MoioPaola ha scritto:Infatti, credo mi sia stata spiegata così (avevo un po' bevuto era una cena hahaha), però con la grammatica? con le tabelline?MatifraSo ha scritto:Io presumo che il programma preveda lo sviluppo delle competenze, ad esempio capire e riprodurre un ritmo.
Che poi si raggiungano con le canzoni dei ricchi e poveri, michael Jackson o vasco credo sia a discrezione del prof.
Che non vorrei mai mi si dicesse che TUTTI è un avverbio
LA FAMOSA AUTONOMIA SCOLASTICA (DIDATTICA)
Re: LA FAMOSA AUTONOMIA SCOLASTICA (DIDATTICA)
Re: LA FAMOSA AUTONOMIA SCOLASTICA (DIDATTICA)
In tutto questo trovo ci sia una contraddizione: l'esame di maturità che di fatto si basa ancora su una serie di nozioni da sapere e quindi richiede una corsa alla fine del programma per molte materie.
Re: LA FAMOSA AUTONOMIA SCOLASTICA (DIDATTICA)
Ti ho letta e sono andata a cercare il piano di lavoro che al liceo di Andrea ogni insegnante mette in bacheca del registro elettronico a inizio anno scolastico, ho il file ma copio e incollo qui sotto quello di italiano. Oltre alle competenze trovo che specificano anche il programma.Paola ha scritto:Ma voi insegnanti trovate che i ragazzi siano più formati? Avete visto un miglioramento?
Io devo essere sincera, mi fa un po' paura, che di fatto è una paura irrazionale dato che ho due bambini alla scuola e trovo stiano facendo un ottimo lavoro.
Forse mi fa paura alle superiori dove credo che le competenze debbano essere acquisite e si debbano riversare nozioni nei cervellini, altrimenti il tutto mi sembra figlio di una cultura che non ci rispecchi.
Per capirci le competenze si risolvono poi in quelle qualità ricercate dal mondo del lavoro: problem solving, capacità di analisi, gestione delle emozioni nel parlare in pubblico ecc... Ma i contenuti? Non perdono di valore?
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2. PROGRAMMAZIONE DIDATTICA
2.1 Obiettivi didattici e/o comportamentali concordati con il Consiglio di Classe
In merito agli obiettivi didattici, il C.d.C. ha deliberato di attenersi alle indicazioni nazionali relative al Profilo educativo, culturale e professionale dello studente liceale.
2.2 Obiettivi didattici disciplinari (indicare gli eventuali scostamenti dal PDD)
Nell’insegnamento della disciplina ci si atterrà alle Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento, alla Programmazione didattico-disciplinare d’Istituto e alle decisioni del Dipartimento di Materia.
Si richiamano le competenze disciplinari che lo studente dovrà acquisire nel primo biennio:
1. Padronanza della lingua italiana nella ricezione e nella produzione orale e scritta
2. Lettura, comprensione e interpretazione di testi scritti di vario tipo
3. Produzione di testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi
4. Conduzione di una analisi diretta del testo sotto il profilo linguistico, stilistico e retorico
2.3 Contenuti disciplinari (per argomenti e/o tematiche)
1° periodo:
grammatica: fondamenti di analisi del periodo
antologia: analisi del testo poetico
I Promessi sposi: capp.1-10
scrittura: la parafrasi, il riassunto, l’analisi del testo poetico e del testo narrativo
lettura di racconti e/o romanzi
2° periodo:
antologia: analisi del testo poetico
I Promessi sposi: lettura integrale
scrittura: la parafrasi, l’analisi del testo poetico e narrativo, il testo espositivo e argomentativo
lettura di racconti e/o romanzi
3. METODI DIDATTICI
1. Lezioni frontali
2. Lezioni dialogiche
3. Lettura diretta in classe e a casa, quanto più possibile ampia e articolata, di testi riferibili a
diverse tipologie testuali.
4. Esercizi applicativi in classe e a casa
5. Utilizzo della multimedialità
4. STRUMENTI (sussidi didattici, laboratori, …….)
manuali in adozione
materiale fornito dall’insegnante in fotocopia o in versione digitale consultabile nella bacheca di classe
strumenti multimediali
5. VERIFICHE (numeri, tempi, tipologia)
I periodo: un minimo di tre prove, di cui almeno una scritta e una orale, riferibili alle seguenti tipologie:
1. Analisi di testi poetici e narrativi attraverso domande scritte o orali, volte a verificare:
• la capacità di individuare le strutture dei testi
• la capacità di cogliere i nuclei concettuali e le finalità dell'emittente
• la capacità di analizzare i testi a livello linguistico, distinguendo codici e registri
2. Verifica delle competenze grammaticali acquisite
3. Verifica del lavoro svolto a casa
II periodo: un minimo di quattro prove, di cui almeno due scritte e una orale, riferibili alle medesime tipologie previste per il I periodo, con l’aggiunta, per la produzione scritta, di testi espositivi e argomentativi.
6. CRITERI DI VALUTAZIONE
Nella valutazione delle verifiche scritte e orali ci si atterrà ai criteri indicati nella Programmazione didattico-disciplinare d’Istituto.
Re: RE: Re: RE: Re: LA FAMOSA AUTONOMIA SCOLASTICA (DIDATTICA)
Aaaah, beh fa una certa differenza!Trilli ha scritto:Non alle fine della terza elementare... ma della terza media!!!
Sì sì, io partivo dall'idea delle elementari. Se parlavi di medie cambia tutto.Alle medie il prof di musica è uno specialista, diplomato in conservatorio, quindi ha ben altre competenze musicali rispetto alla maggior parte delle maestre.
Non di tutte: la maestra di musica di mia figlia ad esempio ha ben due diplomi (tromba e canto), da sempre porta avanti progetti in ambito musicale per i bimbi, lavora in un teatro come soprano... Stiamo in una botte di ferro insomma!
Ah ah che rimbambita che sono
E secondo me è questo il mio errore più grande, che paragono a quello "che era" e che ovviamente non è più. E' anche il motivo per cui io tendo a volermi fidare delle maestre, se come persone mi piacciono e i discorsi che fanno mi convincono, perchè sul metodo pratico che attuano non dovrei fidarmi?In quanto alle persone adulte che vedi in giro... Beh quelle non sono figlie della didattica per competenze
Re: LA FAMOSA AUTONOMIA SCOLASTICA (DIDATTICA)
E ancor di più all'università.Cosetta ha scritto:In tutto questo trovo ci sia una contraddizione: l'esame di maturità che di fatto si basa ancora su una serie di nozioni da sapere e quindi richiede una corsa alla fine del programma per molte materie.
Per altro noi abbiamo una cultura generale che poco si presta a NON SAPERE le nozioni base, ovvero, l'Italiano corretto è figlio di milioni di regole, dalla fonetica alla punteggiatura, dalla costruzione della frase ai tempi corretti dei verbi. Se un insegnante delle elementari, quando il linguaggio è in via di definizione, tralascia questi aspetti perché la sua interpretazione del curricolo non passa da lì, quando recuperano i ragazzi?
Ieri comunque ho avuto l'interclasse con le insegnanti di Maddalena e vivaddio nella presentazione del programma (non avevo dubbi) c'è tutto quello che serve per affrontare con contenuti la terza elementare. Ad essere sincera mi preoccupano di più le giovini maestre (queste non sono vecchie ma insegnano da 15/20 anni, e sono figlie delle "nostra scuola".
Mi preoccupano le giovani menti perché ho in ufficio stagiste, appena diplomate o appena laureate, ignoranti come capre (per gente che ha studiato) che se paragonate a mia madre, che ha fatto l'avviamento negli anni 50 (una scuola paragonabile alle nostre professionali) lei sembra il nobel per la cultura.
Re: LA FAMOSA AUTONOMIA SCOLASTICA (DIDATTICA)
Brava Lella, andiamo sul concreto.Lella ha scritto: Ti ho letta e sono andata a cercare il piano di lavoro che al liceo di Andrea ogni insegnante mette in bacheca del registro elettronico a inizio anno scolastico, ho il file ma copio e incollo qui sotto quello di italiano. Oltre alle competenze trovo che specificano anche il programma.
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2. PROGRAMMAZIONE DIDATTICA
2.1 Obiettivi didattici e/o comportamentali concordati con il Consiglio di Classe
In merito agli obiettivi didattici, il C.d.C. ha deliberato di attenersi alle indicazioni nazionali relative al Profilo educativo, culturale e professionale dello studente liceale.
2.2 Obiettivi didattici disciplinari (indicare gli eventuali scostamenti dal PDD)
Nell’insegnamento della disciplina ci si atterrà alle Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento, alla Programmazione didattico-disciplinare d’Istituto e alle decisioni del Dipartimento di Materia.
Si richiamano le competenze disciplinari che lo studente dovrà acquisire nel primo biennio:
1. Padronanza della lingua italiana nella ricezione e nella produzione orale e scritta
2. Lettura, comprensione e interpretazione di testi scritti di vario tipo
3. Produzione di testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi
4. Conduzione di una analisi diretta del testo sotto il profilo linguistico, stilistico e retorico
2.3 Contenuti disciplinari (per argomenti e/o tematiche)
1° periodo:
grammatica: fondamenti di analisi del periodo
antologia: analisi del testo poetico
I Promessi sposi: capp.1-10
scrittura: la parafrasi, il riassunto, l’analisi del testo poetico e del testo narrativo
lettura di racconti e/o romanzi
2° periodo:
antologia: analisi del testo poetico
I Promessi sposi: lettura integrale
scrittura: la parafrasi, l’analisi del testo poetico e narrativo, il testo espositivo e argomentativo
lettura di racconti e/o romanzi
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Quanto messo, secondo te, sono gli eventuali scostamenti dal PDD?
E quindi fanno anche tutti gli altri autori?
Ai tempi nostri al biennio del liceo si riprendeva dal 700 fino al 900.
Poi si tornava in terza alla nascita della lingua e nel triennio si faceva tutta la letteratura Italiana.
E' ancora così?
Devo aspettarmi che mio figlio sappia chi siano Dante, Petrarca e Boccaccio fino a Marinetti? (oltre non si andava ai tempi miei se non per iniziativa dei prof.).
Re: LA FAMOSA AUTONOMIA SCOLASTICA (DIDATTICA)
Questa cosa l ho notata anche io.Paola ha scritto:E ancor di più all'università.Cosetta ha scritto:In tutto questo trovo ci sia una contraddizione: l'esame di maturità che di fatto si basa ancora su una serie di nozioni da sapere e quindi richiede una corsa alla fine del programma per molte materie.
Per altro noi abbiamo una cultura generale che poco si presta a NON SAPERE le nozioni base, ovvero, l'Italiano corretto è figlio di milioni di regole, dalla fonetica alla punteggiatura, dalla costruzione della frase ai tempi corretti dei verbi. Se un insegnante delle elementari, quando il linguaggio è in via di definizione, tralascia questi aspetti perché la sua interpretazione del curricolo non passa da lì, quando recuperano i ragazzi?
Ieri comunque ho avuto l'interclasse con le insegnanti di Maddalena e vivaddio nella presentazione del programma (non avevo dubbi) c'è tutto quello che serve per affrontare con contenuti la terza elementare. Ad essere sincera mi preoccupano di più le giovini maestre (queste non sono vecchie ma insegnano da 15/20 anni, e sono figlie delle "nostra scuola".
Mi preoccupano le giovani menti perché ho in ufficio stagiste, appena diplomate o appena laureate, ignoranti come capre (per gente che ha studiato) che se paragonate a mia madre, che ha fatto l'avviamento negli anni 50 (una scuola paragonabile alle nostre professionali) lei sembra il nobel per la cultura.
Persone uscite magari da un liceo, o peggio che stanno frequentando l'università, che non sanno cose basilari.
Re: LA FAMOSA AUTONOMIA SCOLASTICA (DIDATTICA)
che fai mi interroghi? ahahahPaola ha scritto:[
Brava Lella, andiamo sul concreto.
Quanto messo, secondo te, sono gli eventuali scostamenti dal PDD?
E quindi fanno anche tutti gli altri autori?
Ai tempi nostri al biennio del liceo si riprendeva dal 700 fino al 900.
Poi si tornava in terza alla nascita della lingua e nel triennio si faceva tutta la letteratura Italiana.
E' ancora così?
Devo aspettarmi che mio figlio sappia chi siano Dante, Petrarca e Boccaccio fino a Marinetti? (oltre non si andava ai tempi miei se non per iniziativa dei prof.).
Devo chiedere ad Andrea perchè non mi è chiaro se fanno anche gli altri autori del periodo o come procedono
Io non ho fatto il liceo ma un istituto tecnico e ho fatto tutta la letteratura italiana se non ricordo male come l'hai divisa tu, per certo so cosa ho fatto in quinta perchè l'ho portata all'esame, cioè tutto il 900 con accenno ai contemporanei, di allora ovviamente, si parla di trent'anni fà