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da kia » mer apr 20, 2011 6:38 pm
non ho seguito tutta la discussione perciò non so a che punto siete arrivati. il mio pensiero è questo.
I buoni sentimenti si possono trovare negli ambienti religiosi così come i cattivi sentimenti. non credo che i buoni sentimenti si apprendano dalla religione ma siano innati nella persona a prescindere, come quelli cattivi.
A volte temo invece che in certi ambienti troppo religiosi si riscontrino sentimenti di ipocrisia. insomma il timore è che si tratti più che altri di "falsi buoni sentimenti", professati ma non sentiti veramente.
La mia personale esperienza religiosa è travagliata e io sono il classico esempio di chi non si è mai posta per anni la domanda se crede o meno in qualcosa perché ha sempre dato per scontato di crederci perché ha fatto catechismo, battezzata, comunicata, cresimata ecc.... il tutto in una famiglia di un ateo in tutto e per tutto (mio padre) e una cattolica non molto convinta e sicuramente non praticante (mia madre).
Il tutto fatto e vissuto perché così si deve fare.
Con mio figlio ho fatto uguale ma la motivazione è diversa. Gek è credente e quindi ho dovuto trovare un giusto compromesso. A me poi, personalmente, importa meno di zero il fattore religione in questo momento della vita, per cui io sono consapevole di non credere, perché se credessi farei tutti altri discorsi, ma nonè una scelta per me. E' una presa di coscienza che ciò che davo per scontato in realtà non è come pensavo. Credevo di credere ma solo perché non me lo ero mai chiesto. Quando me lo sono chiesto ho capito di non credere e la cosa mi lascia tutto sommato indifferente.
Siccome Gek ci tiene e anche tutta la sua famiglia, in quanto molto credenti, e ultimamente anche mia madre, ho scelto che mio figlio fosse battezzato e ho acconsentito a che frequenti alla materna l'ora di "religione". Ripeto, la cosa non contrasta con i miei principi perché di fatto l'aspetto religioso non ha rilevanza nella mia vita.
Rispetto invece coloro che nella mia famiglia credono e quindi attribuiscono un ruolo importante alla religione e hanno quindi piacere a che leonardo partecipi a questa "vita" fino a che non sarà in grado anche lui di scegliere se vorrà farne parte o meno autonomamente.
A me frequentare la chiesa ecc.. non ha fatto danno. io non sono contraria né contrasta con altre mie ideologie. quindi se vorrà leonardo andrà a catechismo e prenderà i sacramenti. se non vorrà per me sarà lo stesso.
Quando mi chiede di gesù e compagnia io cerco di spiegargli, nei limiti dell'età che ha, che ci sono persone che credono in una figura che ha creato tutto il mondo che è Dio e che Gesù fosse suo figlio mentre altri credono che madre di tutto il mondo sia solo la natura e che gesù fosse un uomo molto buono ma come tutti gli altri.
Per ora le domande che mi pone sono semplici. naturalmente se andrà a catechismo le cose si complicheranno ma penso che gliela metterò sempre sulla relatività, cioè sul fatto che non essendoci dimostrazioni dell'esistenza di Dio, alcuni ci credono e altri no e che lui dovrà sentire dentro di sé se crederci o no.