Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
Io però credo che le testimonianze di Julia siano utili a contestare quanto si diceva all'inizio di questo post.
Sul fatto che non accogliamo abbastanza, non integriamo e via dicendo.
Quello che dice Julia da mangiare forte a quello che ho scritto : integrare nel senso che diceva Mic è impossibile e nemmeno auspicabile.
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Sul fatto che non accogliamo abbastanza, non integriamo e via dicendo.
Quello che dice Julia da mangiare forte a quello che ho scritto : integrare nel senso che diceva Mic è impossibile e nemmeno auspicabile.
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Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
Bibi, però queste dietrologie, che per carità saranno pure vere, nulla aggiungono a quanto accaduto.Bibi ha scritto:Se avete voglia, leggete qua: http://rubrica24.altervista.org/lisis-e ... -le-prove/
Come non aggiunge nulla che oggi la Francia stia anche bombardando l'Africa già che c'è.
Aggiunge a livello di indignazione, di pensiero, di politica ma non credo che gli assassini di Parigi siano mai stati contattati da Bush.
L'ISIS può averlo inventato anche Andreotti, per quanto mi riguarda, ma mi chiedo perché gente CRESCIUTA in EUROPA che ha respirato la democrazia, che vede quel che sta facendo l'ISIS ai fratelli mussulmani siriani, del Kenya, della Libia, della Turchia; vede cosa fanno gli integralisti alle donne, non trova che tutto ciò sia sbagliato?
Io non mi meraviglio dei famosi bambini cresciuti a prendere a calci le teste, mi meraviglio dei giovani algerini che abitano a Bruxelles e decidono di uccidersi per un'organizzazione di folli assassini.
Poi, mi dico anche, ma quanti SONO?
Quanti sono qui in Europa?
Ci stiamo facendo terrorizzare da pochi folli?
Re: RE: Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
Questo :mettere le culture su un piano paritario... continuo a pensare che la bilancia debba pendere verso la cultura del paese in cui ci si trovamicmar ha scritto:inserirsi in un paese sposandone la cultura, tecnicamente si chiama inclusionerenocchia ha scritto:Per quanto riguarda l'integrazione io sono molto combattuta: si parlava di eccessivo patriottismo come connotazione negativa e questo mi fa saltare sulla sedia.
Per me integrarsi significa sentirsi parte di un paese sposandone la cultura.
Se la mia cultura è totalmente differente credo di potermi ritenere integrata qualora quel paese mi permetta di mantenere la mia.
Faccio un esempio al contrario: sono stata a Dubai l'anno scorso, ed ovviamente molti comportamenti che per noi sono normali li erano vietati.
E parliamo di un posto altamente occidentalizzato.
Ovviamente Mi sono conformata alla.loro cultura e di certo non limonavo con mio marito per strada o avevo un abbigliamento succinto.
Se mi fossi trasferita per sempre non mi sarei dovuta sentire integrata? Onestamente non capisco. .. cosa intendete per piena e completa integrazione?
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l'integrazione prevede mettere tutte le culture su un piano paritario e reciproco, fermo restando che le leggi dello stato ospitante debbano essere rispettate
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Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
Viviamo proprio in mondi diversiJulia ha scritto:L' integrazione deve presupporre che entrambe le parti cerchino il confronto. Io lavoro in una classe con 13 bimbi mussulmani di paesi differenti, non c' e' alcun dialogo con i genitori, i bimbi non frequentano i compagni, non è un padre solo, sono tanti padri....poi ho avuto anche rapporti magnifici con genitori e bimbi mussulmani, purtroppo sono in misura minore. Spesso mi sono sentita ferire con affermazioni che minavano i progetti di integrazione che da anni portiamo avanti....è difficile.
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Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
Un abbraccio, immagino che non sia per niente facile continuare a ribadire il tutto.Weinà ha scritto: Ho ritenuto doveroso intervenire perché stare in silenzio è una colpa, in queste circostanze, ma non riesco fisicamente a stare in questo post. Le poche energie che ho le devo riservare a mia figlia.
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Però serve, credimi Valeria, eccome se serve.
Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
Quoto.Paola ha scritto:Un abbraccio, immagino che non sia per niente facile continuare a ribadire il tutto.
Però serve, credimi Valeria, eccome se serve.
Fa schifo il fatto che serva, ma ora più che mai serve.
Perché se noi "persone normali" stiamo zitti ora, le uniche voci che restano sono quelle dei Salvini e dei Belpietro di turno, da tutte le parti..
Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
Secondo me sì. In Occidente sono pochi folli. Magari molti fanno discorsi d'odio (come fanno anche i leghisti, per dire), ma pochi agiscono davvero.Paola ha scritto:Bibi, però queste dietrologie, che per carità saranno pure vere, nulla aggiungono a quanto accaduto.Bibi ha scritto:Se avete voglia, leggete qua: http://rubrica24.altervista.org/lisis-e ... -le-prove/
Come non aggiunge nulla che oggi la Francia stia anche bombardando l'Africa già che c'è.
Aggiunge a livello di indignazione, di pensiero, di politica ma non credo che gli assassini di Parigi siano mai stati contattati da Bush.
L'ISIS può averlo inventato anche Andreotti, per quanto mi riguarda, ma mi chiedo perché gente CRESCIUTA in EUROPA che ha respirato la democrazia, che vede quel che sta facendo l'ISIS ai fratelli mussulmani siriani, del Kenya, della Libia, della Turchia; vede cosa fanno gli integralisti alle donne, non trova che tutto ciò sia sbagliato?
Io non mi meraviglio dei famosi bambini cresciuti a prendere a calci le teste, mi meraviglio dei giovani algerini che abitano a Bruxelles e decidono di uccidersi per un'organizzazione di folli assassini.
Poi, mi dico anche, ma quanti SONO?
Quanti sono qui in Europa?
Ci stiamo facendo terrorizzare da pochi folli?
In altri Paesi, dove c'è un'arretratezza generalizzata, è diverso: lì sono più numerosi e organizzati.
Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
Mic, anche a me sembra di vivere in un mondo diverso.micmar ha scritto:Viviamo proprio in mondi diversiJulia ha scritto:L' integrazione deve presupporre che entrambe le parti cerchino il confronto. Io lavoro in una classe con 13 bimbi mussulmani di paesi differenti, non c' e' alcun dialogo con i genitori, i bimbi non frequentano i compagni, non è un padre solo, sono tanti padri....poi ho avuto anche rapporti magnifici con genitori e bimbi mussulmani, purtroppo sono in misura minore. Spesso mi sono sentita ferire con affermazioni che minavano i progetti di integrazione che da anni portiamo avanti....è difficile.
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Però i questi giorni alcuni miei "pilastri" mi stanno crollando.
Mi crolla la direttrice dell'accademia musicale di mia figlia, che lotta con me per ogni battaglia e mi dice: Paola, anche alcuni miei alunni si esprimono come l'Imam di Londra, io convoco i genitori e non vengono e se vengono mi disprezzano.
Mi crollano le maestre della scuola più integrata d'Italia, 98% bambini di etnie diverse, che mi dicono: NOI lottiamo ogni giorno contro i retaggi di una cultura dove non esiste la parità, dove se chiedo alle bambine di venire comode per ginnastica ricevo genitori incazzati che mi insultano, dove cammino sui carboni ardenti.
Mi crollano le insegnanti di Italiano che chiedono ai genitori di alcuni ragazzi di partecipare a concorsi letterari e hanno il veto perché il premio è una vacanza o una gita fuori paese.
A me sembra tutto così assurdo, giuro, ma perché sento solo ora queste cose?
I genitori di Eugen e Eugenia, i bimbetti in classe con maddalena, li lasciano andare all'oratorio tranquillamente e non si sono MAI espressi così. Dove sono tutti 'sti mussulmani integralisti? Escono tutti adesso?