Referendum-ricatto Fiat: passa il sì
Io non sono un'esperta in questioni sindacali, però tutta questa storia mi ha fatto sentire triste.
Ho visto il futuro lavorativo di mio figlio molto difficile, i lavoratori dovranno praticamente prostituirsi per poter guadagnare un boccone?
Si va davvero verso un futuro in cui ci saranno sempre meno ricchissimi e tutti gli altri alla fame? Ma non lo avevamo passato il 1800?
Ho visto il futuro lavorativo di mio figlio molto difficile, i lavoratori dovranno praticamente prostituirsi per poter guadagnare un boccone?
Si va davvero verso un futuro in cui ci saranno sempre meno ricchissimi e tutti gli altri alla fame? Ma non lo avevamo passato il 1800?
Paola M. ha scritto:Io intanto proporrei un taglio sugli stipendi dei manager a partire da Marchionne, perché la FIAT E' GIA' un'azienda statale (dati gli aiuti che ha sempre avuto) e perché possono sussitere stipendi così sproporzionati rispetto a chi li produce tali stipendi?
Poi, si parla di investimenti all'estero, perché non fare investimenti in Italia?
Perché la FIAT non può provare a reiventarsi (mica con le magliette di Lapo) ma con
qualcosa di più serio?
Marchionne sperava in un NO così poteva chiudere bottega e spostare la produzione all'estero, ora che è un Sì ci dirà che (per le ragioni espresse sopra da France) è un sì troppo risicato e si rischia al primo sciopero.
Marchionne se ne andrà, riporti almeno in Italia e paghi qui le tasse dei soldi guadagnati in FIAT fino ad ora!
Il sindacato che potrebbe fare questa proposta è stato gentilmente sbattuto fuori dalla fabbrica, e i suoi iscritti non hanno più chi li rappresenta
La cosa schifosa è tutti questi paragoni che si fanno con gli altri stati, carpendone ovviamente il peggio, e nessuno dice che un marchionne in Polonia guadagnerebbe 200.000 euro annui e non tutti quei milioni
nene70 ha scritto:e non solo..
si è creato un precendente pericolosissimo..
quante saranno le aziende che diranno:loro l'hanno fatto,facciamolo anche noi?
a me vengono i brividi solo al pensiero..
i punti di marchionne sono schiavitù legalizzata,a mio parere..
nessun diritto,solo doveri..
terribile..
Questo è scontato, è solo questione di tempo, figuriamoci quanto gli altri accetteranno di rimanere indietro, specie se la presidente di Confindustria (da cui Fiat è uscita) approva la manovra
Mirko e i furetti ha scritto:a me fa riflettere la tua domanda finale.
"chi sarà il prossimo?"
il problema è che fino a che si ragiona per settori (e non sei tu, lo so) si perderà sempre.
siamo in un clima sociale e politico (e non a livello nazionale, ma mondiale) in cui l'unica possibilità è la lotta di classe.
che molti sicuramente storcono il naso quando sentono queste parole.
"lotta di classe" fa molto comunista, fa molto 1900 e fa molto proletario.
beh, quando tanti "moderni" impiegati si renderanno conto che oggi, nel 2010, il loro stipendio permette molto meno di quello che permetteva lo stipendio dei loro padri o nonni operai (che di figli ne avevano di più e lavoravano solo i padri), forse sarà troppo tardi per capire che siamo tutti (o quasi) un po' proletari e che il divario fra noi e i ricchi sta diventando troppo ampio.
oppure potranno sempre prendersela con "i negri o gli albanesi che vengono qui a rubare il nostro lavoro e a stuprare le nostre donne".
saluti comuni
Mirko
Io credo che non ci sia nemmeno una totale presa di coscienza da parte dei lavoratori, lotta di classe certo ma è difficile quando la cisl ti dice che quello di Mirafiori è un buon contratto e la gente applaude, o quando la cisl bolla come assenteisti i lavoratori di Pomigliano e continua ad avere iscritti...
Per lottare come si deve ci vuole o il sacrificio o il non aver più niente da perdere, e se il primo lo si evita al secondo non ci siamo ancora arrivati.
Questione di tempo, per carità
Quando ho visto il servizio sul TG3 giorni fà di quell'operaio ormai in pensione fuori dai cancelli di Mirafiori che piangeva per il ricatto, anche a me è venuto da piangere, anche io lo vedo un pò come l'inizio di un grave pericolo.
Piano piano, a partire dai grossi gruppi industriali si tenterà di passare alle contrattazioni aziendali per poi passare a quelle singole.
A me fà una grande rabbia che a causa della mancanza di valide politiche sociali sul lavoro, a causa dei soliti mangia-mangia dei potenti, a pagare le spese di questa crisi saranno maggiormente gli operai, gli impiegati, e domani I NOSTRI FIGLI.
Grande lezione di vita però ai figli degli operai "ricattati" che hanno votato NO, morto l'ideale e la speranza si muore tutti.
Piano piano, a partire dai grossi gruppi industriali si tenterà di passare alle contrattazioni aziendali per poi passare a quelle singole.
A me fà una grande rabbia che a causa della mancanza di valide politiche sociali sul lavoro, a causa dei soliti mangia-mangia dei potenti, a pagare le spese di questa crisi saranno maggiormente gli operai, gli impiegati, e domani I NOSTRI FIGLI.
Grande lezione di vita però ai figli degli operai "ricattati" che hanno votato NO, morto l'ideale e la speranza si muore tutti.
Lella ha scritto:Quando ho visto il servizio sul TG3 giorni fà di quell'operaio ormai in pensione fuori dai cancelli di Mirafiori che piangeva per il ricatto, anche a me è venuto da piangere, anche io lo vedo un pò come l'inizio di un grave pericolo.
Piano piano, a partire dai grossi gruppi industriali si tenterà di passare alle contrattazioni aziendali per poi passare a quelle singole.
A me fà una grande rabbia che a causa della mancanza di valide politiche sociali sul lavoro, a causa dei soliti mangia-mangia dei potenti, a pagare le spese di questa crisi saranno maggiormente gli operai, gli impiegati, e domani I NOSTRI FIGLI.
Grande lezione di vita però ai figli degli operai "ricattati" che hanno votato NO, morto l'ideale e la speranza si muore tutti.
E' anche molto significativo il fatto che la maggioranza degli operai della catena di montaggio, ovvero quelli colpiti dai cambiamenti, abbia votato no e che il si sia passato grazie agli impiegati (che secondo me nemmeno dovevano votare).
E mi sono piaciute molto quelle persone che nelle interviste hanno detto che non avrebbero dato la disponibilità ad andare a lavorare strisciando come vermi, nonostante il ricatto.
Paola M. ha scritto:Io intanto proporrei un taglio sugli stipendi dei manager a partire da Marchionne, perché la FIAT E' GIA' un'azienda statale (dati gli aiuti che ha sempre avuto) e perché possono sussitere stipendi così sproporzionati rispetto a chi li produce tali stipendi?
Poi, si parla di investimenti all'estero, perché non fare investimenti in Italia?
Perché la FIAT non può provare a reiventarsi (mica con le magliette di Lapo) ma con
qualcosa di più serio?
Marchionne sperava in un NO così poteva chiudere bottega e spostare la produzione all'estero, ora che è un Sì ci dirà che (per le ragioni espresse sopra da France) è un sì troppo risicato e si rischia al primo sciopero.
Basterebbe anche solo che spendessero di meno per i viaggi di lavoro....vi assicuro che e' vomitevole come sperperano i soldi aziendali...
Lella ha scritto:Quando ho visto il servizio sul TG3 giorni fà di quell'operaio ormai in pensione fuori dai cancelli di Mirafiori che piangeva per il ricatto, anche a me è venuto da piangere, anche io lo vedo un pò come l'inizio di un grave pericolo.
Piano piano, a partire dai grossi gruppi industriali si tenterà di passare alle contrattazioni aziendali per poi passare a quelle singole.
A me fà una grande rabbia che a causa della mancanza di valide politiche sociali sul lavoro, a causa dei soliti mangia-mangia dei potenti, a pagare le spese di questa crisi saranno maggiormente gli operai, gli impiegati, e domani I NOSTRI FIGLI.
Grande lezione di vita però ai figli degli operai "ricattati" che hanno votato NO, morto l'ideale e la speranza si muore tutti.
pure io avevo i lacrimoni.....pensare a questa gente, che tutto sommato ci ha stupiti perche' con l'unica alternativa di essere spostati tipo in Polonia ha avuto il coraggio di votare NO....
Io credo che sarei stata molto meno coraggiosa.....
anche secondo me gli impiegati nn dovevano votare....France ha scritto:E' anche molto significativo il fatto che la maggioranza degli operai della catena di montaggio, ovvero quelli colpiti dai cambiamenti, abbia votato no e che il si sia passato grazie agli impiegati (che secondo me nemmeno dovevano votare).
E mi sono piaciute molto quelle persone che nelle interviste hanno detto che non avrebbero dato la disponibilità ad andare a lavorare strisciando come vermi, nonostante il ricatto.
i ricatti mi hanno sempre imbestialito e giocare con la vita delle persone ancora di più..................
bei tipi va! (parlo dei dirigenti eh)