FESTE DI FINE ANNO ALL'ASILO
Sipario!
Il tema dello spettacolo è lo scorrere del tempo, e guarda caso iniziano proprio con settembre, dove non mi risparmio un subitaneo colpo al cuore: Alex rappresenta il bambino che a settembre va all'asilo.
Porta uno zaino sulla spalle, sui riccioli un cappellino con la visiera al contrario, in una sorta di minuscola caricatura del rapper pestifero.
Eppure non è pestifero. Anzi. Sbatte le palpebre, si morde le labbra, segue la canzone del suo gruppo con grande diligenza.
Così grande, così piccolo. Anche mio, tutto suo.
Mentre mi si velano gli occhi di lacrime, unica in tutta la nostra zona di platea, mi dico: calmati! Che sarà mai? Ma ti sembra il caso?!
Niente da fare.
Gianluca mi confesserà poi che pure a lui è scappata la lacrimuccia, dietro all'apparentemente insensibile occhio della macchina da presa digitale.
Tuttavia, le stagioni scivolano verso il Natale e il genitore commosso ritrova la normalità del sorriso, quando la sua teppista progenie sul palco adotta un contegno più simile al solito, e più in accordo con la posizione spavalda del cappellino... Ecco dunque Alex che sbuca dalle quinte per fare ciao, che cerca di intrufolarsi nell'apparizione di un gruppo diverso dal suo, che nella canzone finale si guarda intorno seguendo i suoi pensieri e non il coro, del tutto dimentico dei doveri di attore ahahahah!
Infine, io e Gianluca ce lo andiamo a prendere (Federico è dalla baby sitter per regalarci e regalargli un momento tutto nostro). Lo applaudiamo e lo baciamo, ce lo teniamo in braccio mentre le festa si chiude con la consegna del diplomino ai bimbi di sei anni, e con la proiezione scene di classe, gite e attività svolte durante l'anno.
Devo ammettere che una punta di amarezza, per l'incredibile ritorno della balbuzie proprio dopo questo spettacolo, mi è rimasta.
Però è stato bello.
Ciao, Alessandro che diventi grande!
:bacio:
Il tema dello spettacolo è lo scorrere del tempo, e guarda caso iniziano proprio con settembre, dove non mi risparmio un subitaneo colpo al cuore: Alex rappresenta il bambino che a settembre va all'asilo.
Porta uno zaino sulla spalle, sui riccioli un cappellino con la visiera al contrario, in una sorta di minuscola caricatura del rapper pestifero.
Eppure non è pestifero. Anzi. Sbatte le palpebre, si morde le labbra, segue la canzone del suo gruppo con grande diligenza.
Così grande, così piccolo. Anche mio, tutto suo.
Mentre mi si velano gli occhi di lacrime, unica in tutta la nostra zona di platea, mi dico: calmati! Che sarà mai? Ma ti sembra il caso?!
Niente da fare.
Gianluca mi confesserà poi che pure a lui è scappata la lacrimuccia, dietro all'apparentemente insensibile occhio della macchina da presa digitale.
Tuttavia, le stagioni scivolano verso il Natale e il genitore commosso ritrova la normalità del sorriso, quando la sua teppista progenie sul palco adotta un contegno più simile al solito, e più in accordo con la posizione spavalda del cappellino... Ecco dunque Alex che sbuca dalle quinte per fare ciao, che cerca di intrufolarsi nell'apparizione di un gruppo diverso dal suo, che nella canzone finale si guarda intorno seguendo i suoi pensieri e non il coro, del tutto dimentico dei doveri di attore ahahahah!
Infine, io e Gianluca ce lo andiamo a prendere (Federico è dalla baby sitter per regalarci e regalargli un momento tutto nostro). Lo applaudiamo e lo baciamo, ce lo teniamo in braccio mentre le festa si chiude con la consegna del diplomino ai bimbi di sei anni, e con la proiezione scene di classe, gite e attività svolte durante l'anno.
Devo ammettere che una punta di amarezza, per l'incredibile ritorno della balbuzie proprio dopo questo spettacolo, mi è rimasta.
Però è stato bello.
Ciao, Alessandro che diventi grande!
:bacio: