Affido, adozione e adolescenti.
Hai proprio ragioen Daniela, se l'adolescenza di un figlio naturale, per quanto conflittuale possa essere, ha pur sempre alla bese il rapporto genitore-figlio, nell'affido (è di questo che ho avuto esperienza se pure non diretta), tutto diventa più complicato.
Questa estate, siamo entrati in contatto con una famiglia che qualche anno fa (credo una decina) hanno preso in affido continuato, 2 ragazzi (un fratello di 12 e sorellina di 6 anni), il ragazzo al 18mo anno, ha preferito raggiungere la famiglia d'origine, la bambina ha continuato a stare con questa famiglia, che le hanno dato molto sia in ambito affettivo che materiale, il tutto chiaramente non senza dare delle regole, ho visto il rapporto di questa mamma molto affettuoso con la ragazza che adesso frequenta il 2 scientifico, ma la ragazzina con mia figlia ha parlato di 2 persone terribili, che le impongono regole che non capisce, e che vorrebbe stare con la famiglia d'origine, ma i servizi sociali non lo permettono.
Chiaramente ho detto a mia figlia di prendere queste confidenze, con le pinze, e che quello che le ha detto V..... non è altro che il solito conflitto adolescenziale, che non si salta come passaggio, anche se dietro c'è un affido.
Le ho consigliato, in futuro, se dovesse ancora capitare, di ascoltare senza fare nessun commento, ma permettere alla ragazzina di sfogarsi e basta.
Dentro di me però mi sono detta che il compito di questa coppia è ben più impegnativo di quello di una famiglia naturale.
Questa estate, siamo entrati in contatto con una famiglia che qualche anno fa (credo una decina) hanno preso in affido continuato, 2 ragazzi (un fratello di 12 e sorellina di 6 anni), il ragazzo al 18mo anno, ha preferito raggiungere la famiglia d'origine, la bambina ha continuato a stare con questa famiglia, che le hanno dato molto sia in ambito affettivo che materiale, il tutto chiaramente non senza dare delle regole, ho visto il rapporto di questa mamma molto affettuoso con la ragazza che adesso frequenta il 2 scientifico, ma la ragazzina con mia figlia ha parlato di 2 persone terribili, che le impongono regole che non capisce, e che vorrebbe stare con la famiglia d'origine, ma i servizi sociali non lo permettono.
Chiaramente ho detto a mia figlia di prendere queste confidenze, con le pinze, e che quello che le ha detto V..... non è altro che il solito conflitto adolescenziale, che non si salta come passaggio, anche se dietro c'è un affido.
Le ho consigliato, in futuro, se dovesse ancora capitare, di ascoltare senza fare nessun commento, ma permettere alla ragazzina di sfogarsi e basta.
Dentro di me però mi sono detta che il compito di questa coppia è ben più impegnativo di quello di una famiglia naturale.
viola 52 ha scritto:Hai proprio ragioen Daniela, se l'adolescenza di un figlio naturale, per quanto conflittuale possa essere, ha pur sempre alla bese il rapporto genitore-figlio, nell'affido (è di questo che ho avuto esperienza se pure non diretta), tutto diventa più complicato.
Questa estate, siamo entrati in contatto con una famiglia che qualche anno fa (credo una decina) hanno preso in affido continuato, 2 ragazzi (un fratello di 12 e sorellina di 6 anni), il ragazzo al 18mo anno, ha preferito raggiungere la famiglia d'origine, la bambina ha continuato a stare con questa famiglia, che le hanno dato molto sia in ambito affettivo che materiale, il tutto chiaramente non senza dare delle regole, ho visto il rapporto di questa mamma molto affettuoso con la ragazza che adesso frequenta il 2 scientifico, ma la ragazzina con mia figlia ha parlato di 2 persone terribili, che le impongono regole che non capisce, e che vorrebbe stare con la famiglia d'origine, ma i servizi sociali non lo permettono.
Chiaramente ho detto a mia figlia di prendere queste confidenze, con le pinze, e che quello che le ha detto V..... non è altro che il solito conflitto adolescenziale, che non si salta come passaggio, anche se dietro c'è un affido.
Le ho consigliato, in futuro, se dovesse ancora capitare, di ascoltare senza fare nessun commento, ma permettere alla ragazzina di sfogarsi e basta.
Dentro di me però mi sono detta che il compito di questa coppia è ben più impegnativo di quello di una famiglia naturale.
Sai cos'è...
PEr quanto ugualmente poco condivisibile, con l'affido tu e il minore sapete che si tratta di una scelta temporanea (anche se talvolta è temporanea solo sulla carta) e non definitiva.
Gli stessi genitori dovrebbero essere consapevoli che il bambino non è loro figlio, dovrebbe riavvicinarsi alla famiglia di origine o - nel caso si proceda con le verifiche per l'adozione - sarebbe destinato ad altra famiglia.
Anche il ragazzino, comunque, si rende ben conto di essere in affido (e questo lo dico per esperienza diretta), per cui in qualche modo è più accettabile il fatto che, davanti ad un conflitto, esso decida di andarsene di casa con l'opposizione più o meno accentuata degli affidatari (alcuni tirano proprio un sospiro).
Ma nell'adozione questo non dovrebbe proprio accadere.
Quando decidi di adottare un minore, è come se lo partorissi tu....
E' tuo figlio a tutti gli effetti, anche legali.
Proprio per questo c'è il periodo di affido pre-adottivo di un anno, che serve alla famiglia per decidere ed assicurarsi di voler prendersi cura materialmente ed affettivamente di quel bambino.
Conosco decine di casi di affidi pre-adottivi cessati....
...ugualmente traumatizzanti per un bambino che viene riportato all'istituto con un "no grazie, non ce la sentiamo" (mi ricordo di una bimba che ebbe ben 5 affidi di questo tipo, prima di trovare una famiglia che la adottò definitivamente. Ogni volta che rientrava in istituto era un po' più spenta...)
Ma, comunque, meglio a quel punto che dopo 10-15 anni di permanenza in famiglia.
PErché il problema è che la famiglia adotta un bambino che per quanto problematico è gestibile e si trova dopo 10 anni a combattere con un adolescente (che spesso non è diverso da un figlio naturale adolescente).
E allora mi dico che dovrebbero essere coscenti del fatto che pur adottando un bambino, esso crescerà, maturerà e si farà delle proprie opinioni che non necessariamente saranno uguali alle nostre.
Mi mette i brividi l'idea di un bambino "restituito". Dopo averlo cresciuto per anni e anni, magari 10 o 15 come puoi semplicemente dire "no mi spiace, non lo voglio più?". Anche i figli naturali possono diventare molto difficilii in adolscenza, non sono però restituibili. Il fatto che invece il non essere naturali dia il permesso di pensare che allora si possono "portare indietro" perchè difettosi mi toglie veramente il fiato.
salve, sono Shirin, ho 51 anni e due ragazzi un maschio di quasi 18 anni e la sorella di 15 e mezzo in affido da 10 anni. Vi assicuro che la loro adolescenza non è un periodo facile per nessuno di noi, ma ce la stiamo mettendo tutta per superare le difficoltà. Nonostante i contatti frequenti con la famiglia di origine nessuno dei due sembra voler tornare con loro. La domanda che il maschio mi fece poco dopo essere entrato nella nostra famiglia fu: "E se quando avrò 18 anni tu non mi vorrai più a me chi ci penserà?" La mia risposta fu"Ti voglio bene ora che sono pochi mesi che stai con me, figuriamoci fra 10 anni, quindi se tu non vorrai andare via non sarò certo io a scacciarti". I ragazzi hanno bisogno di sicurezze, ma non solo a parole. Io ho capito che lui si è tranquillizzato solo dopo aver sentito me e mio marito programmare la ristrutturazione della soffitta per farne due appartamentini per ospitare lui e la sorella quando magari tutti e due si fossero fatti una famiglia. L'affido non è un percorso facile, ma l'amore e l'unione della coppia sono i presupposti fondamentali per affrontare tutto.