Consiglio vivamente questo libro. Ambientato in Toscana, in un bar di una cittadina di mare come tante.
Massimo, il barrista protagonista, è un personaggio irriverente ed anticonformista.
Il quattro vecchietti che passano le giornate al bar a giocare a carte e commentare la vita di paese, per chi non conosce i bar di provincia, potrebbero apparire come delle macchiette. Invece per me sono di un realismo assoluto e mi sembrava di essere seduta a bere caffè corretto al sassolino insieme a loro.
La scrittura di Malvaldi è brillante, splendidi i dialoghi comici.
Era da tempo che non ridevo così di cuore leggendo un libro.
Lo consiglio vivamente per la sua levità e allegria, nonostante il delitto sullo sfondo.
Sto già leggendo il successivo "Il gioco delle tre carte" e ho già pronto il terzo "Il re dei giochi".
La trama del sito anche se secondo me rende poco l'idea.
La rivalsa dei pensionati. Da un cassonetto dell'immondizia in un parcheggio periferico, sporge il cadavere di una ragazza giovanissima. Siamo in un paese della costa intorno a Livorno, l'immaginaria Pineta, "diventata località balneare di moda a tutti gli effetti, e quindi la Pro Loco sta inesorabilmente estinguendo le categorie dei vecchietti rivoltandogli contro l'architettura del paese: dove c'era il bar con le bocce hanno messo un discopub all'aperto, in pineta al posto del parco giochi per i nipoti si è materializzata una palestra da body-building all'aperto, e non si trova più una panchina, solo rastrelliere per le moto". L'omicidio ha l'ovvio aspetto di un brutto affare tra droga e sesso, anche a causa della licenziosa condotta che teneva la vittima, viziata figlia di buona famiglia. E i sospetti cadono su due amici della ragazzina nel giro delle discoteche. Ma caso vuole che, per amor di maldicenza e per ammazzare il tempo, sul delitto cominci a chiacchierare, discutere, contendere, litigare e infine indagare il gruppo dei vecchietti del BarLume e il suo barista. In realtà è quest'ultimo il vero svogliato investigatore. I pensionati fanno da apparato all'indagine, la discutono, la spogliano, la raffinano, passandola a un comico setaccio di irriverenze. Sicché, sotto all'intrigo giallo, spunta la vita di una provincia ricca, civile, dai modi spicci e dallo spirito iperbolico, che sopravvive testarda alla devastazione del consumismo turistico modellato dalla televisione.