Gabry ha scritto:giuliana ha scritto:io sto leggendo Non avrete il mio odio, pezzo di questa mattina sulla stampa di Gramellini
a metà sono scoppiata in lacrime
Ho letto anche io anche se ho volutamente cercato di scansare queste notizie, ma Gramellini è Gramellini. Ho voluto evitare di leggere questi racconti che fanno leva sulla mia emotività e non mi fanno per nulla bene. Vorrei essere lucida e informata più che emotivamente coinvolta, non so se rendo l'idea di cosa intendo. Voglio poter spiegare ai miei figli che succede senza trasmettere loro la mia ansia.
Oggi ho preso la metro ( sto al centro di Roma) due soldati ad ogni stazione, che non credo abbiano a disposizione poi mezzi di me per riconoscere il pericolo ( nessuno controllo, stavano di lato a parlare) sono scesa e ho fatto un pezzo che accosta il
Vaticano, una camionetta di soldati. Ho pensato che non sarebbe successo nulla né li ne oggi. Troppo presto troppo al centro. Succedere quando meno ce lo aspettiamo, quando dei poveretti all'ora di punta di recheranno al lavoro. Guardavo le facce in metro, cercavo di scorgere qualcosa, ma cosa? Disprezzo? Odio verso gli altri? A me sembravano solo poveracci che si recavano a casa
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Brava! come tanti, anche io, sulla notizia toccante alla fine ci sono cascata, o forse ho voluto cascarci di proposito, perché quando ti si crea questo enorme vuoto in pancia e questi avvenimenti ti sconvolgono così tanto, non so voi, ma io non piango, resto immobile, sospesa, aspetto, allora ci vuole la notizia toccante per buttare fuori la tensione con un pianto che esorcizzi la paura dell'insieme dell'orrore, proiettato su un avvenimento unico.
Quello in cui pensi potevo essere io. potevi essere tu, potevamo essere tutti Noi.
Voglio essere razionale. Voglio essere lucida. Voglio capire perché. Non voglio odiare, non voglio odiarli, voglio capire.
E allora cerco di far capire anche alle mie figlie cosa sta succedendo nel mondo, una troppo sensibile ed una più cinica, fanno fatica, non vogliono vedere, non vogliono capire cosa e perché, mentre io sono con lo sguardo fermo di chi non ha paura cerco di spiegare loro l'inspiegabile.
Cerco di far capire l'esatto contrario della vita, la morte violenta, la morte voluta nel nome di nessuno, non di un Dio, non di un popolo.
Ma non è vero.la paura c'è. C'è a fare un viaggio anche se lo farei, c'è per le persone a te care che vivono lontane.
Poi torno alla ragione, mi dico che ora, nel momento del "dopo" è in fondo il momento più sicuro, tutti il allerta, tutti vigili, tanti controlli, non succederà nulla per mesi, finché saremo nuovamente sereni. Allora colpiranno nuovamente. Quando hai dimenticato le stragi, perdonato l'imperdonabile.
Meno male Gabry che alla fine, come li hai visti tu, siamo solo tutti poveracci che tornano a casa dopo una giornata di lavoro. Stanchi.