COME SI FA A RACCONTARE AI FIGLI DEI NOSTRI ERRORI?

Per parlare dei più piccoli, da 0 a 5 anni
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gilumba

COME SI FA A RACCONTARE AI FIGLI DEI NOSTRI ERRORI?

Messaggio da gilumba » mer mar 12, 2008 11:14 pm

prendo spunto da un interessantissimo post di Befy messo sul "Dal nido all'Università": al primo anno della materna il suo cucciolotto ha iniziato il percorso: "CHI ERO - CHI SONO - CHI SARO'", e con le mamme hanno iniziato a raccontare ai bimbi la storia della loro famiglia...

....certo anche a me sembra un bel progetto, in teoria....ma se penso alla situazione di "da dove viene" il mio pisellotto penso al CAOS più totale e anche agli "errori" dei suoi progenitori: da me ai nonni, ai bisnonni...un disastro...

figlio di madre "single", anche se ex-sposata (con uno che non è suo padre e per 13 anni....) e annullata perchè "non voleva avere figli" (cominciamo bene)
figlio di padre che vive in altro paese d'Europa (e non sposa nè sposerà la madre)
il grave arriva quando passiamo ai nonni: ne ha 5...
una OK (o quasi....)
uno è l'Innominato: (mio padre) non lo ha mai visto, nè lo vedrà mai perchè è una specie di delinquente pazzo....
dei nonni paterni non parlo per rispetto (ma sono 3 praticamente 4, e tutti "da legare"....seriamente)
passo un attimo ai bisnonni: dico solo che quella (ovviamente dalla mia parte) madre del nonno "innominato" ha abbandonato 2 figli a 6 e 12 anni per scappare con un altro (negli anni '40.....)....senza parlare dei finti tentativi di suicidio....

mi spiegate come si fa a raccontare ai figli degli "errori" più o meno gravi dei suoi genitori e dei suoi avi???
quando iniziare a far capire loro che proprio non vengono dalla famiglia delle fatine???

io che da piccola ero la "sfida alla bugia" credo assolutamente nella necessità di dire la verità: ma quando e come, per non farli sentire diversi dai loro amici? o per non farli soffrire?

help...


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Messaggio da laste » mer mar 12, 2008 11:21 pm

intanto nessuna famiglia e' perfetta
secondo,io non credo sia mio dirittoo/dovere rovinare ai miei figli l'immagine che possono avere dei parenti,e' un'idea che deve formarsi nella sua testa da solo,con gli anni
un nonno non si fa mai vedere?non esiste praticamente?arrivera' ad un'eta' (non so quale) in cui capira' da solo che non ci puo' contare.
diverso e' se le azioni presenti del parente in questione possono farlo soffrire (penso a nonni che si negano ai nipoti per far dispetto ai figli,ne abbiamo 2 casi nel forum),va protetto,ma farlo sedere e dirgli:figlio mio,tuo nonno e' uno stronzo,no
se chiedera':mamma,perche' non conosco mio nonno,sarei,ad un'eta' tenera,per mentire,poi,con gli anni,spiegare che ha dei problemi e che non puo' stare con lui come vorrebbe/sarebbe giusto
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Messaggio da Rie » gio mar 13, 2008 12:27 am

Un po' la società di oggi ti viene in aiuto, perchè madri single, 5 nonni, papà lontani non fanno più di un bimbo una mosca bianca in assoluto.
Ma questo è il meno.
Credo che l'importante sia spiegare, con calma, con onestà e con amore, solo quello che è prossimo ed immediato. Il papà lontano, ad esempio, va discusso, mentre la bisnonna pazza, il nonno poco raccomandabile che non vedrà mai... è proprio necessario? Non si può trovare un modo per dire molto ma non tutto, proteggendo dal peggio? C'è tutto il tempo per scoprire le proprie radici in modo approfondito, e farlo un po' dopo che in età da elementari probabilmente è meglio.
Per il Chi Ero e Chi Sono ci sono livelli di chiarimento semplici che possono non turbare più di tanto.
Comunque... a volte le risorse di elaborazione e accettazione dei bambini in famiglie "non tradizionali" (che sarà poi questa malnata famiglia tradizionale?! Mah!) sono notevoli, purchè in quelle famiglie ci sia rispetto e attenzione a loro.
Ho presente alcuni aneddoti di mio padre, insegnante con alunni figli di separati.
gilumba

Messaggio da gilumba » gio mar 13, 2008 9:50 am

rie, lavinia grazie.
sono d'accordo che il tempo per le spiegazioni è sicuramente più in là e sono d'accordo che non ha senso dare giudizi di "valore": anche perchè si rischia la reazione avversa: il vero mostro diventa un eroe (è successo a me, che da piccola, ho mitizzato la figura di mio padre, che purtroppo è veramente un pazzo criminale, e spero non gli salti in mente di fare mai del male al pisellotto...ma non mi sento così sicura...)
e lo so che la nostra situazione non è inusuale (anche se potrei scriverci un romanzo...horror...), soprattutto vivendo a milano...anche se non siamo proprio "autoctoni" e quindi le conoscenze non sono tantissime...
ci daremo da fare per farlo sentire amato (come è, e tantissimo)
anche se continuo a temere che la spiegazione non sarà affatto facile...
grazie...
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