Due storie di allattamento
- marcellotta
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- Iscritto il: gio gen 07, 2010 11:27 am
Due storie di allattamento
Sono mamma di Francesca (5 anni) e di Eleonora (22 mesi).
Quando ho partorito Francesca ero assolutamente convinta che avrei allattato, lo consideravo scontato anche se ero del tutto impreparata sull'argomento. In ospedale, nonostante le mie continue richieste di aiuto, nessuna ostetrica o puericultrice si è dimostrata realmente disponibile. Mi tastavano il seno e dicevano con indifferenza che non c'era latte. Al terzo giorno la neonatologa mi disse che dovevo "aiutare" la bambina con LA perchè c'era un calo considerevole. Le davo il biberon e piangevo, come se stessi vivendo una disgrazia. Tornata a casa, continuavo ad attaccare la bambina ma lei piangeva sempre. Al controllo del peso, altro neonatologo definì il mio tentativo di allattare la bambina "un inutile sacrificio", e motivava questa assunta "mancanza di latte" con la considerazione che fossi una primipara e che avessi avuto un taglio cesareo...tralascio ora ogni considerazione o commento. Con questa spina nel cuore ho allattato Francesca con LA. (storia di un allattamento fallito).
Circa tre anni dopo, è nata Eleonora, anche lei con parto cesareo. Nei mesi antecedenti la nascita, ho speso tante, tantissime ore nella lettura di siti e/o forum che promuovono l'allattamento al seno. Una delle notti precedenti il parto, ho scovato Noimamme con i suoi preziosi consigli. Quando è nata Eleonora, ero molto più rilassata e decisa a difendere il mio territorio. Ho partorito in una clinica dove l'allattamento al seno era molto più sostenuto e promosso. Quando sono tornata in camera, c'era solo mio marito con la bambina tra le braccia (il parto era stato anticipato per un inizio travaglio ed i parenti non erano stati avvisati). Tutto era più sereno. Ho chiamato subito una puericultrice che mi aiutasse ad attaccare bene la bambina e devo dire che sono state tutte molto carine. Eleonora si è attaccata bene e sembrava non avere bisogno di altro che del mio seno e dello stare sul mio corpo. Passavamo tante ore così, con lei addosso a me o al seno. Se piangeva, il seno la consolava immediatamente. C'è stato un momento di dubbio in cui ho chiesto ad un'ostetrica se il mio latte fosse poco e magari potesse non bastare alla bambina. Lei pronunciò queste sante parole di fronte alle quali mi zittii: "Signora, il latte che lei ha, è il latte che basta a sua figlia" (santa donna). Dopo due giorni mi hanno fatto visita delle terribili ragadi che mi hanno fatto soffrire tanto (capitava che ele rigurgitasse latte misto al sangue che ciucciava dal capezzolo) ma mi sono fatta forza e tra connettivina e coppette d'argento ne sono venuta fuori. Quando mi hanno dimessa, eleonora era già in ripresa col peso ed io ero davvero felice. Al controllo del peso (sempre nella stessa clinica) dopo circa 4 giorni, la bilancia segnava solo 10 grammi in più. L'infermiera mi guarda e dice "è troppo poco". poi, prende la bambina e la ripesa, i grammi in più erano 80. Aggiunge "ci possono bastare". Mi controlla l'attacco e mi invita a ritornare dopo due giorni. Il peso andava più che bene. Mi licenzia, in una calda giornata d'agosto con queste parole "la bambina cresce, l'allattamento va bene, continui".
Quanta ammirazione e gratitudine ho provato per questa donnina che in un piccolo stanzino soffocante, grondante di sudore, si dimenava tra i seni delle neomamme per aiutarle con l'attacco, sostenendole, redarguendole.
Il mio allattamento è durato circa 23 mesi durante i quali Ele non ha mai bevuto latte artificiale. Una delle prime parole che ha pronunciato, inutile dirlo, è stata "tetta".
Grazie .
Quando ho partorito Francesca ero assolutamente convinta che avrei allattato, lo consideravo scontato anche se ero del tutto impreparata sull'argomento. In ospedale, nonostante le mie continue richieste di aiuto, nessuna ostetrica o puericultrice si è dimostrata realmente disponibile. Mi tastavano il seno e dicevano con indifferenza che non c'era latte. Al terzo giorno la neonatologa mi disse che dovevo "aiutare" la bambina con LA perchè c'era un calo considerevole. Le davo il biberon e piangevo, come se stessi vivendo una disgrazia. Tornata a casa, continuavo ad attaccare la bambina ma lei piangeva sempre. Al controllo del peso, altro neonatologo definì il mio tentativo di allattare la bambina "un inutile sacrificio", e motivava questa assunta "mancanza di latte" con la considerazione che fossi una primipara e che avessi avuto un taglio cesareo...tralascio ora ogni considerazione o commento. Con questa spina nel cuore ho allattato Francesca con LA. (storia di un allattamento fallito).
Circa tre anni dopo, è nata Eleonora, anche lei con parto cesareo. Nei mesi antecedenti la nascita, ho speso tante, tantissime ore nella lettura di siti e/o forum che promuovono l'allattamento al seno. Una delle notti precedenti il parto, ho scovato Noimamme con i suoi preziosi consigli. Quando è nata Eleonora, ero molto più rilassata e decisa a difendere il mio territorio. Ho partorito in una clinica dove l'allattamento al seno era molto più sostenuto e promosso. Quando sono tornata in camera, c'era solo mio marito con la bambina tra le braccia (il parto era stato anticipato per un inizio travaglio ed i parenti non erano stati avvisati). Tutto era più sereno. Ho chiamato subito una puericultrice che mi aiutasse ad attaccare bene la bambina e devo dire che sono state tutte molto carine. Eleonora si è attaccata bene e sembrava non avere bisogno di altro che del mio seno e dello stare sul mio corpo. Passavamo tante ore così, con lei addosso a me o al seno. Se piangeva, il seno la consolava immediatamente. C'è stato un momento di dubbio in cui ho chiesto ad un'ostetrica se il mio latte fosse poco e magari potesse non bastare alla bambina. Lei pronunciò queste sante parole di fronte alle quali mi zittii: "Signora, il latte che lei ha, è il latte che basta a sua figlia" (santa donna). Dopo due giorni mi hanno fatto visita delle terribili ragadi che mi hanno fatto soffrire tanto (capitava che ele rigurgitasse latte misto al sangue che ciucciava dal capezzolo) ma mi sono fatta forza e tra connettivina e coppette d'argento ne sono venuta fuori. Quando mi hanno dimessa, eleonora era già in ripresa col peso ed io ero davvero felice. Al controllo del peso (sempre nella stessa clinica) dopo circa 4 giorni, la bilancia segnava solo 10 grammi in più. L'infermiera mi guarda e dice "è troppo poco". poi, prende la bambina e la ripesa, i grammi in più erano 80. Aggiunge "ci possono bastare". Mi controlla l'attacco e mi invita a ritornare dopo due giorni. Il peso andava più che bene. Mi licenzia, in una calda giornata d'agosto con queste parole "la bambina cresce, l'allattamento va bene, continui".
Quanta ammirazione e gratitudine ho provato per questa donnina che in un piccolo stanzino soffocante, grondante di sudore, si dimenava tra i seni delle neomamme per aiutarle con l'attacco, sostenendole, redarguendole.
Il mio allattamento è durato circa 23 mesi durante i quali Ele non ha mai bevuto latte artificiale. Una delle prime parole che ha pronunciato, inutile dirlo, è stata "tetta".
Grazie .
Grazie Marcellotta per la tua storia. Mi rivedo come te, fragile ed insicura durante il primo allattamento, con puericultrici e ostetriche che non hanno fatto altro che contribuire alla mia insicurezza. A volte basta poco per far vacillare una neomamma, ma le storie come la tua mi rincuorano e tolgono ogni dubbio sulla mia possibilità di allattare un secondo figlio, se ci sara'.
- marcellotta
- Utente Vip
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- Iscritto il: gio gen 07, 2010 11:27 am
Volevo aggiungere una considerazione sui mille tentativi che, anche in buona fede, soprattutto le donne, mettono in atto per scoraggiare l'allattamento.
Le amiche che mi chiamavano per la nascita di Eleonora mi ponevano le classiche domande tipo: "dorme? l'allatti?" .Se facevo cenno alla richiesta (sacrosanta) della bambina di stare attaccata a me, loro subito insinuavano: ma sei sicura che il tuo latte le basti?
Anche la donna delle pulizie, che peraltro veniva da pochi giorni e con la quale non avevo nessuna confidenza, non faceva altro che chiedermi questo. Ed anche mia madre, se pure allattatrice di lungo periodo, me lo ripeteva ogni mattina al telefono.
Questo solo per dirvi di non dubitare della propria naturale capacità di allattare il proprio bambino a causa della stupidità/cattiveria/ignoranza di chi vi sta intorno, per quanto care possano essere queste persone.
Le amiche che mi chiamavano per la nascita di Eleonora mi ponevano le classiche domande tipo: "dorme? l'allatti?" .Se facevo cenno alla richiesta (sacrosanta) della bambina di stare attaccata a me, loro subito insinuavano: ma sei sicura che il tuo latte le basti?
Anche la donna delle pulizie, che peraltro veniva da pochi giorni e con la quale non avevo nessuna confidenza, non faceva altro che chiedermi questo. Ed anche mia madre, se pure allattatrice di lungo periodo, me lo ripeteva ogni mattina al telefono.
Questo solo per dirvi di non dubitare della propria naturale capacità di allattare il proprio bambino a causa della stupidità/cattiveria/ignoranza di chi vi sta intorno, per quanto care possano essere queste persone.
anche io come te al primo allattamento ho fallito e non sono stata sostenuta da nessuno, ne famiglia ne medici
ancora oggi quando ci penso, sento una fitta al cuore e ci soffro
spero di avere un altro figlio un giorno e sono certa che non fallirò perchè ora, grazie a noimamme, sono molto più preparata e perchè so che qui il sostegno non mi mancherà mai
un bacio
ancora oggi quando ci penso, sento una fitta al cuore e ci soffro
spero di avere un altro figlio un giorno e sono certa che non fallirò perchè ora, grazie a noimamme, sono molto più preparata e perchè so che qui il sostegno non mi mancherà mai
un bacio