Ipomea ha scritto:Ok. Direi che sono in fase definitiva di scelta, tuttavia ho sete di testimonianze.
Ci sono due cose che mi piacerebbe tanto sapere.
Una è capire il proprio percorso di scelta: cosa vi ha portati a riflettere sulla vostra vita religiosa e cosa vi ha portati a scegliere nell'uno o nell'altro senso (ci credo-non ci credo).
L'altra e come vi regolate nei confronti dei vostri figli.
Sia che li si "mandi a catechismo" sia che non lo si faccia si fa comunque una scelta per loro.
Come vivono in questa società cattolica quelli che scelgono di vivere senza religione? E come si può puntare sui valori quando tutta una società mira alle forme?
Per me ho deciso.
Per me.
Ma pare che non mandare a catechismo nostro figlio sarà uno sfregio al 99% dei nostri parenti.
Ma scegliere di fargli fare i sacramenti ( e non dico nemmeno solo il catechismo, perchè comunque i valori e gli insegnamenti li ritengo utili), solo perchè "lo fanno tutti, poi deciderà" oppure "per fargli frequentare un ambiente sano (che è tutto da vedere)" mi sembrano motivazioni del tutto inesistenti.
Tuttavia ho avuto veramente un ambiente sano in cui sono cresciuta. Parrocchiale e pieno di gente in gamba che ha "testimoniato" con la propria presenza e comportamento. 70% di quello che sono lo devo a quelle persone.
Compresa la mia necessità di coerenza come scelta etica.
Togliere a mio figlio la possibilità di avere un centro di socializzazione come quello, mi fa sentore quasi ingiusta.
Parliamone, vi prego, che magari mi chiarisco le idee.
io sono stato prima credente (ma a quel tempo credevo anche negli ufo e che fosse veramente possibile che un mago di terzo livello potesse sparare palle di fuoco), poi ateo (proprio nel momento in cui frequentavo id più la chiesa e la "usavo" per fare volontariato) e infine sono arrivato ad un sano agnosticismo.
ci sono arrivato "di testa" all'agnosticismo, mentre la parte viscerale di me proprio non ci riesce a trovare un posto ad un dio.
tanto tanto una causa prima potrei anche digerirla, ma il dio padre e personale, pensarlo in questo universo elegante, mi fa lo stesso effetto di vedere un palco allestito dove canta il coro degli schiavi dell'aida con in mezzo il nano bagonghi che fa le capriole.
è proprio una cosa che fa a cazzotti con la realtà che conosco (intesa come conoscenze filosofiche e scientifiche).
mia figlia?
ma figlia è nata atea (come tutti i bambini, prima che qualcuno li indottrini) e non vedo perché dovrei far stramazzare al suolo il suo spirito inquisitivo (che già s'incomincia a intravedere) con un "l'ha fatto dio" o con un "perché dio dice così".
e siccome so che il metodo cattolico si fonda su principi che aborro preferisco non "contaminarla".
poi oh... se verrà "chiamata" chi sono io per mettermi fra una persona e il suo super-io?
saluti circensi
Mirko