si può ancora partorire in casa?

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Solange
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Messaggio da Solange » dom mag 18, 2008 9:59 pm

Speranza ha scritto:
beba ha scritto:ma per carità perchè mazzuolarti speranza anzi bello sentire un tuo parere... ti parla una che 30anni fa è nata sul tavolo della cucina solo con la presenza di un ostetrica fenomenale che ha saputo far fronte anche a problemi durante e post parto.
però sorrido perchè giustamente tu dici il mio compagno è medico e saprebbe far fronte all'emergenza ecc ecc quindi fattibilissimo quello che dici ma forse davvero solo in rari e ben organizzati casi.
quante volte ho visto parti in cui il ginecologo manco metteva piede in sala parto gestito meravigliosamente dalle ostetriche.
però ecco pensare che possiamo considerarlo fattibile da altre mamme ora come ora no.
Secondo me questo non è vero beba, il fatto che non sia fattibile da altre mamme. il mio ragazzo non saprebbe far fronte ad una emergenza, nel caso le mie amiche ostetriche, non lui, sarebbe più imparanoiato di noi tutte, l'unica differenza sarebbe che lui può prescrivere un farmaco in caso di bisogno, cosa che un'ostetrica non può fare.... Se fossimo un paese cme l'olanda in cui le mamme non pagano partorendo in csa e pagano invece per partorire in ospedale forse sarebbe diverso. Purtroppo da noi i medici hanno preso il soprevvento e si sono impossessati di un momento fisiologico come quello della nascita. Da noi lcercano di preparare l'ostetrica solo all'assistenza ospedaliera, mentre se vuoi sapere qualcosa in più devi farti carico della tua istruzione e andare all'estero per cercare di completarla e tornare in Italia con conoscenze più ampie ma soprattutto diverse dalle tue colleghe. Perchè qui qualunque ginecologo ti dà della matta se vuoi partorire a casa, mentre in altri paesi è la normalità e non è che le mamme degli altri paesi hano meno problemi di noi!!!! Devo smettere di parlare di questo argomento perchè mi fa molto arrabiare,.Il mio voler diventre ostetrica è proprio il desiderio che ogni donna, ogni mamma, ogni coppia si riprenda il momento nascita, che sia un momento di nascita per tutti che sia un momento in cui ogni donna può davvero capire la sua forza, la sua potenza, l'importanza di se stessa in una società ancora troppo maschile e credo che un momento come la nascita in cui la donna è protagonista della creazione di un nuovo essere dovrebbe esere reso speciale e solo suo, di quella nuova mamma, di quella nuova vita, di quella nuova famiglia che si affaccia al mondo.
Brava Speranza, brava.

Pensa che qui in irlanda il parto in casa e' adottato soprattutto (contrariamente all'Italia) da chi vive lontano dagli ospedali in piccole aree rurali perche' il rischio di partorire in auto, di avere complicazioni mentre si e' in viaggio eccetera e' piu' alto di quello di affrontare il parto in casa con la possibilita' di avere l'elisoccorso in poco tempo.


beba

Messaggio da beba » dom mag 18, 2008 10:23 pm

no no ma intendiamoci speranza a me farebbe piacere.
non mi piace la medicalizzazzione del parto e la facilità con cui spesso senza reali motivi si ricorre al cesareo.
io dicevo solo che ora come ora non mi sembra fattibile dal punto di vista gestionale e organizzativo quindi ora come ora direi di no ad una mamma che vorrebbe farlo.
un domani se davvero ben organizzati e pronti ad ogni evenienza ben venga.
sono già contenta di quanti progressi rispetto ai tempi di ospedalizzazzione di una volta.
se si svolgesse a casa ancor meglio solo non lo vedo ancora fattibile.
almeno nella realtà genovese.
poi forse ci son regioni che si stanno già evolvendo in tale senso.
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Messaggio da nene70 » dom mag 18, 2008 11:13 pm

io manco pagata lo farei.
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Patrizia
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Messaggio da Patrizia » lun mag 19, 2008 8:20 am

mi ha molto colpito quello che scrive Speranza, ora ci penso ... mi ha messo un piccolo dubbio ...

di base sono contraria al parto in casa, ma sono anche abbastanza convinta che si tratti di una scelta personalissima e che parte prima di tutto dalle sensazioni e non da una questione razionale: perchè razionalmente posso condividere il discorso di Speranza, emotivamente no ... io personalmente mi sento più al sicuro in ospedale

forse questo pensiero si è radicato in me anche perchè ho avuto una ottima esperienza di parto in ospedale al primo giro, mi sono sentita rispettata come donna e ho sentito che tutto è andato secondo il mio ritmo (e di Sofia!)

il secondo parto è stato un incubo, ma il problema non è derivato dal fatto di essere in ospedale; per chi non so, avevo il diabete gestazionale (insulino dipendente) e quindi hanno deciso di indurre il parto a 38 settimane; l'induzione è fallita ed è sembrato più un accanimento che altro (compresa la flebo di ossitocina a dilatazione zero per vedere se ... "sbloccava qualche cosa"); il tutto finito con un cesareo decisamente liberatorio

il problema di quel parto è stata la dis-umanità di una dottoressa e il suo accanimento

ora la terzo giro mi sono affidata ad un ginecologo ospedaliero (apposta) che stimo e che è conosciuto per la sua competenza e sono comunque serena all'idea di tornare in ospedale (comunque sarà un obbligo perchè sarà un altro cesareo)
Silvietta
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Messaggio da Silvietta » lun mag 19, 2008 8:35 am

Abbiamo un approccio già in partenza diverso.
Tu dici "senza medici che mi rompano le scatole".
A me i medici non rompono le scatole.
Anzi, ce ne fossero di mani sapienti pronte
ad interevenire rapidamente se qualcosa dovesse andare storto in travaglio.
Partorire in casa, ma anche solo fare il travaglilo, significherebbe
non poter mai sentire il battito con il CTG e quindi non poter mai essere certi
che tuo figlio sta soffrendo il giusto e non oltremodo.
Significherebbe magari un travaglio prolungato perchè non accelerato nemmeno dalll'amnioressi (santa amnioressi!).
Significherebbe l'insicurezza di essere soli se qualcosa dovesse andare storto.
Io sono una che odia le dimissioni precoci, che starebbe in ospedale 10 giorni dopo il parto, che vorrebbe 5 medici a passeggiare davanti alla sala parto.
Sono una che partorisce senza un urlo, senza un lamento, i medici qui mi chiamano "la tosta", tosta si...ma ho bisogno di sicurezze per esserlo e a me le sicurezze le danno i medici, sarà che le ostetriche nei miei travagli e parti sono state marginali, sarà che mio padre è ginecologo, sarà che sono "antica", ma se dovessi scegliere a chi affidare un travaglio sceglierei un medico.
Non parliamo poi del parto in casa. Per carità di Dio.
Senza rianimazione, senza neonatologia e terapia intensiva.
E' troppo tutto un terno al lotto per decidere di viverlo in casa.

Il mio ospedale umanizza molto il parto, c'è estremo rispetto per la madre e per il bimbo, puoi partorire come ti pare, te lo mettono sulla pancia subito, lo coprono con un telo e ti lasciano "pelle a pelle" per un bel po' prima di prendertelo per lavarlo, te lo attaccano immediatamente al seno, c'è il rooming (già da 10 anni), mi pare già tanta l'attenzione che riservano e la delicatezza che pongono, e forse è per questo che non deciderei di mollare l'ospedale per niente al mondo.

L'associazione "nascere a casa" la conosci?
Ti lascio il link.
http://www.nascereacasa.it/
arancina

Messaggio da arancina » lun mag 19, 2008 9:54 am

io volevo partorire in casa: mi ero informata ma i costi erano spropositati (uguale in casa famiglia).
Poi, mousymousy mi ha dato l'indirizzo di un ospedale che ti mette a disposizione un miniappartamento dove partorire e le ostetriche vengono a controllarti giusto quelle volte necessarie.
I vantaggi: e' gratuito, sei dentro un ospedale, quindi, in caso di urgenza, possono trasferirti subito in sala parto, puoi stare in intimita' con tuo marito, c'e' una vasca molto grande se vuoi partorire in acqua (le ostetriche possono presenziare al momento del parto).
Per poter usufruire del servizio, la gravidanza deve essere portata a termine e non devono esserci state complicazioni durante il decorso.
La visita delle ostetriche viene eseguita a 38 settimane e non prima perche' non puoi accedere alla stanza se partorisci prima di quella data.
Avevo prenotato e tutto, ma poi sono dovuta correre in ospedale qui a Milano, perche' ho avuto un distacco di placenta nella notte di passaggio tra la 34 e la 35.
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Speranza
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Messaggio da Speranza » lun mag 19, 2008 4:57 pm

Silvietta ha scritto:Abbiamo un approccio già in partenza diverso.
Tu dici "senza medici che mi rompano le scatole".
A me i medici non rompono le scatole.
Anzi, ce ne fossero di mani sapienti pronte
ad interevenire rapidamente se qualcosa dovesse andare storto in travaglio.
Partorire in casa, ma anche solo fare il travaglilo, significherebbe
non poter mai sentire il battito con il CTG e quindi non poter mai essere certi
che tuo figlio sta soffrendo il giusto e non oltremodo.
Significherebbe magari un travaglio prolungato perchè non accelerato nemmeno dalll'amnioressi (santa amnioressi!).
Significherebbe l'insicurezza di essere soli se qualcosa dovesse andare storto.
Io sono una che odia le dimissioni precoci, che starebbe in ospedale 10 giorni dopo il parto, che vorrebbe 5 medici a passeggiare davanti alla sala parto.
Sono una che partorisce senza un urlo, senza un lamento, i medici qui mi chiamano "la tosta", tosta si...ma ho bisogno di sicurezze per esserlo e a me le sicurezze le danno i medici, sarà che le ostetriche nei miei travagli e parti sono state marginali, sarà che mio padre è ginecologo, sarà che sono "antica", ma se dovessi scegliere a chi affidare un travaglio sceglierei un medico.
Non parliamo poi del parto in casa. Per carità di Dio.
Senza rianimazione, senza neonatologia e terapia intensiva.
E' troppo tutto un terno al lotto per decidere di viverlo in casa.

Il mio ospedale umanizza molto il parto, c'è estremo rispetto per la madre e per il bimbo, puoi partorire come ti pare, te lo mettono sulla pancia subito, lo coprono con un telo e ti lasciano "pelle a pelle" per un bel po' prima di prendertelo per lavarlo, te lo attaccano immediatamente al seno, c'è il rooming (già da 10 anni), mi pare già tanta l'attenzione che riservano e la delicatezza che pongono, e forse è per questo che non deciderei di mollare l'ospedale per niente al mondo.

L'associazione "nascere a casa" la conosci?
Ti lascio il link.
http://www.nascereacasa.it/
Silvietta, io e te su questa cosa ci prendiamo ogni volta, fin dl mio primo messaggio su questo forum, la prima volta ci rimasi male perchè non ti conoscevo per niente, ora invece so che le opinioni di tutte qui dentro vengono rispettate e ti rispondo con il sorriso sulle labbra e cercando davvero di capire il tuo punto di vista.
Giusto per farti capire come funziona da noi: la donna arriva con le contrazioni, magari ravvicinate e dolorose. Viene fatto il tracciato (cosa sbagliata secondo le ultime linee guida, puoi chiedere anche a tuo padre) anche se la gravidanza è stata fisiologica, dopo di chè visitata e in base alla dilatazione mandata su o tenuta giu in sala travaglio (che è condivisa con altre 2 donne e non esiste quasi mai che una mamme, una coppia, sia sola durante il travaglio). Spesso il padre non può entrare anche se in teoria si dice di sì, ma poi se ci sono altre donne come fai a far entrare i papà???? Appena si arriva a 3 cm viene caldamente consigliata la peridurale (diciamo che la donna viene quasi obbligata a farla ha poca possibilità di scelta) e così la mamma se la dorme per tutto il travaglio senza che si renda conto di niente, senza partecipare per nulla a quel momento splendido, unico e così intimo che è il parto. Non vengono rispettati per niente i tempi della donna e del suo cucciolo. L'amniorexi viene fatta quasi sempre ma questo implica che la donna non si può più alzare dal letto perchè c'è il rischio di prolasso di funicolo e anche con l'epidurale raramente la fanno alzare anche se nessuna linea guida lo impedisce. Il tracciato è in continuo e non appena si vede anche l'ombra di una decelerazione subito cesareo (anche qui le linee guida non dicono niente del genere, ma solo di controllare le decelerazioni e soprattutto la variabilità del battito cardiaco fetale e di intervenire solo e solo se si riduce visibilmente la variabilità o se la linea di base scende troppo...). Per non parlare della fase espulsiva e del parto vero e proprio in cui il medico fa una Kristeller dopo l'altra per vlocizzare il parto, dove l'episiotomia è la norma, dova il bambino ti viene levato immediatamente, dove non esiste minimamente che te lo attacchino al seno, figuariamoci il rooming in...

Le ostetriche provano a ribellarsi a questo, ma è davvero una cosa difficilissima, di solito la notte e i festivi si riesce ad umanizzare un po' di più i parti, ma anche lì dipende dal medico che c'è di guardia.

Forse ora capisci un pochino perchè io dico che i medici rompono le scatole, almeno a noi. Non dico assolutamente che siano tutti così, anzi, però da noi è così e io, piuttosto che partorire qui, partorisco da sola e sotto un ponte, senza nessuno, perchè qui davvero tutto è ospedale, niente è a misura di bambino, di coppia, di nascita, di tranquillità. Preferisco rischiare qualcosa di più, ma partorire con tranquillità perchè tanto poi facendo così si fanno più danni che altro. Il CTG le ostetriche che fanno partorire a casa ce l'hanno, non tutte ma qualcuna sì e lo sanno leggere (ci facciamo sopra 3 esami con letture di vari CTG da fisiologici a patologici a border line). Insomma, io non credo assolutamente che tutti gli ospedali siano pessimi, nè che sia sempre meglio partorire a casa, credo però che ogni donna abbia il diritto di scegliere come, dove e con chi partorire.

Silvietta ora mi leggo il link che mi hai mandato, grazie

Scusate il poema
Silvietta
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Messaggio da Silvietta » lun mag 19, 2008 8:02 pm

Ci torno con calma perchè sto andando ad una riunione.
Da noi funziona diversamente.
Io però, a prescindere da questo, l'ho detto varie volte,
sono abbastanza medicalizzata.
Cioè amo l'autonomia e la possibiliotà di vivere un parto naturale ma...
con il medico dietro l'uscio.
Credo sia paura.
Ognuno ha le sue debolezze, questa è la mia.
Torno domani con calma.
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