mio figlio è tricotillico
Il caso ha voluto che ci imbattessimo in un ottico molto “avanti”.
I bambini di questa età vanno dall’oculista ma siccome non avevo tempo da perdere con i tempi delle visite della asl e nemmeno soldi da spendere inutilmente ho concordato con il mio ottico di fiducia una visita. Se lui rilevava un qualsiasi difetto, anche lieve, saremmo andati dall’oculista che fa le visite nel centro a cui mi sono rivolta.
Dall’esame del macchinario non risulta nulla se non una lievissima ipermetropia che per l’età è fisiologica e quindi non consiglia correzione. Questo ottico, roberto, però ci fa un po’ di domande….e intuisce che se problema c’è, non è legato alla vista tradizionalmente detta. Allora ci consiglia una visita da un optometrista comportamentale (mai sentita nominare come disciplina) che riusciamo a fare direttamente sabato.
Fanno le solite domande di rito a me e a mio marito e poi stanno una mezzoretta soli con marco a fare dei test che escludessero definitivamente problemi visivi. Ma questi test sono anche indicativi per l’attenzione dei bambini. Marco ovviamente risulta brillante nella visione e nei test in cui d’istinto può dare risposte. Quando invece non riesce al primo colpo ci rmane male e tenta ogni via per dare la risposta, anche con impazienza. Da qui emergerebbe che come voleva dimostrare la maestra (cosa che però, sottolineo, non avevo detto in colloquio) il problema sarebbe nel percoso che fanno le informazioni dall’occhio al cervello, dal cervello alla mano e qui si torna alla motricità fine….ah, l’hanno anche leggere e la lettura è fluida nelle parole corte ma un pochino incerta in quelle lunghette ma non ci sono inversioni nelle parole o delle lettere nella frase.
Il prossimo sabato dovrebbe concludere questi test proprio con prove relative alla manualità. Dopodichè, ho appuntamento con la maestra di dahlia per vedere che sentenzia pure lei.
La cosa bella è che la specialista che faceva questi lavori a marco è piaciuta molto (e ciò non è poco).
Ammetto che questa disciplina non l’avevo mai sentita nominare ma la suddetta ragazza mi ha dato delle spiegazioni che mi sono piaciute molto. È spagnola e dice che in molti paesi “civilizzati”, prima di anadare dagli psicologi, si fa un periodo di questi percorsi “alternativi” che sono atti fondamentalmente a non “catalogare” il bambino come sintomatici di qualcosa che con esercizi specifici si “normalizza”. Se alla fine di questo percoso i test risultano ancora incerti allora si suggerisce di andare da specilisti di livello superiore. Questa disciplina in italia è da poco che è arrivata ma in altri paesi è utilizzata nelle scuole con regolarità. Chiaro è che se questi test risultano da subito con range esageratamente alterati, si va subito dallo psicologo senza nemmeno iniziare il percorso optometrico.
Io non so se ho capito bene e se loro mi hanno detto bene ma siccome daniela e andrea a marco piacciono, ho intenzione di fare anche il secondo test e poi vediamo.
Devo fare una postilla e fare un passo indietro con un paragone tra la prima elementare fatta da marco e quella fatta da dahlia: marco ha dovuto subito scrivere in corsivo “perché in prima si fa così”, le maestre di dahlia invece del corsivo non si preoccupano e se un bambino si sente sicuro a scrivere in stampatello, è libero di farlo almeno fino alla terza. Probabilmente in qusto gioco di stampatello/corsivo, marco non ha copletato nei tempi “stabiliti” (da chi poi???) il percoso visto che in quegli anni cambiò anche molti metodi di insegnamento e quindi questi problemi possomo essere un retaggio di quei tempi.
I test si sono conclusi ed emerge, da indagini diciamo “matematiche”, che non lasciano spazio ad interpretazioni soggettive che marco deve “imparare a leggere” e di conseguenza a scrivere. Ha una grande mente matematica ma poco letterale ma ovviamente nella vita servono entrambe quindi abbiamo iniziato un percorso di fiducia in se stesso e di riorganizzazione della lettura con esercizi che gli danno il ritmo giusto per scandire i tempi della lettura.
La ragazza che lo segue ha capito subito che lui, dentro di se, ha già tutto ma deve saperlo tirar fuori.
Alle maestre devo dare la relazione (che è più articolata di quanto ho tentato di spiegavi) ma credo che già in un mese vedranno la differenza perché lui ha capito a che cosa serve tutto ciò.
Grazie danjiela, andrea, roberto e tutte voi per l’aiuto e il conforto.
La ragazza che lo segue ha capito subito che lui, dentro di se, ha già tutto ma deve saperlo tirar fuori.
Alle maestre devo dare la relazione (che è più articolata di quanto ho tentato di spiegavi) ma credo che già in un mese vedranno la differenza perché lui ha capito a che cosa serve tutto ciò.
Grazie danjiela, andrea, roberto e tutte voi per l’aiuto e il conforto.