France wrote:La storia per me è insulsa, ma è questione di gusti.
Ciò che non mi è piaciuto è come ha descritto la mia città, la storia stessa è tutta concentrata sul degrado di Piombino,abitata esclusivamente da poveri disgraziati debosciati, che se ne vanno a lavorare in fabbrica con la lora brava pasticca di anfetamina sotto la lingua, di un operaio "normale" che al posto della droga abbia un bel succhino alla pera neanche l'ombra.
Senza considerare i ragazzini, delinquentelli destinati a diventare criminali, ignoranti oppure operai,che a quanto pare siamo li...
Le ragazzine che zoccoleggiano,le piu fortunate ne avranno un ricavo economico.
Oltre a questo nella storia c'è poco altro...
E molti abitanti della città si sono sentiti un po offesi,io compreso.
Sembra volesse fare un po come Saviano, con la differenza che lui scrive cose vere
Mi stupisco che, visti i nomi veri citati nel libro (ci sono nomi di molti negozi reali,tutti descritti come centri di spaccio e di degrado,al padrone di un bar viene anche attribuita una frase pesante sull'11 settembre) che nessuno abbia ancora fatto una bella denuncia.
non è la storia il fulcro del libro scondo me, bensì il ruolo della donna. i rapporti interpersonali e le aspettative di felicità e di vita...
io l'ho visto come uno spaccato d'italia, poteva essere ambientato ovunque.