Da http://www.matteofraschinikoffi.com
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Nato il 10 luglio del 1981 a Lomé, in Togo, uno dei più piccoli stati dell'Africa Occidentale. A dieci mesi viene adottato da una famiglia italiana e inizia la sua vita milanese. Con il sogno di diventare un inviato di guerra, gira per paesi come Palestina e Israele, Romania, Sudafrica, Kosovo, Iraq, e Tajikistan. A 24 anni torna in Togo alla ricerca delle sue origini. Dopo tre mesi di ricerche sul prorpio passato, decide di trascorrere il resto della sua vita in Africa. Pubblica un'autobiografia intitolata I 19 giorni di Lomé, Confessioni di un viaggio alla ricerca della propria identita'. Come giornalista freelance scrive, fotografa e invia servizi radio, collaborando con le testate italiane e occupandosi esclusivamente d'Africa. Attualmente vive in Kenya.
I 19 giorni di Lomé
Quale ragione porta un figlio a rifiutare l'affetto della sua famiglia adottiva, per affrontare da solo le difficoltà dell'adolescenza?
Cosa spinge un italiano nero a lasciare la vita di tutti i giorni per tornare in Africa, quando migliaia di africani rischiano la propria per raggiungere l'Italia?
In che modo un ragazzo sradicato dalla propria terra potrà rimettervi radici, lì dove ora è giudicato straniero?
Tutto ha inizio con l'incontro di un inviato di guerra in una pizzeria di Milano: <<Hai veramente intenzione di tornare in Africa a cercare le tue origini?>>. Dopo un attimo d'esitazione, Matteo annuisce silenziosamente. Così prende vita un libro che è allo stesso tempo un'inchiesta giornalistica, un viaggio introspettivo e un romanzo di formazione. Un appassionante diario di bordo di un ragazzo determinato a definire l'essenza della sua identità, ma che dovrà prima scontrarsi con una società in apparenza diversa da lui, con le incomprensioni della famiglia, e con le domande che turbano il suo animo.
Appassionatosi al giornalismo, l'autore inizia a viaggiare per il mondo. Rimanda così la ricerca della verità, quella che ventuno anni prima lo porta in un orfanotrofio di Lomé, capitale del Togo. A quel tempo Matteo si chiama Koffi ed è l'unico di quaranta bambini a non avere un passato. La mamma naturale non ha lasciato tracce. È lì che i suoi genitori adottivi, da due anni operatori umanitari nel Paese, lo vedono per la prima volta: <<Appena ti presi in braccio capii che eri molto malato>> confesserà la madre anni dopo, <<Papà pensò che almeno noi avremmo avuto i soldi per curarti. Ci dissero che tutto ciò di cui avevi bisogno era l'amore>>. Per via del lento processo burocratico, i genitori decidono di scrivere una lettera al Presidente, il crudele dittatore Gnassingbè Eyadema: <<Sappiamo che per quarant'anni ha ucciso e torturato la sua gente, ma gli saremo sempre grati per averci dato te>>. Il permesso arriva in pochi giorni, è la prima adozione tra il Togo e l'Italia.
Crescendo l'autore acquisisce inevitabilmente una mentalità occidentale, pur mantenendo l'istinto e le fattezze di un africano che, sia in Italia sia in Togo, è riconosciuto come straniero. Da che parte stare allora? Dove è possibile sentirsi a casa? Questo è il grido che implode nel cuore del giovane, infiammandolo di rabbia e bagnandolo di qualche lacrima. Matteo Koffi ci aiuta così a comprendere una situazione che, volenti o nolenti, trasformerà la società italiana per sempre.
Scritto senza falsi moralismi, ma con spiccata semplicità e incalzante umorismo, il libro dimostra che è possibile scegliere. È una scelta di responsabilità verso la famiglia adottiva, la propria madreterra, ma soprattutto verso se stessi. Per portare a termine l'impresa, l'autore fa tesoro delle parole di Silver, suo nuovo "fratello maggiore" togolese <<Niente paura Matteo, niente paura>>.
Il libro si può trovare: nella Libreria Internazionale "Il Libro" di Via Ozanam 11, nella "Cartoleria Scotti" di Via Canonica 72, nel locale "Saloon of the Artists" di Via Niccolini 24, e nei vari ''Libraccio'' a Milano; e' possibile inoltre ordinarlo onl-line su http://www.libraccio.it Poiché pubblicato da una casa editrice africana, il libro è venduto anche in Kenya.
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Il libro non l'ho ancora preso, ma lo farò sicuramente,
qualcuno l'ha già letto?