Messaggio
da vinziana » mar apr 19, 2011 3:56 pm
bene, eccomi.
ho detto più volte che fino a 3 anni fa, e per 15 anni, ho fatto vita attiva in parrocchia. che non significa essere solo praticante, dato che cantavo nel coro della messa più partecipata, e nel coro polifonico delle solennità, ed ero la coordinatrice di entrambi i cori, oltre che referente al parroco di tutti i cori parrocchiali. e sono stata pure catechista. per buona parte di quel periodo il parroco era l'attuale segretario della CEI, mons. crociata.
mia madre cristiana cattolica, cresciuta dalle suore. mio padre ateo comunista, cristiano di facciata perchè così vuole la società. io e mio fratello facciamo tutto il percorso stabilito dal battesimo alla cresima, io già nel coro dei bambini, lui come chierichetto. l'indomani della cresima non ne vogliamo più sapere, entrambi. in più mio fratello si legge tutta la bibbia in maniera obiettiva, mettendo il presupposto di farsene un'idea dopo. e da pre-adolescente decide che lui è uno scientista e la bibbia racconta un sacco di stupidaggini da vaneggiamento tagliato male.
io inizio a studiare filosofia al liceo e ho la fase di rigetto, capisco che se l'anima è quella cosa che mi da la scintilla per essere diversa dagli animali, e in più è immortale, allora non può essere stata creata, quindi un dio, se proprio deve essereci, sono io per me stessa, che ho quell'anima.
poi dopo tanti anni ritorno in chiesa, perchè così ha voluto piero, per non offendere la società, e iniziano questi 15 anni, in cui dentro la chiesa, tra le persone che vi svolgono vita attiva, e tra i sacerdoti che ho conosciuto, c'è proprio quella società che si scandalizza se non frequenti la chiesa, se non dimostri davanti a tutti che ci credi.
io ho tentato di farlo capire a tutti che ci credevo, in realtà mentivo a me stessa. poi mi andavo a confessare, e ogni volta mi dicevano che la perfezione non è di questa terra, che noi dobbiamo mirare alla santità, e già questo ci porta alla via della santità. queste parole erano balsamo per me, tuttavia io SO che dentro di me è sempre mancato quel quid che mi fa affermare con gioia di credere in gesù redentore, di affidarmi al padre con serenità, che mi fa pregare senza dovermene ricordare.
sant'agostino diceva che chi canta prega due volte, ma il nostro coro non pregava, si esibiva, dovendo stupire tutti per la difficoltà dei brani e la squisitezza dell'esibizione. e noi del coro eravamo il la dell'asemblea, quindi eravamo sempre concentrati che la messa andasse secondo le direttive prestabilite: parole, preghiere, gesti, tutti perfetto, tutto meccanico, tutto uguale....niente cuore, in tutto ciò. quante volte, proprio nella celebrazione "in coena domini" del giovedì santo, quando la celebrazione dell'eucarestia è molto solenne, perchè ricorda proprio l'istituzione dell'eucarestia stessa durante l'ultima cena, mi mancava il fiato, e volevo scappare, perchè quello che vedevo attorno a me, a cominciare dal parroco, erano persone che recitavano una parte, che svolgevano gesti e recitavano formule meccanicamente....e la pasqua, il natale, ogni celebrazione di ogni domenica dell'anno.....
non è questa la chiesa che voglio frequentare, non è questa la comunità in cui mi rispecchio, non è nemmeno questa la religione che sento mia. io in fin dei conti sono una brava persona, i miei genitori, prima di tutti, mi hanno trasmesso dei valori positivi, di alta educazione sociale, e come dice mio fratello, non è certo non credere nei 10 comandamenti che mi farà diventare un delinquente-mostro senza valori.
riguardo riccardo, l'abbiamo battezzato, ma sai che ho scoperto che all'asilo gli fanno dire le preghiere e ciò mi ha infastidità? riguardo il catechismo, ancora ho 5 anni per rifletterci, ma quell'ora settimanale che molto probabilmente non farà (l'idea per ora è questa) la sfrutterà con qualche attività extra-scolastica. e forse piero griderà allo scandalo, ma a quel punto gli potrò dire tranquillamente che lui non gli ha mai parlato della religione cattolica, quindi fargli imporre altri sacramenti sarebbe un'ipocrisia.
questi sono i presupposti, ora, nel pieno dei miei dubbi, della mia crisi. non so come si evolveranno: ero credente, ora forse non lo sono più, ma ciò mi fa sentire scollata da come ero prima, sospesa. e mi rendo conto quanta ragione abbia mirko quando dice che la società finto-laica italiana ci condiziona talmente che quasi ci vengono i sensi di colpa se viviamo questi dubbi....
in definitiva non ti ho aiutata per niente a fugare i tuoi di dubbi, anzi, ci ho messo sopra i miei