Anche io ho perso la pazienza :(

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Azur
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Post by Azur »

Chloe83 wrote:ogni volta che ci penso arrivo alla conclusione che non voglio insegnarle nè a ritenermi perfetta nè a credere di poter essere perfetta. E' la cosa peggiore, la più pesante e frantumaesistenza che si possa insegnare

Assolutamente d'accordo
Io penso che tra le cose più importanti che dobbiamo/dovremmo insegnare ai nostri figli sia quella di *accettarsi*, interamente e completamente.

E non possiamo farlo se non siamo prima capaci di accettare noi stessi allo stesso modo, perché è sopratutto dal "non detto" che i bambini imparano...

Gabry wrote:ahahah Teresa ma come fai? davvero, tu dovresti scrivere te lo dico io altro che trasmissioni via cavo

e quoto puer Gabry,
io mi compro la prima copia del libro di Teresa (basta che non sia sulle trasmissioni via cavo, ahahah)
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Vavi
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Post by Vavi »

una standing ovulation a Teresa e Chloe

(Tere' davvero si sente quanto manchi!)
Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo.
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Lupina
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Post by Lupina »

Chloe83 wrote:Su questo sono d'accordo. E lo sai cosa ne penso delle urla, eh. Ma più dell'urlo, su cui lei ha riso oltretutto, penso sia pesante il pianto di un'ora, dopo. E l'autofustigazione, oggi. Pesante per lei intendo. Non nell'immediato, ma a lungo andare. Guarda Gwennola che davvero, DAVVERO, bisogna che un po' sta morsa di perfezionismo la allentiamo. Io ci sto pensando spesso ultimamente (per altre situazioni che tu sai non ritengo ottimali per lei, ma per me sì), e ogni volta che ci penso arrivo alla conclusione che non voglio insegnarle nè a ritenermi perfetta nè a credere di poter essere perfetta. E' la cosa peggiore, la più pesante e frantumaesistenza che si possa insegnare, e davvero che il cielo mi scampi. Che non vuol dire dare il via all'urlo tanzanico o concedersi chissà quali licenze. Vuol dire che anche a non cedere di un palmo su alcuni punti soggettivamente ritenuti fondamentali, sbaglierò su altri, probabilmente parimenti importanti, e non intendo nè nascondermi nè impiccarmi. Mi sto impegnando, quando sbaglio, per rimediare, ove possibile, e poi ridere. Perchè vorrei tanto che lei restasse, crescendo, la tipina capace di ridere di tutto che è adesso.
E un'altra cosa. Passerò per superba ma pazienza. Per me nessuno sa meglio di una mamma attenta come sta sua figlia. Mi sta bene che una psicologa veda i significati potenzialente patologici di un dato comporamento, è il suo pane. Ma il feedback, quello su cui stabilire se è tutto a posto o no, poi mi arriva da mia figlia, non da lei. Altrimenti davvero siamo in balìa di chiunque apra bocca.



questa te la stra-sottoscrivo, ed è un pensiero veramente di una maturità incredibile.

Fidiamoci un po' più di noi stesse, e meno degli "esperti" di turno.
I figli sono nostri, non sono il "bambino standard".
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