'unica cosa si :lool: ho sempre voglia di leggere un libro bello
la difficoltà è trovarlo come "serve" in quel momento:
bello leggero
bello profondo
bello romantico
bello comico
bello ecc...


Questo penso valga un po' per tutti i lettori. E' difficile beccare proprio quello di cui avevi voglia/bisogno in quel momento, o addirittura quello di cui non sapevi di aver voglia/bisogno.

Ripeto solo che il termine "vaccate" non voleva essere dispregiativo, ho detto e ripeto che anche io ne leggo e di certo non ci vedo nulla di male. E' anche ovvio che la definizione di "vaccata" è soggettiva.
[color="DarkRed"][font="Comic Sans MS"][SIZE="2"]I'm selfish, impatient and a little insecure.
I make mistakes, I am out of control and at times hard to handle.
But if you can't handle me at my worst, then you sure as hell don't deserve me at my best.
- Marilyn Monroe -[/size][/font][/color]
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mik
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Re: I classici

Post by mik »

wow, ricordo una maxi-discussione al gruppo di lettura riguardo ai parametri secondo i quali un libro potesse essere definito un classico (il libro scatenante era "il giovane holden")...

io amo leggere i classici; per molto tempo per me leggere ha significato prevalentemente leggere classici.

purtroppo devo ammettere che, dopo un'infanzia e un'adolescenza da lettrice accanita (e purtroppo ci sono dei super-classici che credo di aver letto troppo presto per apprezzarli come avrebbero meritato), mi sono un po' impigrita (paradossalmente, gli anni dell'università sono stati i peggio, sotto questo punto di vista) e leggo molto meno di quello che vorrei/dovrei.

proprio come sprone, ho deciso di partecipare anch'io al gruppo di lettura e lì spesso vengono proposti dei classici (per la serie "pochi ma buoni", appunto).

come ho detto in un altro post, un classico letto da poco e che ho amato è stato "memorie di adriano". anche "furore" del già citato steinbeck mi ha colpito tanto... mi sa che leggerò anche "uomini e topi", allora.
un altro romanzo splendido che ho letto di recente e che ha lasciato il segno è "cecità" di josé saramago, ma... si può considerare un classico?! mi sa di no.

in generale sono stata una grande ammiratrice di orwell e kafka, mi piace calvino (ma ho ancora alcuni suoi libri fondamentali da leggere) e ho apprezzato abbastanza joyce ("gente di dublino" e "ritratto dell'artista da giovane"; dell'ulisse invece ho letto solo alcune parti, ma onestamente non mi ritengo all'altezza).
e poi i vari romanzi di svevo, "cronaca di una morte annunciata" di garcía márquez (da urlo! "cent'anni di solitudine invece verso la fine mi ha... stufato), i racconti romani di moravia ("gli indifferenti" non l'ho trovato altrettanto interessante), la delusione per "mrs dalloway" di virginia woolf e "tempi difficili" di dickens (consiglio anch'io "great expectations", invece), la sorpresa in positivo de "il deserto dei tartari"...

è un argomento in cui perdersi, davvero!

un classico d'eccezione che vorrei leggere prossimamente (adorato da mio marito) è il don chisciotte di cervantes.
e un'enorme lacuna spicca tra la miriade di classici che non ho ancora affrontato: i russi.
"Quale magia ha attirato il tesoro del mondo in queste mie deboli braccia?"
R. Tagore

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