Grazie, Nove. Hai letto perfettamente tutti i miei pensieri. Continuo a chiedermi perché proprio mio figlio. Mi sono anche fasciata la testa da sola: se ha un ritardo mentale o una difficoltà particolare, come farà un domani senza di me? Ovvio, sono preoccupazioni premature e adesso inutili, però le ho fatte.nove ha scritto:L'x fragile lo sospettavano per il primo figlio ma fin dai primi controlli è stato completamente escluso. Poi lui per fortuna ha dimostrato di non avere problemi.
Il secondo ha iniziato con un ritardo nel linguaggio che poi ha riassorbito ma rimane sempre indietro (parla ancora in modo piuttosto infantile ma parla con frasi a volte anche complicate). Anche noi per prima cosa visita audiometrica che risultò nella norma. La diagnosi è stata lieve ritardo mentale (la "normalità" arriva fino ai 70 e lui ha totalizzato un 66).
Adesso stiamo cercando di farlo migliorare dal punto di vista grafico e anche qui sta facendo notevoli progressi. Ha il sostegno già da quest'anno (ultimo di materna) e stiamo valutando se lasciarlo un altro anno alla materna o se mandarlo già alla primaria.
Fate bene quindi a intervenire, va aiutato ora (nel prescolare) perché è il periodo in cui ha maggiori possibilità di recuperare tutto.
So bene quali siano le difficoltà di accettazione di un possibile problema, io avevo le angosce notturne e piangevo di nascosto.
A me ha aiutato tanto l'ex utente Elisa, a cui son debitrice di un racconto e soprattutto di una frase: non importa quello che riuscirà a fare, importa solo che sia felice.
Quindi questo devo fare: aiutarlo a sviluppare il più possibile le sue capacità e nello stesso tempo renderlo felice.
Ce la farete, vedrai. L'importante è affidarsi a medici competent, capire cos'è che gli fa da intoppoi e chiedere fin da subito un aiuto alla scuola.
Io utilizzavo dei filmini su youtube con i trenini delle parole (https://www.youtube.com/watch?v=fwQaf3qK25Y, questo è il link al trenino della frutta, poi se scorri sulla destra trovi quello dell'alfabeto, quello dei numeri, c'è anche quello dei colori). Sono in inglese, ma io mi mettevo accanto a lui e gli dicevo tutte le parole in italiano. Era un modo per giocare e imparare e a lui è servito, ha imparato tutta la frutta, i colori e i numeri (l'alfabeto ovviamente era piccino). Anche se non riuscisse a dirli, è comunque un esercizio per fargli imparare a concettualizzare, a collegare un nome a un'immagine mentale. Una volta fatto il collegamento, se non lo dirà oggi, lo dirà domani.
Provaci se vuoi, e se gli piace.
Ti abbraccio.
Ho chiesto alla npi se può incidere una componente genetica (in famiglia di Ale hanno parlato quasi tutti dopo i 3 anni, mentre mio padre ne aveva 4). Lei non ha escluso questo fattore.
A parte quello che ho scritto, ci sono altri progressi che Leo ha fatto in un paio di mesi. A me sembra che lui abbia spostato delle tappe e ora si presentano tutte insieme. Non so se sono riuscita a farmi comprendere.
Ringrazio ancora tutte e vi farò sapere volta per volta come vanno le vose.