ihi solo che ti ho immaginata mentre parlano e poi ti chiedonoun parere, che azz dici se non stavi seguendo? :grsm:ELEONORA ha scritto:Chi vi obbliga ad ascoltare davvero ciò che vi dicono?io fingo interesse mentre in realtà penso bellamente ai fatti miei,a tutto quello che ho da fare,penso che la vita é una sola e posso scvegliere dietro a quali discussioni perdermi e quali invece non voglio che arrivino a a sfiorarmi l umore!un po di sano egoismo non guasta.
Contagio da depressione altrui
ambra, io per queste cose sono una spugna, davvero! già che ho l'ansia per i cazzi miei. se poi dovessi stare a contatto con persone perennemente in preda a discorsi tristi mi verrebbe pure la depressione.
Non sopporto e non tollero i discorsi tipo "hai sentito di quella che è morta....", o di quella che ha ammazzato... ecc.
insomma, già non ci si può esimere dalla realtà che ci viene propinata tutti i giorni. Almeno tra familiari o amici ci si potrebbe sforzare di godersi la serenità che la vita, fortunatamente, ci ha regalato...
Non sopporto e non tollero i discorsi tipo "hai sentito di quella che è morta....", o di quella che ha ammazzato... ecc.
insomma, già non ci si può esimere dalla realtà che ci viene propinata tutti i giorni. Almeno tra familiari o amici ci si potrebbe sforzare di godersi la serenità che la vita, fortunatamente, ci ha regalato...
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- Iscritto il: ven ott 29, 2010 1:35 pm
io ho trovato un modo per evitare la contaminazione, da cui ero irrimediabilmente aggredita fino a più di un decennio fa. me lo ha insegnato una mia coinquilina, ai tempi di fine università, anzi l'ho appreso per osmosi, perché mi piaceva davvero molto il suo modo di reagire di fronte a una famiglia catastrofica e spesso invadente.
Lei rideva. Rideva dentro delle loro manie, riusciva sempre a trovare il lato comico della faccenda.
Non ho più abbandonato questo metodo, con cui ho contagiato anche marito, e devo dire che le volte in cui funziona meglio sono quelle condivise con lui, naturalmente. Lì per lì bastano un paio di occhiate tra noi, delle parole chiave che ripetiamo a voce alta e che solo noi riusciamo a decoificare. E quando poi siamo di nuovo soli è divertentissimo decifrare ad alta voce quelle situazioni.
Sono consapevole che non sempre si può ridere.
Ma quasi sempre sì, si può.
Lei rideva. Rideva dentro delle loro manie, riusciva sempre a trovare il lato comico della faccenda.
Non ho più abbandonato questo metodo, con cui ho contagiato anche marito, e devo dire che le volte in cui funziona meglio sono quelle condivise con lui, naturalmente. Lì per lì bastano un paio di occhiate tra noi, delle parole chiave che ripetiamo a voce alta e che solo noi riusciamo a decoificare. E quando poi siamo di nuovo soli è divertentissimo decifrare ad alta voce quelle situazioni.
Sono consapevole che non sempre si può ridere.
Ma quasi sempre sì, si può.
Il fatto è che se uno è empatico, empatico rimane...forse, come dice pinna, si dovrebbe trovare un modo per sdrammatizzare...sarà che io viaggio sempre tra le nuvole, e quando un discorso non mi aggrada mi si tappano automaticamente le orecchie... poi faccio le figure barbine perchè mi chiedono "allora?" e io "eh? Che?".... :cisssss:
Ascolto una parola si e tre no giusto per nonperdere il filo del discorso,per non farmi trovare impreparata se mi interpellano'ma di fondo mi lascio scivolare tutto ciò che finirebbe per crearmi ansia e farmi male dentro!non é facile certo ma alla fine si tratta di scegliere:Stefania72 ha scritto:ihi solo che ti ho immaginata mentre parlano e poi ti chiedonoun parere, che azz dici se non stavi seguendo? :grsm:
Vita loro o morte mia?io scelgo sempre vita Mia.