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caterina
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Messaggio da caterina » ven apr 24, 2009 2:20 pm

Jersey,
però secondo me è indubbio che la famiglia sia la prima comunità verso la quale il bimbo si rapporta.
Una comunità fatta solo di adulti, di genitori che quindi danno regole, non è la stessa cosa che far parte di una comunità dove ci si può coalizzare, si può capire cosa voglia dire con-dividere, lottare per difendere le proprie cose e le proprie idee, i propri diritti ecc ecc.


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Sheireh
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Messaggio da Sheireh » ven apr 24, 2009 2:30 pm

fra&ma&so ha scritto:Non capisco come tu possa considerarlo un punto a favore l'essere in difficoltà nel condividere la vita con altre persone.

Che poi non è detto,eh, tanto dipende anche dal carattere, dal fatto che i genitori aiutino o no la socializzazione del figlio...

Anche se comunque con tutta la socializzazione che vuoi, sport, oratorio, scout e chi più ne ha più ne metta, comunque il bimbo (ragazzo, crescendo) potrà sempre rifugiarsi nel suo cantuccio a casa ed essere da solo, mentre chi ha un fratello o sorella questo non lo può fare.
Io lo vedo, tra le altre cose, come un modo per non aver bisogno degli altri, per sentirsi "al di fuori" dei gruppi e sentirsi "diversi" e per questo "migliori".
Certo che queste cose in base a chi le prova possono essere belle o brutte, questo lo capisco. Per me però sono state un gran punto a favore. Non mi è mai piaciuto "mischiarmi" molto, né a scuola né altro, ho evitato spesso gli sport di gruppo, i miei coetanei (che ritenevo poco maturi, perché abituata a confrontarmi molto con adulti)... non mi è mai piaciuto con-dividere con chi non volevo, ma solo con chi sceglievo, non ho mai avuto necessità di fare il contrario. Forse ci vuole un carattere un po' particolare, non so, però molto di quello che sono so di doverlo al fatto che sono stata figlia unica, e nipote unica da una parte di famiglia.
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MatifraSo
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Messaggio da MatifraSo » ven apr 24, 2009 2:44 pm

Sheireh ha scritto:Io lo vedo, tra le altre cose, come un modo per non aver bisogno degli altri, per sentirsi "al di fuori" dei gruppi e sentirsi "diversi" e per questo "migliori".
Certo che queste cose in base a chi le prova possono essere belle o brutte, questo lo capisco. Per me però sono state un gran punto a favore. Non mi è mai piaciuto "mischiarmi" molto, né a scuola né altro, ho evitato spesso gli sport di gruppo, i miei coetanei (che ritenevo poco maturi, perché abituata a confrontarmi molto con adulti)... non mi è mai piaciuto con-dividere con chi non volevo, ma solo con chi sceglievo, non ho mai avuto necessità di fare il contrario. Forse ci vuole un carattere un po' particolare, non so, però molto di quello che sono so di doverlo al fatto che sono stata figlia unica, e nipote unica da una parte di famiglia.
Siamo proprio diverse... Io invece avrei voluto mischiarmi, ma non sapevo come fare.

Ero una ciofeca negli sport di gruppo e mi sentio in colpa ogni volta che a pallavolo predeva la mia squadra. Infatti ho adorato lo sci e l'equitazione.
pancia

Messaggio da pancia » ven apr 24, 2009 3:07 pm

Jersey ha scritto:In ogni caso, sia io che te, non siamo state abituate a vedere cosa c'è di bello nell'essere quello che siamo, perchè ogni cosa può essere bella e può essere tremenda, a seconda di come impariamo a viverla.
ti quoto al 100%. è la verità.

mia mamma mi diceva, magari per ridere (però è un riso amaro...): "dai, pensa che un giorno erediterai tutto tu"...
Sheireh ha scritto:Io lo vedo, tra le altre cose, come un modo per non aver bisogno degli altri, per sentirsi "al di fuori" dei gruppi e sentirsi "diversi" e per questo "migliori".
Certo che queste cose in base a chi le prova possono essere belle o brutte, questo lo capisco. Per me però sono state un gran punto a favore.
...non mi è mai piaciuto con-dividere con chi non volevo, ma solo con chi sceglievo, non ho mai avuto necessità di fare il contrario.
Forse ci vuole un carattere un po' particolare, non so, però molto di quello che sono so di doverlo al fatto che sono stata figlia unica, e nipote unica da una parte di famiglia.
capisco quello che dici, e ti ammiro anche, perché evidentemente hai un carattere molto forte. Capisco, perché anche io alla fine sono sempre stata fiera di essere indipendente e di saper star bene anche da sola, e compatisto un po' chi sembra aver paura di rimanere solo con se stesso e cerca sempre gli altri, anzi
ho proprio bisogno oggi, a volte, di star solo: arrivo a volte a non tollerare la presenza degli altri, umani e animali, (eccettuato il mio compagno, l'unico essere con cui so stare in simbiosi 24 ore su 24 e con cui ci godiamo anche i silenzi) e DEVO ritagliarmi degli spazi e delle serate solo per me. credo che l'essere figlia unica mi abbia in qualche modo forgiato e resa più forte. solo che io l'ho un po' subìto, diciamo che alla fine me lo son fatto piacere, mentre tu hai indossato questo vestito come quello che ti calzava meglio e hai forse saputo sfruttarne da subito i vantaggi.
caterina ha scritto:Jersey,
però secondo me è indubbio che la famiglia sia la prima comunità verso la quale il bimbo si rapporta.
Una comunità fatta solo di adulti, di genitori che quindi danno regole, non è la stessa cosa che far parte di una comunità dove ci si può coalizzare, si può capire cosa voglia dire con-dividere
pur rispettando le altre, è questa però l'opinione che più mi piace e che rappresenta quello che ho sempre pensato, fin da bambina.

mi piace questo confronto, ragazze. è un bel post.
lory76

Messaggio da lory76 » ven apr 24, 2009 3:13 pm

Io non ho mai avuto un rapporto così speciale con mio fratello, abbiamo vissuto sotto lo stesso tetto per ventiquattro anni eppure non ci siamo mai confidati, non ci siamo mai amati come alcuni fratelli invece fanno.
Questo finche' nella vita e' andato tutto bene, finche' c'era da ridere e scherzare e sitrovava nelle amicizie il proprio confrontarsi e passare le giornate.
Ma quando sono arrivati i momenti neri, la separazione per lui e la mia vita di ora, fatta di sacrifici e di vita a denti stretti, gli amici non sono le persone a cui confiderei i miei problemi economici e non sono loro le spalle su cui piango serate intere a farmi consolare.
In questi momenti ci siamo conosciuti veramente, e ci stiamo aiutando vicendevolmente a sopportare questo momento della vita che per entrambi e' notevolmente difficile.

Infatti leggere le parole di Sheireh, nonostante rispetti la sua idea, che dice che essere figli unici e' un po' come non aver bisogno di nessuno cozza completamente con la mia esperienza, perche' e' proprio nel momento in cui io da sola non potevo farcela che ho bussato una porta... quella di mio fratello.

E la stessa cosa la sta' vivendo mio marito, che ha trovato in suo fratello un'appoggio morale che per me e' insostituibile....
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Messaggio da caterina » ven apr 24, 2009 3:30 pm

LOry, è vero quello che dici.
E poi: aver bisogno di qualcuno non è sintomo di debolezza, semmai del contrario. Avere la certezza dell'amore rende sempre più forti.
Io sono sincera, se fossi stata figlia unica quando mia madre è stata male e poi è morta, sarei IMPAZZITA.
Di dolore, di solitudine, di inadeguatezza.
Certe cose gli amici non possono darlo, e nemmeno gli zii e nemmeno i cugini, nemmeno i vicini di casa.
Per un certo punto di vista penso che dare un fratello ad un figlio già esistente sia proprio un dono....una cosa fatta più per loro che per noi stessi.
NymphadoraTonks

Messaggio da NymphadoraTonks » ven apr 24, 2009 3:40 pm

caterina ha scritto:Per un certo punto di vista penso che dare un fratello ad un figlio già esistente sia proprio un dono....una cosa fatta più per loro che per noi stessi.
approvo in pieno quello che scrive caterina!
lory76

Messaggio da lory76 » ven apr 24, 2009 3:43 pm

Credo che la vediamo allo stesso modo Cate, e credo anche che questi affiatamento fraterni ci siano soprattutto dove c'e' stata la sofferenza, altrimenti e' piu' facile che ognuno prenda la sua strada nella vita.
io in questo momento non posso parlare dei miei problemi coi miei genitori, gli farei venire un'infarto se sapessero che razza di vita faccio, con gli amici men che meno, situazioni troppo delicate per essere messe al di fuori delle quattro mura.
Un fratello e' quello che meglio riunisce l'amore di un genitore e l'amicizia di un'amico.
E io non potrei farne a meno.
Di un fratello che alle undici di sera ti manda un sms con scritto " buonanotte sorellina. t.v.b.".
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