Il premio è educativo?
Re: Il premio è educativo?
Dei miei ad es. la grande è sempre stata totalmente autonoma e gelosissima della sua autonomia, per cui le mie offerte di "aiuto" erano viste come ingerenze indesiderate,
mentre il secondo (1° media appunto) pur potendosela cavare da solo chiede molto spesso una "presenza", è una cosa che, soprattutto nella prima parte dell'anno, con tutte le novità, lo rassicurava molto (anche se poi all'atto pratico non ha bisogno di supporto didattico), instaurando un circolo virtuoso (maggiore attenzione>maggiore sicurezza>ecc)
mentre il secondo (1° media appunto) pur potendosela cavare da solo chiede molto spesso una "presenza", è una cosa che, soprattutto nella prima parte dell'anno, con tutte le novità, lo rassicurava molto (anche se poi all'atto pratico non ha bisogno di supporto didattico), instaurando un circolo virtuoso (maggiore attenzione>maggiore sicurezza>ecc)
Re: RE: Re: Il premio è educativo?
Allora ci vogliono piccoli premi per piccole conquiste.Pol&son ha scritto:Secondo la mia psicologa poi bisogna educarli al positivo: se per farti capire che si sta meglio a ricevere dei bei voti ti devo invogliare con un premio, il fine giustifica i mezzi.
Quando ti sarai abituato alla sensazione positiva nell'aver fatto bene il tuo lavoro il premio in sé avrà meno importanza
Un premio grosso per un obiettivo lontano e per così dire astratto raramente funziona.
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Re: Il premio è educativo?
Sì infatti noi abbiamo iniziato con la bustina in edicola al sabato se scriveva tutti i compiti il venerdìTrilli ha scritto:Allora ci vogliono piccoli premi per piccole conquiste.Pol&son ha scritto:Secondo la mia psicologa poi bisogna educarli al positivo: se per farti capire che si sta meglio a ricevere dei bei voti ti devo invogliare con un premio, il fine giustifica i mezzi.
Quando ti sarai abituato alla sensazione positiva nell'aver fatto bene il tuo lavoro il premio in sé avrà meno importanza
Un premio grosso per un obiettivo lontano e per così dire astratto raramente funziona.
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Però anche fissare la gita a Gardaland nel caso in cui la pagella fosse migliorata è servito....
Re: RE: Re: RE: Re: Il premio è educativo?
Grazie, Trilli. Era proprio questo che chiedevo col mio thread.Trilli ha scritto:Allora ci vogliono piccoli premi per piccole conquiste.Pol&son ha scritto:Secondo la mia psicologa poi bisogna educarli al positivo: se per farti capire che si sta meglio a ricevere dei bei voti ti devo invogliare con un premio, il fine giustifica i mezzi.
Quando ti sarai abituato alla sensazione positiva nell'aver fatto bene il tuo lavoro il premio in sé avrà meno importanza
Un premio grosso per un obiettivo lontano e per così dire astratto raramente funziona.
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Il regalo grosso a fine anno può starci, ma quello piccolo, per ogni verifica o interrogazione, è controproducente?
Ora ho le idee più chiare.
Re: Il premio è educativo?
E' chiaro che non vado al lavoro solo per i soldi (altrimenti non farei l'insegnante...)
ma una retribuzione al proprio lavoro è gratificante,
io non voglio essere pagata per quello che faccio a casa perchè ognuno in maniera diversa collabora,
per dire il grande mette la tavola, il piccolo s'impegna a non lasciare panni e giochi in giro; la casa è di tutti,
quello è il loro dovere, lo studio come lo sport sono degli impegni notevoli.
Come Mr Mainagioia, i miei erano "Hai preso nove? Che hai sbagliato?"
...e che palle anche...
Detto questo, non è che ogni 'starnuto' devono avere un premio, però se per esempio si impegnano e recuperano una materia per loro difficile,
o riescono a tenere una certa media o anche se vedo che si impegnano al loro massimo, una piccola gratificazione si può concedere.
Che poi magari ecco una giornata passata in famiglia o un film che vogliono vedere al cinema sono anche occasioni per stare insieme.
ma una retribuzione al proprio lavoro è gratificante,
io non voglio essere pagata per quello che faccio a casa perchè ognuno in maniera diversa collabora,
per dire il grande mette la tavola, il piccolo s'impegna a non lasciare panni e giochi in giro; la casa è di tutti,
quello è il loro dovere, lo studio come lo sport sono degli impegni notevoli.
Come Mr Mainagioia, i miei erano "Hai preso nove? Che hai sbagliato?"
...e che palle anche...
Detto questo, non è che ogni 'starnuto' devono avere un premio, però se per esempio si impegnano e recuperano una materia per loro difficile,
o riescono a tenere una certa media o anche se vedo che si impegnano al loro massimo, una piccola gratificazione si può concedere.
Che poi magari ecco una giornata passata in famiglia o un film che vogliono vedere al cinema sono anche occasioni per stare insieme.
Re: Il premio è educativo?
Guarda, anche su questo secondo me dipende (al terzo figlio sono diventata relativista assoluta ahah).Laura ha scritto:Detto questo, non è che ogni 'starnuto' devono avere un premio, però se per esempio si impegnano e recuperano una materia per loro difficile,
o riescono a tenere una certa media o anche se vedo che si impegnano al loro massimo, una piccola gratificazione si può concedere.
Con il piccolo le gratificazioni di questo genere parevano funzionare bene ma...dopo un po' è diventato un delirio di mercanteggiamenti peggio che in un suk "se prendo 8 allora" "ma se prendo 9 che è più di 8..." ecc ecc, senza contare i tentativi di estendere il "meccanismo premio" anche a tutto il resto "se mi comporto bene" "se vado a letto senza storie" "se...." e le crisi isteriche se il premio promesso non arrivava nei tempi e nelle modalità pensate da lui.
Quindi abbiamo dovuto fare marcia indietro se no non si viveva più.
Re: Il premio è educativo?
lela, ma infatti non intendo per ogni voto o se prendo otto,
come vedi ho scritto "mantenere un voto o recuperare una materia"
che è una cosa che implica qualche mese di impegno.
come vedi ho scritto "mantenere un voto o recuperare una materia"
che è una cosa che implica qualche mese di impegno.
Re: Il premio è educativo?
Lo so, ed è quello che avevamo iniziato a fare noi,
ma evidentemente nel mio "soggetto predisposto" l'idea del premio/gratificazione ha preso la stessa ossessività che hanno (per lui) ad esempio i videogiochi (su cui anche non possiamo mai allentare le regole). (diciamo che è un bambino da o tutto o niente...)
ma evidentemente nel mio "soggetto predisposto" l'idea del premio/gratificazione ha preso la stessa ossessività che hanno (per lui) ad esempio i videogiochi (su cui anche non possiamo mai allentare le regole). (diciamo che è un bambino da o tutto o niente...)