Discriminazione?

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Fran&Maia
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Messaggio da Fran&Maia » mer ott 26, 2011 11:30 pm

Secondo me il dress code non può essere visto come una discriminazione perchè chiunque,volendo,ha la possibilità di attenervicisi, mentre una discriminazione è a prescindere.. cioè,se per entrare in un posto è necessaria la cravatta,per dire, io ho la possibilità di scegliere se accettare l'imposizione e accedere,oppure stare fuori,cioè sono IO a decidere.Se in un posto invece possono entrare solo gli uomini,per dire,io anche volendo non posso venire ammessa e questa è una discriminazione perchè non è una mia volontà quella di non adeguarmi,e non c'è nulla che io possa fare per cambiare la cosa.Una discriminazione la si subisce,una scelta la si compie.


felice2011
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Messaggio da felice2011 » gio ott 27, 2011 12:00 pm

Sì è vero..anche la sfumatura della scelta o dell'imposizione, e non si può fare altrimenti perchè appunto in quanto donna non posso cambiare sesso (per citare il tuo esempio), è fondamentale!!!Il problema è che spesso dietro a cose che non sono vere discriminazioni si nasconde però la vera discriminazione...certe cose, come il dress code, possono venire usate come scuse, per esempio...
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Agnese G. Pupa
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Messaggio da Agnese G. Pupa » gio ott 27, 2011 12:38 pm

più che altro mi vien da dire : ma che palle ste etichette .... !!!
lo chador lascia libero il viso e la persona è riconoscibile, quindi è un criterio che impone il datore di lavoro.
A me nn sconvolgerebbe trovare ad una reception uno vestito dark o come gli pare a lui, l'importante DOVREBBE essere che uno sappia fare bene il suo lavoro.
Ma è lunga la strada per la libertà! secondo me tutte ste etichette rovinano la capoccia alla gente che poi vuole apparire come si conviene e ci si frustra.
Nonostante a me nn piacca la condizione di molte donne musulmane, una musulmana dovrebbe poter mettersi il velo se per lei è fondamentale, privarla di una possibilità di lavoro per questo è un vero peccato.
lo chador come i calzini fuXia, eh!!!
Mi piacerebbe ci si liberasse da ogni forma di condizionamento, primo fra tutti la moda.
Sono andata in OT!? amen....
per me il vero problema è quello che dobbiamo sembrare tutti pinguini e pinguine se facciamo un certo tipo di lavoro! imposizioni inutili.... se solo puntassimo davvero sulla qualità e non la forma sarebbe un mondo piu "isi" !!! :smile:
è il mio pensiero,ovvio
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France
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Messaggio da France » gio ott 27, 2011 1:08 pm

Agnese G. Pupa ha scritto:più che altro mi vien da dire : ma che palle ste etichette .... !!!
lo chador lascia libero il viso e la persona è riconoscibile, quindi è un criterio che impone il datore di lavoro.
A me nn sconvolgerebbe trovare ad una reception uno vestito dark o come gli pare a lui, l'importante DOVREBBE essere che uno sappia fare bene il suo lavoro.
Ma è lunga la strada per la libertà! secondo me tutte ste etichette rovinano la capoccia alla gente che poi vuole apparire come si conviene e ci si frustra.
Nonostante a me nn piacca la condizione di molte donne musulmane, una musulmana dovrebbe poter mettersi il velo se per lei è fondamentale, privarla di una possibilità di lavoro per questo è un vero peccato.
lo chador come i calzini fuXia, eh!!!
Mi piacerebbe ci si liberasse da ogni forma di condizionamento, primo fra tutti la moda.
Sono andata in OT!? amen....
per me il vero problema è quello che dobbiamo sembrare tutti pinguini e pinguine se facciamo un certo tipo di lavoro! imposizioni inutili.... se solo puntassimo davvero sulla qualità e non la forma sarebbe un mondo piu "isi" !!! :smile:
è il mio pensiero,ovvio
Il problema è che al cliente dell'albergo non interessa il carattere della receptionist e la sua bontà d'animo, bensì guarda l'immagine,che si riflette sull'immagine che da l'albergo stesso.

Se il direttore d'albergo è convinto che un cambiamento di immagine possa limitare l'afflusso della clientela credo che abbia pieno diritto di pretendere un abbigliamento consono, magari fornirlo lui stesso.

Non credo si possa parlare di diritti violati del lavoratore, ne tantomeno di discriminazione.

Se non si vuole (o non si può) rinunciare al velo, ai capelli fucsia o a 47 piercing si sceglie un tipo di lavoro in cui ci sia permesso di abbigliarsi come si vuole
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Messaggio da Simom » gio ott 27, 2011 1:17 pm

France ha scritto:Il problema è che al cliente dell'albergo non interessa il carattere della receptionist e la sua bontà d'animo, bensì guarda l'immagine,che si riflette sull'immagine che da l'albergo stesso.

Se il direttore d'albergo è convinto che un cambiamento di immagine possa limitare l'afflusso della clientela credo che abbia pieno diritto di pretendere un abbigliamento consono, magari fornirlo lui stesso.

Non credo si possa parlare di diritti violati del lavoratore, ne tantomeno di discriminazione.

Se non si vuole (o non si può) rinunciare al velo, ai capelli fucsia o a 47 piercing si sceglie un tipo di lavoro in cui ci sia permesso di abbigliarsi come si vuole
Esatto
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Messaggio da Agnese G. Pupa » gio ott 27, 2011 1:24 pm

si France, ma resta il problema che siamo "obbligati" a delle etichette delle quali io farei volentieri a meno.
Certo che uno si sceglie il lavoro anche in base alle sue personali caratteristiche (o almeno ci prova) ma lo chador come il capello fuxia in un mondo "normale", volto alla qualità e nn alla quantità non sarebbe un problema.
Per me l'atteggiamento del datore di lavoro non è discriminante di per se, per me il problema è a monte! ognuno dovrebbe potersi esprimere come gli pare, ma ovvio è solo il mio personalissimo e utopico pensiero....
Dopo tanti lavoretti "qualsiasi" dove l'etichetta contava, ho deciso di virare verso un lavoro dove, come vado vestita,abbigliata, piercingata o colorata importa poco! sai com'è ai genitori dei "miei ragazzi" frega poco se sono pacchiana o sportiva a loro interessa la qualità del mio lavoro.. :smile:
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Messaggio da France » gio ott 27, 2011 1:34 pm

Agnese G. Pupa ha scritto:si France, ma resta il problema che siamo "obbligati" a delle etichette delle quali io farei volentieri a meno.
Certo che uno si sceglie il lavoro anche in base alle sue personali caratteristiche (o almeno ci prova) ma lo chador come il capello fuxia in un mondo "normale", volto alla qualità e nn alla quantità non sarebbe un problema.
Per me l'atteggiamento del datore di lavoro non è discriminante di per se, per me il problema è a monte! ognuno dovrebbe potersi esprimere come gli pare, ma ovvio è solo il mio personalissimo e utopico pensiero....
Dopo tanti lavoretti "qualsiasi" dove l'etichetta contava, ho deciso di virare verso un lavoro dove, come vado vestita,abbigliata, piercingata o colorata importa poco! sai com'è ai genitori dei "miei ragazzi" frega poco se sono pacchiana o sportiva a loro interessa la qualità del mio lavoro.. :smile:

Sul fatto di come DOVREBBE funzionare ovviamente sono d'accordo anch'io, ma si sa che in un mondo in cui conta solo l'apparenza (basta accendere la tv) ed il profitto di agisca in direzione opposta, e non si può negare il diritto ad un datore di lavoro ad imporre un determinato abbigliamento nella sua attività.

Io bene o male ho fatto la stessa scelta tua, faccio l'operaio e vengo giudicato in base al lavoro che svolgo,anche perché un lavoro che prevede il contatto col pubblico non fa per me, spesso sono molto poco diplomatico
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Messaggio da Agnese G. Pupa » gio ott 27, 2011 1:40 pm

France ha scritto:Sul fatto di come DOVREBBE funzionare ovviamente sono d'accordo anch'io, ma si sa che in un mondo in cui conta solo l'apparenza (basta accendere la tv) ed il profitto di agisca in direzione opposta, e non si può negare il diritto ad un datore di lavoro ad imporre un determinato abbigliamento nella sua attività.

Io bene o male ho fatto la stessa scelta tua, faccio l'operaio e vengo giudicato in base al lavoro che svolgo,anche perché un lavoro che prevede il contatto col pubblico non fa per me, spesso sono molto poco diplomatico
:ahahaha: immmmmmaggggino!!

cmq spero di poter insegnare a mio figlio che se si sente sicuro di sè, il giudizio degli altri resta relativo. noto invece che "noi per loro" già da piccoli subiamo pressioni esterne. per esempio oggi stavo guardando di comprargli una calzamaglia da mettere sotto i pantaloni per quando farà freddo... :grsm: ma questa cosa non la devo dire a nessuno che se no poi mi dicono : "ma che fai gli confondi le idee?!" - boh, per me un bambino che ha freddo lo si veste per ripararlo e poco importa se è giallo o verde o se è un indumento "prevalentemente" femminile (che cmq nn vedrebbe nessuno)....anche per le bavaglie fuxia sono stata redarguita da un papà di un nostro amichetto.... :sticazzi:
di chi è il problema!? dell'adulto un bambino non se ne fotte proprio.
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