Madri selvagge è un saggio pubblicato nel 2006 da Einaudi, scritto da 2 "femministe di sinistra" (la definizione è loro, se non ricordo male).
Ne sentii parlare a 8 e mezzo quando ancora c'era Ferrara (eh si, lo so...) nel bel mezzo della discussione pre-referendum sulla legge 40 sulla fecondazione assistita.
In quei mesi le posizioni erano solo 2, molto nette: completamente anti PMA, in mano ai cattolici militanti e integralisti, e totalmente a favore di qualsiasi tecnica di PMA senza troppe limitazioni, tendenzialmente la posizione della sinistra.
Possibile, mi dicevo, che non ci sia nessuno che la pensa come me? Che ha una posizione diversa, non così estrema, non così ideologica, non così "teologicamente orientata"?
Possibile che non sia possibile una posizione laica eppure critica verso alcuni eccessi?
Questo libro mi fece sentire meno sola.
E' ovviamente un libro che scatenza polemiche, ma offre spunti interessanti su cui riflettere e anche, perchè no, su cui litigare
Ma proprio per questa capacità di "rompere" posso dire che è fecondo e "nutriente" e dunque lo consiglio.
Per un lavoro fatto bene, consiglio di leggere a seguire anche Contro le donne nei secoli dei secoli, pubblicato pochi mesi dopo da Il Saggiatore, dove Silvia Ballestra dedica un capitolo proprio a Madri Selvagge: ovviamente arrabbiandosi moltissimo.
(tra l'altro questo libro della Ballestra è, secondo me, molto meglio di quello recente della Marzano - Sii bella e stai zitta- che ho trovato banale, ma magari nel parlo un'altra volta)