lenina ha scritto:aggiungo che le cose per cui venivo sgridata ma di cui non ho compreso il motivo le faccio ancora adesso.
Ma infatti Lenina io credo che tu ci metta molto della tua infanzia quando parli, perche' citi spesso te stessa da piccola , anche ad esempio quando si parla di alimentazione
Ti faccio un esempio, poche sere fa raccontavo divertita a Ruggero quanto mi faceva schifo la polenta con latte e zucchero che mia nonna mi propinava da bambina
Io la odiavo, ma "dovevo" mangiarla ugualmente
Ruggero ha sgrabnato gli occhi chiedendomi se mia nonna posse pazza e perche' io mangiassi ugualmente
Io ho riso e gli ho spiegato che io non mi sognavo neppure di dire "che schifo" davanti a cio' che mi veniva proposto.
Ora, nonostante questo "trauma" infantile io persisto a voler insegnare a mio figlio a mangiare le verdure.
So cosa voglia dire mangiare qualcosa che non piace, ma proprio perche' pur sapendolo non lo ricordo come un incubo ma come una cosa "normale" e perche' credo che se vorra' evitare le verdure, lo fara' quando sara' piu' grande, vado avanti
Alla fine dipende da come abbiamo vissuto la nostra infanzia credo.
Anche io ricordo sgridate da bambina in cui mi sentivo trattata ingiustamente, ma ora SO che avevano pure ragione e quindi faccio paro paro.
Non dico che debbano farlo tutti ma non ritengo che faccia tutti i danni che tu ritieni.
Insomma alla fine quoto Rie ahahah