Il passato che ritorna
la storia si ripete sempre..... sai che nella mia città di queste mercerie ce ne sono ancora!! Proprio come le hai descritte tu, mobili antiquati, il metro di legno grosso su cui vengono misurati i tessuti e le stoffe, bottoni di tutti i tipi, le scatole di cartone riposte sugli scaffali con attaccato per ognuno il tipo di bottone contenuto dentro.....
io ci vado ogni volta a comprare i materiali per i lavoretti che si fanno all'asilo di leo (pannolenci, nastrini ecc...) Spero che riescano a resistere!
io ci vado ogni volta a comprare i materiali per i lavoretti che si fanno all'asilo di leo (pannolenci, nastrini ecc...) Spero che riescano a resistere!
cate, tesoro, non ti avevo letta qui! Ti lascio un abbraccio che, se anche non può essere materno, spero ti possa trasmettere un po' di affetto "mammesco"...caterina ha scritto:A me adesso succede una cosa strana.
La invidio.
Invidio Rachele.
Lei ha una mamma, lei viene coccolata, viene amata, viene riempita, sommersa di baci, viene carezzata nel mezzo della notte, se un brutto sogno (o la voglia di pappa) la sveglia.
Viene curata, viene massaggiata, viene toccata e guardata con amore.
Forse sono ancora molto figlia, forse in parte queste cose mi sono mancate. Ma vorrei una mamma accanto, vorrei essere carezzata anche io, con le mani di una mamma. Vorrei essere consolata, vorrei essere baciata...
Invece a me è venuto in mente quando mia mamma mi portava al mercato, io, lei e mia sorella, a quei tempi il mercato era diviso in tre piazze, due con i vestiti e una con il mangiare, mi ricordo che per pasqua andavamo a comprare i pulcini, ce li portavamo a casa, due o tre, poi mia mamma li dava alla vicina che aveva le galline.
Mi ricordo che mangiavamo una pizzetta a mezzogiorno e poi verso l'una andavamo a casa, mi ricordo che mia mamma ci chiamava il sabato mattina e diceva:
-bimbe oggi si va al mercato, forza!
e noi balzavamo dal letto, sperando che ci comprasse qualcosina, una maglietta, un paio di scarpe, ma ci bastava anche una caramella.
Mia sorella mi teneva per mano, e io stavo bene, ricordo ancora i profumi, in primavera, la gente, che bei ricordi.
Mi ricordo che mangiavamo una pizzetta a mezzogiorno e poi verso l'una andavamo a casa, mi ricordo che mia mamma ci chiamava il sabato mattina e diceva:
-bimbe oggi si va al mercato, forza!
e noi balzavamo dal letto, sperando che ci comprasse qualcosina, una maglietta, un paio di scarpe, ma ci bastava anche una caramella.
Mia sorella mi teneva per mano, e io stavo bene, ricordo ancora i profumi, in primavera, la gente, che bei ricordi.