il tuo pensiero, Maddalena, mi e' balenato qualche tempo fa, osservando una quantita' di donne incinta attorno a me.
Ed ecco venirmi alla mente proprio l'Ave Maria: come a te oggi!
Stesso pensiero, stesse conclusioni.
Pero'... io ho avuto parecchia fortuna in entrambe le gravidanze (molta meno quando vivevo a Palermo ed ero incinta di Chiara).
A parte che si sono sempre alzati per farmi sedere (che fosse treno, autobus o metro poco importava) e in genere erano uomini sopra i 40, mai una volta una donna, giovane o anziana che fosse.
Lo stesso alle poste, al supermercato, in ospedale: dovunque!
Sono sempre passata liscia.
E ancora piu', nel mio paesino, quando i bimbi erano piccini: porte aperte, gente che mi aiutava col passeggino, col carrello, ecc.
Avro' l'aria disperata e spingo a provare commiserazione nei miei confronti?
D'altra parte, mentre ero incinta di Maya, mi sono chiesta come fare per capire quando una persona ha un qualche problema non evidente e chi sono io per pensare per forza il male...
Insomma quante volte mi e' capitato di avere male al piede sinistro e non avere alcun privilegio rispetto ad altri per potermi sedere? o avere svenimenti continui e non trovare nemmeno dove aggrapparmi?
In faccia spesso non si legge... quindi lascio perdere, ingoio e bon.
Dal canto mio, io mi alzo sempre se trovo una donna incinta o un'anziana in difficolta', ma guardo molto i piedi, le gambe, il modo in cui le indossano i movimenti che fanno, per capire chi e' il piu' bisognoso...