Arianna è sbocciata un mese fa, a 32 mesi suonati.
E al nido mi hanno sempre detto che non c'era alcun problema, che si faceva capire, che capiva tutto, che era comunque "scaltra", curiosa e attivissima.
Al momento siamo a qualche frasetta di 2 o 3 parole messe insieme, senza verbi, con ancora largo uso della terza persona, ma inizia a dire "mio" o "tu".
Il suo problema in compenso è la fretta: sa moltissimi vocaboli, ma detti da lei sono quasi tutti uguali perché *non ha tempo* di dirli bene. E spesso devi chiederle 10 cose diverse prima di capire cosa intende.
Il linguaggio a 2 anni
Manuel inzia con le frasette, e ripete e assimila ogni parola nuova
io per evitare di correggerlo (che fa troppo maestirna e non mi piace) quando dice la parola sbagliata la ripeto corretta, ma senza correggerlo, tipo con il punto di domanda
quando diceva
PITILE
io ripetevo
campanile?
e lui orgoglioso diceva SI MAMMAAA
.. cosi rafforzo la sua autostima perchè si è fatto capire e intanto sente il suono della parola corretta.
dice ancora maluccio tante parole, e sinceramente non ho mai contato quante parole dica.
ci dissero ad un corso, per stimolare l'apprendimento e l'uso della parola, di aumentare sempre di un gradino rispetto a quel che dice, ma mai di due
cioè
se dice solo la parola
apri
io ripeto rafforzando
apro porta?
e lui dirà
si
cosi intanto instauro un dialogo e ho costruito una piccola frase che puo ascoltare e fare sua
quando dirà
apri porta
io diro:
apro LA porta?
e lui cosi aggiungerà una piccola parolina alla volta e imparerà con calma a costruire le frasi...
io per evitare di correggerlo (che fa troppo maestirna e non mi piace) quando dice la parola sbagliata la ripeto corretta, ma senza correggerlo, tipo con il punto di domanda
quando diceva
PITILE
io ripetevo
campanile?
e lui orgoglioso diceva SI MAMMAAA
.. cosi rafforzo la sua autostima perchè si è fatto capire e intanto sente il suono della parola corretta.
dice ancora maluccio tante parole, e sinceramente non ho mai contato quante parole dica.
ci dissero ad un corso, per stimolare l'apprendimento e l'uso della parola, di aumentare sempre di un gradino rispetto a quel che dice, ma mai di due
cioè
se dice solo la parola
apri
io ripeto rafforzando
apro porta?
e lui dirà
si
cosi intanto instauro un dialogo e ho costruito una piccola frase che puo ascoltare e fare sua
quando dirà
apri porta
io diro:
apro LA porta?
e lui cosi aggiungerà una piccola parolina alla volta e imparerà con calma a costruire le frasi...
nanà, sui paragoni sono d'accordissimo con le altre: sono inutilmente ansiogeni e, soprattutto, fastidiosi.
Io, per certi versi, vivo il disagio "opposto", nel senso che Cristian è stato molto precoce nell'esprimersi ed è già da diversi mesi che parla costruendo frasi che vanmno ben al di là del "soggetto-verbo-oggetto".
Si fà capire benissimo, si presenta con "nome e cognome", età, stato di famiglia (nel senso che, se gli viene richiesto, elenca tutti i componenenti della famiglia, il loro nome, l'età e cosa fanno), utilizza i termini esatti, costruisce frasi anche complesse e coniuga i verbi (non sempre perfettamente).
Ovvio, io da mamma ne sono orgogliosa, ma mai mi sognerei di dire, pensare (o trasmettere a lui il messaggio) che lui sia più intelligente dei suoi coetanei.
Anche se dicesse ancora due parole in croce sarei orgogliosa allo stesso modo, perchè è uguale segno che "stanno crescendo" secondo il loro individuale ed unico percorso.
Ti parlo di "disagio" perchè non tutto il parentado la pensa e vive così, e mi irrita spesso sentire i miei suoceri (ma a volte anche i miei) elogiarlo in continuazione sottolineando che non vedono bambini della sua età parlare allo stesso modo.
A me dà fastidio perchè anche se il commento viene fatto "in famiglia" non voglio che arrivi a lui.
per carità, deve sentirsi "speciale" ma nella sua individualità, non perchè migliore degli altri.
Per il resto, posso dirti che la mia prima nipotina ha iniziato a parlare tardi ed all'alba dei due anni ancora indicava gli oggetti con il dito, si faceva capire poco etc. etc.: oggi ha quasi cinque anni e sa perfettamente articolare una frase e farsi capire.
Apprezza il peculiare percorso di crescita di tuo figlio nella sua individualità e non crearti alcuna ansia :bacio:
Io, per certi versi, vivo il disagio "opposto", nel senso che Cristian è stato molto precoce nell'esprimersi ed è già da diversi mesi che parla costruendo frasi che vanmno ben al di là del "soggetto-verbo-oggetto".
Si fà capire benissimo, si presenta con "nome e cognome", età, stato di famiglia (nel senso che, se gli viene richiesto, elenca tutti i componenenti della famiglia, il loro nome, l'età e cosa fanno), utilizza i termini esatti, costruisce frasi anche complesse e coniuga i verbi (non sempre perfettamente).
Ovvio, io da mamma ne sono orgogliosa, ma mai mi sognerei di dire, pensare (o trasmettere a lui il messaggio) che lui sia più intelligente dei suoi coetanei.
Anche se dicesse ancora due parole in croce sarei orgogliosa allo stesso modo, perchè è uguale segno che "stanno crescendo" secondo il loro individuale ed unico percorso.
Ti parlo di "disagio" perchè non tutto il parentado la pensa e vive così, e mi irrita spesso sentire i miei suoceri (ma a volte anche i miei) elogiarlo in continuazione sottolineando che non vedono bambini della sua età parlare allo stesso modo.
A me dà fastidio perchè anche se il commento viene fatto "in famiglia" non voglio che arrivi a lui.
per carità, deve sentirsi "speciale" ma nella sua individualità, non perchè migliore degli altri.
Per il resto, posso dirti che la mia prima nipotina ha iniziato a parlare tardi ed all'alba dei due anni ancora indicava gli oggetti con il dito, si faceva capire poco etc. etc.: oggi ha quasi cinque anni e sa perfettamente articolare una frase e farsi capire.
Apprezza il peculiare percorso di crescita di tuo figlio nella sua individualità e non crearti alcuna ansia :bacio: