Fare pulizia - Liberarsi delle cose vecchie e inutili

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vinziana
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Fare pulizia - Liberarsi delle cose vecchie e inutili

Messaggio da vinziana » mer apr 06, 2011 10:32 am

ho trovato questo articolo. tanti consigli utili che io cerco di applicare. che ne pensate?

Liberarsi delle cose vecchie e inutili, accumulate in casa negli anni, non è solo questione d’igiene, aiuta a sentirsi leggeri e far nascere nuovi spazi mentali

Entrano nella casa, individuano i blocchi d’energia, gli oggetti “senza vita” accumulati e fanno pulizia. Ammetto subito che se già è difficile agire quotidianamente con rigore per contenere il disordine e gli accumuli, occorre un livello di decisionalità spietato per eliminare vestiti, vecchi ricordi, libri mai letti, pacchi di riviste, oggetti entrati per caso nell’abitazione; ma creare un po’ di vuoto fa nascere nello spazio liberato nuove dinamiche, non solo mentali. Non è solo questione d’igiene, aspetto sicuramente importante, l’obiettivo più importante è sentirsi leggeri e conoscere cosa si ha in casa.

Liberare lo spazio Liberare spazio, non ha una misura standard, ma una misura calibrata sulla propria personalità. Sappiamo perfettamente cosa sia il disordine, ma questa pulizia è qualcosa di più, è un incontro con se stessi per decidere, tra i tanti oggetti che ci circondano, quali hanno smesso di parlarci, quali ci infastidiscono e quali sono lì perché forse, un domani, potremo prendere un pezzo di questo, un altro di quello e creare qualcosa di nuovo. Non sostengo come ideale universale di vivere in spazi vuoti (che per altro sono facilissimi da pulire) ma solo di circondarci di oggetti che ci sono cari e che apprezziamo. Per avviare una selezione il primo passo è individuare un metodo.

Si può cominciare ad osservare cosa c’è negli angoli o sui ripiani sparsi per la casa oppure iniziare a mettere ordine nell’armadio, in qualche cassetto abbandonato, nel ripostiglio, nella cantina o in soffitta. Pensiamo anche al computer, tutto zeppo di dati vecchi, alle scrivanie con pacchi di fogli sovrapposti. Se desiderate cambiare il vostro spazio o vi esce un grido di dolore vuol dire che è il momento è giusto. Allontanare lo sguardo è un esercizio faticoso per la mente e non sapere più cosa abbiamo in casa toglie sicurezza. Possiamo dedurre che il nostro territorio è fuori controllo. Forse non sappiamo selezionare o individuare un ordine d’importanza tra le cosa da tenere e quelle da rimettere in circolazione.

Ammettiamolo: è una bella confusione mentale e possiamo uscirne stabilendo cosa ci serve e cosa ci zavorra inutilmente. Questa operazione è un ottima ginnastica di autodeterminazione che cura molte incertezze. I pensierini carini dell’ex fidanzato, il regalino che quando abbiamo ricevuto ci ha provocato un tremolio di disperazione nel cuore, ma che continuiamo a tenere, anche se in un posticino discreto, vanno rimessi in movimento nel mondo. Perché questo è il punto, scoprire come trasformare le nostre zavorre in occasioni per altre persone. E’ questo l’obiettivo della nostra pulizia è rimettere in circolo, dare nuova vita agli oggetti che possediamo. Naturalmente può capitare di aver bisogno di un oggetto pochi giorni dopo averlo scartato. E’ stato in un cassetto inutilizzato per anni e sarebbe andato avanti così, dimenticato.

Come spiega Diamond in Armi, acciaio e malattie (ed. Einaudi 2001) l’inventore non è una persona “più intelligente”di altri ma semplicemente percepisce una necessità e cerca la via per soddisfare i suoi bisogni. Siete diventati inventori: questo è un effetto dell’aver ripulito uno spazio, tolto pigrizia alla mente e migliorato la capacità dinamica. Ho tenuto una cesta piena di gomitoli senza usarli finché ho incontrato un gruppo che confeziona abiti per le missioni. Se avrò mai tempo di farmi un golf mi procurerò della lana, ma dubito che arriverà mai quel giorno Per far pulizia bisogna vincere la pigrizia.

Qual è il campanello d’allarme per individuare i lavori noiosi? È aver pensato più di tre volte “domani lo faccio” o, peggio ancora, rimanere in casa per fare quella tal cosa e finire la giornata avendone fatte altre dieci diverse, ma non quella. A tutti capita di rinviare un impegno perché «pesa così tanto». Pesa più l’idea di dover fare quella tal cosa, ma una volta assolta ci si sente leggeri e felici. È questo il ricordo che dobbiamo capitalizzare per vincere la pigrizia. Insomma il «momento giusto» lo creiamo noi, le forze astrali incidono meno della nostra mente. In qualunque caso è primavera e questo ci dà una sferzata di energia. Diciamocelo, ognuno di noi saprebbe cosa eliminare e come ripulire una abitazione qualunque, ma andiamo in confusione se la pulizia dobbiamo farla a casa nostra.

Cosa eliminare
Come iniziare? Incominciamo da un locale, per esempio l’ingresso. È un transito che non va ostacolato con scatole e pacchi. L’attaccapanni è fatto per accogliere gli indumenti che togliamo entrando e indossiamo per uscire. Occorre eliminare o spostare tutto quello che si è fermato: gli ombrelli rotti, le sciarpe che non si mettono da mesi, le giacche dimenticate. Fatevi coraggio, scegliete la loro destinazione.

Passiamo in cucina
La raccolta differenziata (vetri compresi) va smaltita giornalmente e se pensate che il cumulo sia enorme, dalla prossima spesa scegliete prodotti che non danno rifiuti o lasciate gli involucri direttamente in negozio. Se un quarto del volume degli acquisti è fatta dai contenitori, non è una spesa ma un trasporto di rifiuti. Controllate quanti sacchetti di plastica avete accumulato: se sono più di 3 o 4 anche lì c’è un errore che potrete evitare con un po’ di organizzazione. Occorre aprire sistematicamente ante e cassetti, svuotarli e valutare i contenuti: eliminate le cose che non vi piacciono, che sono scomode da usare, e che non utilizzate da almeno un anno. Liberatevi dei tappi, dei nastrini, delle cose accumulate per incertezza, dei barattoli e di tutto quello che non utilizzate da tempo. Controllate quanti detersivi avete. Le stuoiette, i taglieri troppo vecchi, le tazze un po’ sbertucciate se non ci siete affezionati, basta! Fate spazio. Insomma il principio è: tenere quello che da gioia e si utilizza, anche saltuariamente, ed eliminare il resto.

Svuotare l’armadio e la mente dai ricordi inutili
La valutazione del soggiorno e dei soprammobili la lascio a voi, ma vi ricordo solo che cambiare posto ai mobili o sostituire gli oggetti, rinnova la casa e permette di esprimere, nello spazio, i nostri cambiamenti. Svuotiamo l’armadio e domandiamoci se oggi o domani usciremo indossando questa camicia, quel golf. Se la risposta è no, è bene confezionare un pacco e portare il tutto ad un centro di raccolta. Controllate criticamente anche la biancheria, gli accappatoi e poi o decidete di non comperare tassativamente niente per i prossimi vent’anni ed andate ad esaurimento oppure riducete la vostra montagna regalando.

Guardiamo la raccolta di libri, giornali, film, cassette, cd. Va iniziata la stessa operazione fatta in cucina: si svuota un piano per volta e si sfogliano ad uno ad uno con il solito sguardo critico. Mettete da una parte i libri che non avete ancora letto e datevi un po’ di tempo per farlo. Se constatate che avete voglia di comprarne di nuovi e non vi attira leggere i vecchi, è l’ora di trovare un nuovo proprietario che sappia apprezzarli. Lo stesso discorso vale per la musica e per i film. Se vi accorgete che non li sentite e guardate da anni e non avete nessuna voglia di farlo, è ora che escano dalla porta.

Un passo altrettanto difficile è quello che occorre fare con le carte accumulate. Arrendiamoci, in un ufficio ci sono segretarie, impiegate, tutta gente impegnata a ordinare e catalogare. Se non abbiamo fatto ordine periodicamente è dura, ma è indispensabile procedere, anche per fare qualche sintesi della nostra vita. Mi ha sempre stupito verificare che qualunque amico svizzero sapesse esattamente i costi annuali sostenuti per il riscaldamento, illuminazione, gas, condominio, ma mai nessun italiano di mia conoscenza avesse una percezione dettagliata delle spese sostenute negli anni. Rimettere in ordine bollette e ricevute ha anche questo sbocco, riuscire a quantificare i nostri consumi, a fare un conteggio annuale e decennale e dedurre considerazioni. Alla faccia delle statistiche medie avremmo un dato sicuro dei nostri consumi e dell’aumento dei costi, elaborati sulla nostra pelle, a prova di ogni dubbio.

E per il futuro?
È noto che ognuno di noi ha dei metodi per «imbrogliarsi», come spostare avanti l’orologio per essere puntuali, o non comperare un cibo irresistibile perché sappiamo che lo mangeremmo tutto subito. È un po’ schizofrenico, ma imbrogliarsi sapendo di farlo e nonostante tutto vedere che funziona, è quasi divertente. Penso che se lo facciamo coscientemente è un buon metodo per superare questa fase infantile, avviarsi alla comprensione di se stessi, dopodiché o ci si accetta o si cambia. Possiamo anche definire delle regole per arginare il caos che ogni giorno minaccia entropicamente la nostra esistenza.

Ho un amico che invidio perché ha pochissimo abbigliamento. Ha solo due paia di pantaloni: quando ne acquista un paio è per sostituirne uno. Deve avere incrociato il modello giusto e continua imperterrito a scegliere lo stesso per anni. Ho anche un’amica che ha fatto una scelta meno drastica, però ha stabilito un numero di capi per ogni abbigliamento e quando acquista una nuova cosa regala o elimina (dipende dal grado di consumo) il capo corrispondente.
Anche per l’abbigliamento e la biancheria personale o per la casa possiamo stabilire una quantità da mantenere invariata nel tempo. La stessa operazione occorre farla con le posate, i bicchieri, le pentole, le piante…

Un ragionamento un po’ estremo che serve per ginnastica mentale è pensare a cosa non possiamo rinunciare. D’accordo siamo sedentari, ma abbiamo anche un’anima nomade e un gusto che ci porta ad apprezzare l’armonia. Per sapere quello che abbiamo in casa, per non disperarci a cercare per giorni quella tal cosa, senza trovarla, per rinnovare il nostro ambiente esibiamoci in questa nuova danza.

03/04/2011 - Emilia Costa
Articolo tratto da Terra Nuova - Aprile 2005.


dani_73

Messaggio da dani_73 » mer apr 06, 2011 11:08 am

A me non sembra male, sarò un pò schizofrenica come dice l'articolo, ma alcune cose già le faccio.

Le bollette sono catalogate per tipologia e tengo il resoconto annuale delle spese sostenute per ciascuna voce (enel,gas, telefono ecc.)

Per il resto mi piacerebbe mettere in pratica quello della spesa perchè effettivamente quando torno dal supermercato mi sembra di più la pattuma che produco di quello che mi sono portata a casa!
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Messaggio da vinziana » mer apr 06, 2011 11:37 am

già questo è un inizio, dani. :ok:
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Messaggio da tati » mer apr 06, 2011 3:22 pm

Mi fermo all' entrata e già mi do per persa, ahah.
Il nostro attaccapanni è( ERA) composto da una riga orizzontale con 5 appendigiacche mi pare, dell' Ikea.
Poco sotto, ad altezza bambini, una invece bianca con dei fiori invece che i soliti pomellini appendigiacca.
peccato che ho tre figli, i pomellini erano sei ed ora sono 1 solo perchè si sono rotti tutti.
Olè.

tornando seria, le giacche sono ancora tutte lì.
E visto che ora si usano le giacche primaverili, ci sono quelle invernali e quelle di ora.
Più sciarpe,guanti, e chi ne ha più ne metta.
Un disastro.

E tanto per dire, è il primo posto che si vede entrando in casa....aiuto..

Sono andata avanti stamattina, avendo lavato due delle 5 giacche, così ora sono solo 3.
( pesanti, eh... più tutte le altre...)

Per la cucina sono avanti invece, faccio tutto quello che c'è scritto ben o male.
4 volte l' anno controllo a fondo tutta la cucina, e quel che non mi va lo butto via.
Ma questo dopo aver trovato nella cucina vecchia una pentola che nemmeno pensavo di avere, allora ora preferisco farlo una volta in più e davvero al 100%.


Il trasloco è di per sè un momento in cui queste cose ben o male le fai, per evitare scatoloni eccessivi.
Difatti dvd, cd, vhs, libro, riviste... molte di queste cose le ho eliminate col trasloco.
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Messaggio da elly » mer apr 06, 2011 3:27 pm

io butterei tutto!!!!!! mio marito terrebbe tutto!!!!!!! aiutooooo!!!!!!
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Messaggio da Rie » mer apr 06, 2011 11:47 pm

Non fa per me, sono una felice conservatrice cronica.
Riesco a liberarmi di un oggetto sono quando mi sono del tutto distaccata emotivamente dal ricordo legato a quell'oggetto, e in genere mi ci vogliono anni.

Poi leggo tati e tremo al pensiero del trasloco... ma non a caso abbiamo scelto una casa con capiente, grande soffitta :ihih: Ah, mio marito tiene ancora i suoi pc degli anni 80. Rotti.
Per fortuna siamo uguali, altrimenti uno solo di noi due sposato con Emilia Costa e sarebbe divorzio sicuro :tettonaesaurita:
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Messaggio da Raffa80 » gio apr 07, 2011 12:30 am

per le cose a cui sono affezionata non se ne parla

per il resto,ogni tanto devo fare pulizia,prendo sacchi neri per l'immondizia e dico:"oggi reset"

anche con l'abbigliamento,i capi che non indosso per due stagioni li elimino

(a parte un jeans tg 40/42, dico sempre...un giorno li indosserò nuovamente)
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Messaggio da nove » gio apr 07, 2011 12:34 am

Cassa mia è il disordine cronico e fatto arte.

A mio marito vengono le crisi di nervi, io mi ci adatto alla perfezione, perché quel caos apparente in realtà ha una sua logica, che però solo io riesco a comprendere.
Io per esempio riesco a tirare fuori da cumuli informi di giocattoli quello desiderato dal pupo in pochi secondi, mentre l'uomo di casa annaspa al solo pensiero e non ci prova nemmeno.
So sempre dove sono le cibarie e le medicine anche se non propriamente allineate, idem scarpe e vestiti.


Una cosa però la faccio. Butto senza pietà tutto quello che ritengo superfluo. E questo mi fa sentire libera e migliore. Quando ho tempo passo in rassegna le stanze e soprattutto gli armadi e faccio selezioni durissime.
Ne esco più felice e la casa ne trae giovamento.
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