[LEFT]Trama (tratta da IBS)
L'ho iniziato ieri sera e ne ho già letto più della metà.Sua madre - una donna fredda e dura, che lei ha visto solo in rare occasioni ha partorito e abbandonato undici figli. Lei è la decima. Da subito, non ha diritto a nulla, né a una casa, né a una famiglia. Nemmeno il nome le appartiene. Perché Emma le viene assegnato dalle suore il giorno del suo ingresso nell'istituto che accoglie un migliaio di bambine come lei. Un luogo di deprivazione e di autentico terrore dove, su tutto, domina un innaturale silenzio. La vita delle piccole ospiti, del tutto priva di amore, di un qualsiasi gesto di affetto, è fatta della crudele monotonia che scandisce ogni giorno. Mai un gioco, una bambola, una fiaba. Solo regole inflessibili e punizioni corporali, cui si aggiungono più sottili tormenti e vessazioni psicologiche. Nell'istituto - i famigerati "collegi" menzionati come spauracchio a generazioni di bambini - le bimbe non hanno alcun contatto con l'esterno.
L'autrice ha un modo di scrivere che non mi piace molto a pelle. E' sintetica, sembra frettolosa.
Mi sono fatta l'idea però che sia uno stile voluto.
L'unico modo che ha trovato per parlare di cosa le è successo da bambina.
Il libro ha dei contenuti forti, è un pugno nello stomaco.
Lo consiglio.
[/LEFT]
[/CENTER]