Aleteo ha scritto:*Ale* ha scritto:Scusa Aleteo ma cosa si aspettavano di trovare? Che diagnosi pensavano di avere?
Bello poi il fatto che, una volta riscontrato che il problema fosse il loro, se ne siano fregate.
Loro in colloquio dicevano ogni volta molto chiaramente che secondo loro dipendeva da come lo stavamo crescendo
Ora sono di corsa, ma dopo se vuoi ti racconto nello specifico alcune cose che hanno detto e fatto a lui o a me con lui presente, e io che cercavo di glissare per poi parlarne da sole...
Dopo pranzo ti spiego...
Eccomi...
Dunque, alessio...
Bimbo all'apparenza sensibile ma senza troppi pianti fino a prima dell'asilo.
Inizia l'asilo e sono pianti... Ok... Normale...
La maestra non sopporta i suoi pianti... Non lo vuole vicino... Confermato da lui ma anche da lei... Io allucinata chiedo il cambio classe dopo appena una settimana...
La nuova maestra d'asilo era dolcissima, e amorevolissima, ma ci ha messo comunque un anno e mezzo a farlo smettere di piangere, ma con tanto tanto amore (è stata poi la maestra di matteo, e ora ci vediamo extra asilo per merende o pizzate insieme... E' una gran persona!)
Fa l'ultimo anno e mezzo d'asilo proprio spensierato.
Inizia le elementari
Fanno la prima settimana di clessi aperte per decidere la suddivisione delle classi.
Fa fino al giovedì tranquillo, in gruppo con l'unico compagno d'asilo che era venuto in questa scuola, e al venerdì, quando fanno le classi li dividono, e piange... All'uscita la maestra di matematica mi fa notare che ha pianto, io spiego l'ipotetico perchè e lei risponde che a 6 anni non si rendono conto di essere suddivisi in classi diverse...
Da lì in poi ha pianto, non all'entrata, ma poi, una volta dentro in classe...
Per tutto il primo anno...
E ogni giorno all'uscita o una o l'altra non gli mollavano la mano per venire da me finchè io non mi avvicinavo e ogni santo giorno avevano da ridire perchè piangeva...
Gli altri bimbi venivano lasciati scendere da soli... Lui no... Facevano sempre in modo che io mi avvicinassi per parlarmi... Ogni giorno...
Comunque, andiamo per ordine...
Novembre...
Quella di italiano mi dice che quel giorno non ha pianto, MA ha buttato della carne...
Alessio al solito mangia tutto...
A casa mi ha spiegato che quel pezzo di carne era pieno di nervi e non riusciva a mandarlo giù...
Dicembre...
Mi dicono che l'hanno messo in banco con un suo compagno con un handicap grave perchè capisca che sono ben altre le cose per cui piangere...
Quindi a 6 anni non capiscono la suddivisione in classi, ma devono capire concetti così grandi...
Periodo di natale...
Quella di italiano mi dice che quel giorno alessio non ha ubbidito... Chiedo spiegazioni e mi dice che vedrò in seguito...
Il giorno dopo quella di matematica mi ferma e mi dice con lui presente che il lavoretto sta venendo proprio brutto... Io ho risposto, guardando alessio, che a me va bene tutto.
2 giorni dopo esce col lavoretto, ma mi dice che le maestre gliene hanno cambiato un pezzo.
Albero di cartoncino punteggiato, con una metà chiaramente ritagliata a forbice.
Lui aveva punteggiato, poi non ha ubbidito, nel senso che non è andato dalla maestra a farselo staccare, ma ha provato da solo, e gli si è strappato...
In colloquio ho fatto presente che non ho gradito, nè il dialogo fatto davanti a lui, nè quanto fatto da loro in classe, e quella di matematica mi ha chiesto "ma allora cosa si sarebbe aspettata lei dal lavoretto?"
Da lì in poi ogni mese, fino a marzo, mi chiamavo a colloquio, e mi dicevano che secondo loro il problema è come lo stavo crescendo... Io rispondevo che cresco anche il fratello allo stesso modo, eppure sono come il giorno e la notte...
A marzo, ennesima volta che mi ferma quella di italiano all'uscita, e mi dice che vuole che lo porti da uno psicologo per sapere come fare.
Io, stufa, ma convinta di quel che vedevo, lo porto subito.
A inizio maggio abbiamo avuto la risposta della psicologa, e il rifiuto da parte delle maestre di seguire un percorso per la gestione dell'ansia, una perchè ha detto che ormai il suo anno era finito, e l'altra perchè non voleva.