Mi sembrava giusto ‘celebrare’ il mio rientro scritto nel forum con il racconto della nascita di Emma...
La gravidanza è andata bene, io stavo bene salvo la dieta da seguire per un lievissimo quasi inesistente diabete gestazionale, tanto che ho deciso di lavorare anche l'8° mese.
La dpp era il 4 gennaio ma ero certa che la Emma sarebbe arrivata prima, perché ancora podalica alla 34/35 settimana.
Quando arriva il 4 dicembre, ultimo giorno di lavoro, tiro un sospiro di sollievo e mi preparo psicologicamente alle cose che avrei voluto sistemare stando a casa...terminare l'allestimento della cameretta della cipollina, svuotare e pulire i ripiani della cucina, pulire porte e finestre...insomma, un po' di manutenzione casalinga, che nella normale routine pre Emma non mi riusciva mai di portare a termine.
Il 9 dicembre ho appuntamento in reparto per controllare come fosse messa la piccola (sempre podalica, anzi di più…bella di traverso nella pancia della mamma!) e di conseguenza fissare la data per il cesareo…data fissata per il 29 dicembre 2010!
“Vabbè dai, ci faremo capodanno in ospedale, un po’ triste, tutte sole…certo però passare Natale senza poter mangiare liberamente la qualunque…prosciutto crudo…salame…panettone cioccolato e noci…ARGH! Massì magari giusto una fettina…”
Questi i miei pensieri di alto livello :red: mentre la dottoressa e le ostetriche compilavano i fogli per il ricovero e mi illustravano la preparazione al cesareo.
Quella sera io e la mia dolce metà siamo invitati al compleanno di una parente, così approfittiamo per avvisare che la data prevista per il cesareo è il 29/12, mentre davanti al mio naso il parentado mangia pasticcini, patatine, pure prosciutto crudo a dadini (!), e mi prendono anche in giro sul fatto che non avessi ancora preparato la borsa per l’ospedale (questione diventata ormai un tormentone).
Tornati a casa, ci fiondiamo a nanna, ma verso le 5 mi sveglio di soprassalto con una strana sensazione di ‘caldo’ fra le gambe. :occhiodibue: Mi alzo e vado in bagno, convinta che fosse sudore forse o magari un po’ di incontinenza (mai avuta in 9 mesi, ma non si sa mai…)…memore di un consiglio che lessi proprio qui su NM mi siedo sul bidet e aspetto qualche minuto per vedere se magari si fosse rotto il sacco…nulla.
Vabbè, allora me ne torno a dormire…ma dopo mezz’oretta mi ri-sveglio nuovamente di botto perché sento qualche lieve doloretto simil-mestruale. Nell’alzarmi dal letto questa volta sento nettamente scendere qualcosa, ma in quantità minima (minima rispetto a quello che pensavo io…non dico stile film, ma almeno una quantità non fraintendibile!)
Nel frattempo suona la sveglia di mio marito, che si alza e mi chiede che cavolo ci faccio in piedi dato che posso dormire tranquilla. Gli rispondo che stavo cercando di interpretare le perdite del mio corpo (eww, che brutta immagine!)
Lui mi dice di fargli sapere il da farsi, se deve andare al lavoro o avvisare che non andrà, io ne tengo conto mentre alterno dubbi e certezze “No, forse mi son sbagliata…” “Eh no, si è inequivocabilmente rotto il sacco!”
Una provvidenziale perdita decisamente non fraintendibile mi dà la sveglia, per cui allerto il marito, mi lavo, evito la colazione (per fortuna la sera prima ho letto il foglio di preparazione al cesareo!) e preparo in fretta e furia la famosa borsa, mentre comincia anche qualche timida contrazioncina.
Arriviamo in ospedale intorno alle 8, mi visitano (miii, chedddolore!) e confermano la rottura del sacco, la posizione ancora trasversale di Emma e la dilatazione a 3 cm, quindi compilano tutti gli incartamenti per il ricovero e per l’intervento.
Intanto mi fanno cambiare e mi spostano in sala monitoraggio, dove resto per un po’ di tempo, tempo tecnico che a loro serviva per riorganizzare la cronologia degli interventi della giornata, scombussolata dal mio arrivo.
Arriva il momento in cui mi mettono sul lettino e mi portano in sala operatoria, saluto mio marito con un “ci vediamo dopo”…che strano, mi sembra tutto così irreale, non realizzo davvero ciò che sta per succedere. Sono però tranquilla, io mi sento bene e sento muoversi Emma in maniera normale.
In sala operatoria mi fanno mettere in posizione per la spinale…attimi di panico perché in zona lombare ho un tatuaggio, ma riescono a trovare lo spazio necessario per inserire l’ago.
Nel frattempo, memore dei miei corsi yoga, cerco di mantenere la calma aiutandomi con la respirazione…mentre mi fanno l’iniezione, mentre mi spostano e mi preparano, mentre mi operano…inspiro ed espiro regolarmente e chiedo a mio papà lassù di starci accanto e di far sì che tutto vada per il meglio.
Dopo un tempo che mi è parso lunghissimo, in cui cercavo di capire cosa stessero combinando al di là del telo, visto che tattilmente non sentivo nulla, mi sento muovere (quasi strattonare) in maniera decisa e finalmente sento un brevissimo gorgoglio che si trasforma in un pianto: ecco Emma!
L’ostetrica me la mette a 1 cm dal viso (sono cieca come una talpa e non avevo gli occhiali) e la tiene lì per un po’: lei mi osserva senza più piangere con i suoi occhioni scuri e i capelli neri scompigliati e io osservo lei domandandomi “E adesso???” :sticazzi:
Hahahaha, che spirito materno del piffero!
Poi la fagottina prende il largo accompagnata dell’ostetrica che chiama a gran voce “il papà di Emmaaaa” per l’operazione primo bagnetto&co.
E mentre i dottori mi sistemano, io cerco di immaginare le due persone più importanti della mia vita che si incontrano per la prima volta ed è l’unico momento in cui sono dispiaciuta per il cesareo, perché mi sto perdendo questo attimo emozionante.
Ma di tempo per recuperare ne abbiamo avuto e quante emozioni ancora ci aspettano! :abbraccio:
Benvenuta Emma!
PS: comunque potevi dirlo prima che gradivi passare le feste con noi…avrei preparato la borsa per tempo!!! :cisssss:
Natale con i tuoi...(ma lungo una Quaresima!)
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jessicagiò
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