cica ha scritto:ma dai, sara, probabilmente tutto sto gran bene non c'era neanche prima, no?
Un figlio è sempre un figlio?
- Yiddishmama
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Io pure come Rie sento molto forte il legame biologico MA non riesco a concepire l'affievolirsi dell'amore verso un figlio, o qualcuno che si è creduto figlio "inventando" chissà quanti nessi biologici nel legame tra noi e lui. Perciò quoto Cica:
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in effetti quando lo sport nazionale è sbronzarsi fino all'incoscienza si può sempre confidare in un buon rimescolamento del pool genetico.Allibita ha scritto:Sì ma era una situazione un pò diversa..lei si scopre incinta, lui non vuole tenere il bimbo e si defila.
Lei vuole ottenere il riconoscimento anche da parte sua.
Nel caso della tua amica credo che il riconoscimento del bambino da parte del padre ci sia già.
Questa discussione mi ha fatto venire in mente di una ricerca fatta in Gran Bretagna qualche anno fa secondo cui 1 bambino su 25 non è figlio biologico del padre che l'ha riconosciuto. :occhiodibue:
saluti alleli
Mirko
Io capisco il ragionamento di tuo marito. Anzi, a dire il vero per me va ancora più a fondo come cosa.
Per ME "il sangue" è fondamentale, non è questione di tradimento, è proprio questione genetica.
IO non riuscirei a considerare figlio mio un figlio che non proviene dalla mia pancia e dai miei geni. Proprio per una questione d'istinto. E' più forte di me.
E credo sia lo stesso anche per mio marito.
Tanto che, se dovessi scoprire che Arianna non è figlia mia, intesa di sangue, se me l'avessero scambiata o che altro (cosa impossibile visto che abbiamo fatto rooming in totale, ma così in termini teorici...)... non so se riuscirei a volerle bene come le voglio adesso.
Non la sentirei MIA, nonostante la crescita famigliare comune.
P.S. Ho messo risalto al fatto che sia una opinione mia personale per sottolineare come non intenda dire che chi ci riesce è "strano" o altro, perché mi è già capitato di impelagarmi in questo discorso un'altra volta. Lo capisco e comprendo razionalmente, ma non lo capisco a pelle, non fa parte di me. Ma non ho niente in contrario con chi ci riesce, anzi... beati loro, che riescono a dare/avere sicuramente di più di quello che posso fare io.
Per ME "il sangue" è fondamentale, non è questione di tradimento, è proprio questione genetica.
IO non riuscirei a considerare figlio mio un figlio che non proviene dalla mia pancia e dai miei geni. Proprio per una questione d'istinto. E' più forte di me.
E credo sia lo stesso anche per mio marito.
Tanto che, se dovessi scoprire che Arianna non è figlia mia, intesa di sangue, se me l'avessero scambiata o che altro (cosa impossibile visto che abbiamo fatto rooming in totale, ma così in termini teorici...)... non so se riuscirei a volerle bene come le voglio adesso.
Non la sentirei MIA, nonostante la crescita famigliare comune.
P.S. Ho messo risalto al fatto che sia una opinione mia personale per sottolineare come non intenda dire che chi ci riesce è "strano" o altro, perché mi è già capitato di impelagarmi in questo discorso un'altra volta. Lo capisco e comprendo razionalmente, ma non lo capisco a pelle, non fa parte di me. Ma non ho niente in contrario con chi ci riesce, anzi... beati loro, che riescono a dare/avere sicuramente di più di quello che posso fare io.
Ecco, anch'io sento le stesse cose di Ila, su questo argomento.Sheireh ha scritto: Lo capisco e comprendo razionalmente, ma non lo capisco a pelle, non fa parte di me
Ed è lo stesso groviglio di sensazioni per il quale non ero e non sono incline a pensare a un'adozione PER ME STESSA, pur nella certezza che per chi invece se la sente sia una cosa splendida e possa non esserci alcuna differenza tra figli adottivi e biologici.
Secondo me il discorso è complicato. Noi mamme pensiamo che i ponti non si dovrebbero mai tagliare proprio perchè siamo mamme, e come tali avremmo sempre e comunque il senso di affiliazione.
Penso che un uomo, invece, reagisca tagliando i ponti come per cercare di "cancellare", con quel bambino, il senso di frustrazione legato ad un "possesso" finto. Del tipo "il bambino non è mai stato mio? lo cancello, così è come se tutta la bella favola non fosse mai stata raccontata.
Però mammamia povero cucciolo...chiamare il papà e non avere risposta, oppure incontrare nel suo sguardo due occhi freddi e distanti. Non posso neanche immaginare una scena del genere fra Aurora e il padre, qualunque siano i litigi fra me e lui!
Penso che un uomo, invece, reagisca tagliando i ponti come per cercare di "cancellare", con quel bambino, il senso di frustrazione legato ad un "possesso" finto. Del tipo "il bambino non è mai stato mio? lo cancello, così è come se tutta la bella favola non fosse mai stata raccontata.
Però mammamia povero cucciolo...chiamare il papà e non avere risposta, oppure incontrare nel suo sguardo due occhi freddi e distanti. Non posso neanche immaginare una scena del genere fra Aurora e il padre, qualunque siano i litigi fra me e lui!