viola 52 wrote:già fa male lei è veramente una ragazza dall'intelligenza brillante ma forse questa esperienza (se fosse bocciata) potrebbe anche darle una spinta a crescere visto che rimanendomi sempre a casa e confrontandosi poco con i suoi coetanei ho spesso l'impressione che viva in un mondo irreale. per fortuna va sui forum e legge molto
ecco,togli il forum e mettici libri e resto io all'età di tua figlia.
tale e quale..
tanto che sento ancora il dolore di quegli anni,anche se ce ne sono 23 che fanno da cuscinetto.
occhiali, apparecchio ai denti, qualche chilo in più,poche amiche..
tutte le altre erano più belle, più intelligenti, più spigliate,più tutto insomma...
e c'ero io, completamente diversa..
che non amavo le sale giochi-quello c'era nell'86- ma che avevo letto Tolstoj, che nn davo fuori di matto se al sabato non andavo a fare la "vasca" in centro e alla Standa..
e si, vivevo in un mondo che era mio e ci stavo pure comoda...
terza superiore in una scuola che non mi piaceva,scelta dai miei per comodità,dato che era a due passi da casa mia e per la specializzazione che sembrava aprire verso il mondo del lavoro.
per me era solo un portone nel vuoto.
il terzo anno a livello scolatico fu l'anno della mia prima ribellione.
avevo la pagella che sembrava la schedina...e mi han bocciato, ovvio...
prima per i miei ero solo tranquilla, dopo la bocciatura mi han guardato diversamente.
li ho pregati di cambiare scuola, per ragioni loro nn hanno voluto, ho lasciato perdere lo studio..
ma ho cominciato a cambiare..
ad accettarmi diversa in quanto unica..
è un passaggio duro da affrontare, lo era allora, adesso forse lo è ancora di più, corcondati da un mondo di veline e tronisti..
e da genitore mi trovo davanti a mia figlia, pensando a quando arriverà per lei il momento di questo passaggio e sforzandomi di pensare a come potergliero rendere meno pesante,senza interferire nella sua crescita interiore,ma non è facile.
spesso ritrovo dentro di me l'insicurezza dei miei sedici anni,quel sentirmi sempre di meno rispetto agli altri,ma con l'età trovo il modo di affrontarla e aggirarla.
tutto questo per dirti che se da un alto comprendo la tua inquietudine e la tua preoccupazione, dall'altro capisco il mondo di anna e la bambagia che s'è messa addosso per non sentire gli spigoli del mondo..
un anno perso non è la fine del mondo se pero' è seguito dalla giusta decisione per la propria vita,ne una punizione data in fretta è una tragedia se poi viene ridiscussa e ridimensionata..
spero che anna sappia trovare la sua strada per sentirsi una persona perfetta come è in realtà,senza confrontarsi con le copertine che spacciano altre immagini e false verità.
vi abbraccio forte,elena