Buon compleanno Dahlia!
Sono già passati quattro anni ma permettimi di aggiungere "meno male".
Tanto è stata semplice la tua gravidanza, a parte il decremento della curva di crescita tra il settimo e l'ottavo mese accentutata poi tra l'ottavo e il nono, e tanto è stato facile il tuo parto....
La dpp era il diciannove dicembre, ma siccome facevamo da un mese un monitaoraggio al giorno, anche il diciannove eravamo in ospedale. il dottore disse che la placenta era matura e quindi c'eravamo, dovevamo solo aspettare. La mattina dopo, sabato, alzatami dal letto e fatta plin plin non c'era ancora nessun segnale ma un paio d'ore dopo, ascigandomi c'era sangue allora ho chiamato il papà (che è peggio di San Tommaso) e confermò che non avevo le visioni quindi chiamiamo la nonna Noris e piazziamo Marco da lei e andiamo in ospedale.
Alla visita c'era la mia cara dottoressa che mi visitò e mi rispedì a casa. Uscendo dall'ambulatorio disse al papà che per sera ci saremmo rivisti e siccome io ormai ero esausta di quelle visite continue entrando in macchina buttai nel baule il foglio della dimissione senza neanche leggerlo e il papà non mi riferì le parole della dottoressa.
Recuperiamo Marco e torniamo tutti a casa. Papà si offre di fare un po' di spesa natalizia (Miracolo!!!) e approfittando del pisolino di Marco mi addormento anche io, poi faccio un bel bagno caldo e ci prepariamo per andare a cena dalla nonna Mariuccia. In quel momento mi viene l'illuminazione di portare il sacchettino col pigiamino e cambi vestiti di Marco visto che lo avevo preparato ma non lo avevo ancora dato alla nonna (un sacchetto per nonna, non si sa mai). Ci mettiamo a tavola e inizio a sentire dei dolorini ma mangiamo tranquillamente. I dolorini però aumentano e finita la cena decidiamo di andare in ospedale. Piango abbracciando il mio bambino, mi sembrava di fargli del male ad andare via così...
Il tragitto in macchina lo ricordo lunghissimo, ormai c'era una contrazione ogni cinque minuti e tutti i tombini e tutte le buche ovviamente erano nostre....
Facciamo l'accettazione e mi portano in reparto sulla barella, comodissima da salire e da scendere....
Monitoraggio e via in vasca a far passare un po' il tempo. I centimetri progrrediscono rapidamente ma io voglio fare la partoanalgesia. Tutti cercano di dissuadermi perchè col secondo figlio, statisticamente, si fa in fretta ma io avevo in mente le diciannove ore e quaranta di Marco.
Allora vanno a chiamare l'anestesista, che temporeggia e arriva dopo un po'. Vede che sono decisa e mi fa firmare le liberatorie (nel frattempo, causa tampone positivo e relativo antibiotico ero spiattellata sul lettino con il monitoraggio costante). Fanno uscire dalla sala il papà ma non fa in tempo ad uscire che lo richiamano immediatamente. Avevi deciso di nascere. Insomma, da sei centimetri a dieci in un baleno. Il letto da parto non era pronto, l'ostetrica non aveva nemmeno addosso il grembiulone da parto ma solo la divisa d'ordinanza, il ginecologo che voleva farmi il clisterino, insomma un macello ma in tempo zero tutti erano pronti ai loro posti e... ecco Dahlia, non avevi nemmeno rotto le acque tanta era la fretta che avevi...
e subito abbiamo capito con chi avevamo a che fare...in poche parole non eri ancora nata del tutto e già piangevi. Ricordo che Marco lo dovettero stimolare per farlo piangere tant'è che all'indice di Apgar prese 9, tu un bel 10!!!
Quello che ricordo maggiormente come dolore è che ho tremato in modo quasi convulsivo con un grandissimo freddo. E poi, i punti, che dolore....non avevano memmeno fatto in tempo a farmi il taglietto quindi mi ero lacerata....
Non parliamo delle difficoltà dell'allattamento, la tua intolleranza al lattosio, il fatto che sei sempre stata piccolette e facciamo fatica a recuperare peso...
ma sei la mia Taturlina, e ti voglio tanto bene, e stai pure diventando una donnina, che voglio di più dalla vita? ho il papà, Pacco Pacco e te.
