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caterina
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Messaggio da caterina » ven apr 24, 2009 12:02 pm

Non volevo giudicare Ila, sia chiaro.
Le auguravo solo di cambiare idea...ehehehehhe!


Delly

Messaggio da Delly » ven apr 24, 2009 12:03 pm

io credo che un figlio sia soprattutto una scelta egoistica,primo secondo o terzo che sia
dei genitori,s'intende
anch'io non penso sia bene dire una delle due frasi sopracitate...perchè appunto non si può sapere cosa sia meglio o peggio per un figlio che già c'è
pancia

Messaggio da pancia » ven apr 24, 2009 1:05 pm

Jersey ha scritto:Quoto!!!
Io e mia sorella non siamo per niente legate, certamente ci vogliamo bene, ma abbiamo sempre vissuto due vite separate e ho condiviso molto di più con gli amici che con lei.


Non credo che un figlio unico sia meno amato...e poi non esistono solo i parenti. Ci sono gli amici, gli zii acquisiti, c'è l'amore di un'altra persona.
Sinceramente, visto che non si può mai sapere che razza di parenti ti trovi, non credo che sia poi così tanto male essere figli unici.
Metti che ti nasce un fratello tipo Caino, che fai? :occhiodibue:
passerei le giornate a parlare male di mio fratello Caino con gli altri, così per dargli un pretesto in più per uccidermi. ehehehe

e se ti nasce un figlio come Edipo, tu, che fai????

certe cose chi non è figlio unico non le può sapere, tu una sorella ce l'hai, lascia che siamo noi figli unici a dirti com'é essere figli unici, indipendentemente da quello che tu - da sorella - "credi possa essere" o "pensi possa essere".

gli amici non c'entrano niente. io ho caterve di amiche, (pure troppe! Tanto che a volte penso di eliminarne qualcuna, altro che Caino... eheheheheh) ma rimane che un figlio unico conoscerà solo il rapporto coi genitori, coi parenti e con gli amici.
un figlio con fratelli e sorelle conoscerà in più anche il rapporto coi fratelli e le sorelle. indipendentemente dal fatto che sia buono o cattivo, è un dato di fatto che trattasi di un'esperienza in più, della quale noi figli unici siamo invece stati (e siamo quotidianamente) privati per tutta la durata della nostra vita.

e, ripeto, non c'entra niente il fatto di avere una vita meravigliosa e felice o di avere amici "fraterni"... (perché poi si usa questo aggettivo per dire che si è talmente legati a un amico??? meditate gente meditate)
pancia

Messaggio da pancia » ven apr 24, 2009 1:13 pm

Vorrei aggiungere un altro dato su cui riflettere, per quella che è stata la mia esperienza personale.
Essere figli unici, per quanto non viziati, per quanto bene educati dai genitori, ti porta comunque ad essere abituato a pensare solo per uno.
chi ha fratelli e sorelle si è purtroppo dovuto abituare a dividere delle cose (materiali, dai giocattoli ai vestiti, che affettive: i genitori) con qualcun altro. Il figlio unico (indipendentemente dal fatto che caratterialmente possa essere la persona più generosa e altruista del modno) nel subconscio è abituato a essere da solo, a pensare solo epr sè. Io per esempio ho fatto fatica all'inizio della mia storia d'amore ad "abituarmi a pensare per due". Non so come spiegarvelo. Ma "la coppia" e qualcosa che il singolo non assimila tanto facilmente (a meno di non trovare un uomo-zerbino ehehehehheeh).
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Messaggio da caterina » ven apr 24, 2009 1:17 pm

Non per niente, a scuola come nei gruppi educativi come scout e acr e cose così, i figli unici si vedono subito.
Nei miei libri di scuola c'era un capitolo a parte, dedicato a loro.
Io non li vedo svantaggiati nella vita come il libro di testo voleva far intendere, ma sicuramente mancano di qualcosa, a livello affettivo, che chi ha fratelli può benissimo capire.
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Messaggio da Sheireh » ven apr 24, 2009 1:38 pm

pancia ha scritto:Vorrei aggiungere un altro dato su cui riflettere, per quella che è stata la mia esperienza personale.
Essere figli unici, per quanto non viziati, per quanto bene educati dai genitori, ti porta comunque ad essere abituato a pensare solo per uno.
chi ha fratelli e sorelle si è purtroppo dovuto abituare a dividere delle cose (materiali, dai giocattoli ai vestiti, che affettive: i genitori) con qualcun altro. Il figlio unico (indipendentemente dal fatto che caratterialmente possa essere la persona più generosa e altruista del modno) nel subconscio è abituato a essere da solo, a pensare solo epr sè. Io per esempio ho fatto fatica all'inizio della mia storia d'amore ad "abituarmi a pensare per due". Non so come spiegarvelo. Ma "la coppia" e qualcosa che il singolo non assimila tanto facilmente (a meno di non trovare un uomo-zerbino ehehehehheeh).
Ecco, vedi, io tutto questo lo vedo come un punto a favore invece che a sfavore.
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Messaggio da MatifraSo » ven apr 24, 2009 1:43 pm

Sheireh ha scritto:Ecco, vedi, io tutto questo lo vedo come un punto a favore invece che a sfavore.
Non capisco come tu possa considerarlo un punto a favore l'essere in difficoltà nel condividere la vita con altre persone.

Che poi non è detto,eh, tanto dipende anche dal carattere, dal fatto che i genitori aiutino o no la socializzazione del figlio...

Anche se comunque con tutta la socializzazione che vuoi, sport, oratorio, scout e chi più ne ha più ne metta, comunque il bimbo (ragazzo, crescendo) potrà sempre rifugiarsi nel suo cantuccio a casa ed essere da solo, mentre chi ha un fratello o sorella questo non lo può fare.
Jersey

Messaggio da Jersey » ven apr 24, 2009 2:16 pm

pancia ha scritto:....lascia che siamo noi figli unici a dirti com'é essere figli unici, indipendentemente da quello che tu - da sorella - "credi possa essere" o "pensi possa essere".....
Ok, allora facciamo così, io lascio a voi figli unici a dirmi com'è essere figli unici e tu lasci a noi, figli "moltipli" a dirti com'è non essere unici, a vivere in costante paragone, spesso ad essere sola contro tre (perchè non sempre il fratello sta dalla tua parte), a non avere mai nulla solo per te (e non parlo di cose materiali)....

In ogni cosa c'è il pro e c'è il contro, ma sta ai genitori nascondere i contro e valorizzare i pro.
In ogni caso, sia io che te, non siamo state abituate a vedere cosa c'è di bello nell'essere quello che siamo, perchè ogni cosa può essere bella e può essere tremenda, a seconda di come impariamo a viverla.
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