Adottare o sostenere?

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Mirko e i furetti
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Messaggio da Mirko e i furetti » mer set 29, 2010 11:44 am

Azur ha scritto:mah, per continuare a fare la rompiballe ;D per reggere il paragone adozinoe/sostegno, le due domande dovrebbero essere un pochetto più sbilanciate, tipo "preferisci spendere 1000 euro in un vestito o trasferirti per 8 anni a Nairobi?"
al che si, anche in questo caso ti risponderei che le due cose sono un tantinello troppo diverse per legarle in una frase con "o... o...." e la domanda anche in questo caso non regge ;D

Il fatto che tu (come la maggior parte delle persone) non sia interessato all'adozione non lo trovo per niente strano, i figli in genere arrivano per vie naturali, e l'adozione è (per gli animali e per l'uomo) in genere un'eccezione, a cui per lo più si arriva partendo da una spinta esterna (spesso l'infertilità, o la conoscenza pregressa di un bambino che si ritrova in seguito in condizioni di adottabilità).
nairobi non sarebbe male...

saluti africani
Mirko


Azur
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Messaggio da Azur » mer set 29, 2010 12:27 pm

Mirko e i furetti ha scritto:nairobi non sarebbe male...
ahaha, in effetti ,D
Kyuubi ha scritto:Voi che non pensate che l'adozione si possa intendere come ''opera di bene'', come spiegate quelle coppie che adottano pur avendo già figli e non avendo problemi ad averne altri? Non credo nel loro caso sia solo voglia viscerale di avere un figlio, dacchè potrebbero farne uno ''di pancia'' o lo hanno già fatto...
Sicuramente ci sono tante risposte quante famiglie che fanno questa scelta.

Una mamma di figli sia "biologici" che adottati una volta ha risposto che il suo desiderio di adottare le veniva proprio dal fatto di avere già figli. Che il suo amore per loro e per la sua famiglia era così grande che sentiva il bisogno di estenderlo oltre, di far diventare la sua famiglia anche la famiglia di qualcun altro.
E credo che questo sia uno dei "motivi" più condivisi.

Ci sono coppie che decidono di prendere precauzioni da subito, e di adottare senza provare le vie naturali prima, perché considerano "sbagliato" mettere al mondo loro stessi una nuova vita quando già ci sono bambini che aspettano.

Per noi, c'è stata prima un'idea, quando ancora eravamo solo fidanzati, (molto naive, molto "falsata" dalla non conoscenza dell'adozione, ma con alla base comunque il desiderio di condividere quello avremmo creato come coppia e come famiglia con qualcuno che potesse averne bisogno), un'idea che entrambi avevamo già prima di conoscerci.
Poi è arrivato il desiderio di un figlio, e non abbiamo avuto dubbi sul fatto che sarebbe stato "tradizionale".

Negli anni in cui nostra figlia (e poi suo fratello) crescevano, l'idea iniziale si è fatta più concreta, ci sono stati corsi, incontri, letture, serate, discussioni e notti insonni a sviscerare le questioni più diverse (proprio perché adozione non è trovare dei soldi per andare a prendere un bambino, ma sentirsi sicuri di avere le risorse e le capacità di accogliere un nuovo figlio, con tutta la sua storia passata, i suoi problemi e le sue paure).

E quando è tornato di nuovo il desiderio di un figlio non c'è stato dubbio su quale sarebbe stata la strada giusta per noi, in quel momento.
È un desiderio che cresce piano piano, e a un certo punto è abbastanza forte da spingerti inequivocabilmente su una determinata strada, in modo viscerale, allo stesso identico modo di quando desideri un figlio "biologico".

Il punto di partenza è sempre il desiderio di un figlio.
Noi volevamo un altro bambino, punto.
Poi la nostra storia personale -anzi, le nostre due storie personali intrecciate insieme- ci hanno portato a scegliere la strada più tortuosa per arrivare a lui.

Se avessi voluto "fare del bene" avrei dedicato il tempo, le energie e i soldi ad altro e avrei sicuramente ottenuto risultati più incisivi.

Comqune hai ragione, questo è uno dei temi "scottanti" anche dei colloqui che si fanno con psicologi e assistenti sociali per ottenere l'idoneità all'adozione:
chi ha problemi di fertilità deve dimostrare di aver "superato il lutto della sterilità" e chi non li ha deve dimostrare di non essere vittima del "mito del buon samaritano"...

**********************
Ti lascio uno stralcio di un diario pubblicato sul sito di NM, in cui mi ritrovo molto, e che forse è un pochetto più chiaro di quel che sono riuscita a spiegare io qui:

Ieri sera, corso di Genitori si Diventa.

"Perché volete adottare?"
"Perché desideriamo un figlio".
"E perché non ve lo fate voi?"

La psicologa del corso è decisamente meno delicata della "nostra".
Però è inutile girarci intorno, questa è la domanda clou, la domanda che tutti quando vengono a sapere della nostra intenzione ci fanno. O, se sono discreti, si fanno.

Mi sento tutti gli occhi addosso, come sempre a queste serate, dove quasi sempre siamo gli unici ad avere già figli "biologici", dove quasi sempre siamo quelli "strani".
Mi fissa anche il tipo seduto di fianco a me, quello che l'altra sera ha detto che proprio non capisce come ti possa venire in mente di adottare se un figlio "te lo puoi fare tu".

E allora, perché?
Perché pensiamo che il nostro desiderio di avere un figlio si possa incontrare con il bisogno di un bambino di avere una famiglia,
perché un figlio non è quello che si fa nascere ma quello che si cresce,
perché vorremmo condividere la serenità che abbiamo trovato con un bimbo che ne può avere bisogno,
perché pensiamo di avere le risorse necessarie per essere genitori anche di un bimbino che ha avuto un "inizio" diverso e difficile,
perché non sentiamo (più) il desiderio di pancia e di neonato,
perché i legami di sangue non sono importanti,
perché abbiamo vissuto l'accoglienza nelle nostre famiglie d'origine e nelle nostre storie personali e ne siamo usciti arricchiti e migliori.

Mi è piaciuta molto la risposta di una mamma "mista" che ho letto da qualche parte, al "perché vuoi adottare?"
"Non lo so, e l'ho sempre saputo".

È così anche per me, e tradurre in parole una cosa che è cresciuta con te, lentamente e gradualmente, nel corso di tutta la tua vita, è estremamente difficile.

Ho sempre pensato che questa domanda, più che "Perché?" dovesse essere "Perché no?"

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Messaggio da Kyuubi » gio set 30, 2010 9:01 am

Lelia ha scritto: Secondo te solo le coppie infertili possono amare un figlio adottivo visceralmente?
Ma ASSOLUTAMENTE NO.
Credo di essere stata fraintesa... Io sostengo solo che non penso assolutamente che l'adozione debba essere intesa solo come atto ''egoistico'', cioè dettata solo dalla voglia di avere un figlio. Ovvio che un figlio lo si voglia, sennò davvero meglio andare a sostenere Greenpeace, ma non è detto ( o almeno io VOGLIO sperare di no) che la pulsione genitoriale sia la sola e unica molla che deve spingere verso l'adozione...

Io non mi ricordo se eri tu ( perdonami) che scrivevi che se avessi saputo che i tuoi genitori ti avevano adottata per fare in qualche modo del bene ti saresti arrabbiata a morte.. ecco, io mi chiedo, ma perchè?? Cioè, che cos'è che in tutto questo è da deprecare?Soprattutto e poi i tuoi genitori ti hanno amata esattamente come una figlia comunque? Boh, io sinceramente non lo capisco ( mio limite, sicuramente)...

Io invece lo vedo come un atto d'amore UNIVERSALE meraviglioso, che si fa piccolo e concentrato tutto su una persona sola, che diventerà a tutti gli effetti tuo figlio... ovvio che bisogna essere capaci di farlo, bisogna essere in grado di diventare davvero genitori e non semplici tutori, ma questo mi pare ovvio.

@Azur, tu scrivi: Una mamma di figli sia "biologici" che adottati una volta ha risposto che il suo desiderio di adottare le veniva proprio dal fatto di avere già figli. Che il suo amore per loro e per la sua famiglia era così grande che sentiva il bisogno di estenderlo oltre, di far diventare la sua famiglia anche la famiglia di qualcun altro.

E a te non sembra un atto d'amore che va aldilà di volere solo un figlio? Non è un atto d'amore, il voler estendere oltre il proprio amore? :mumble:

nell'altro post in cui si parla di adozione Ciota81 ha scritto una cosa bellissima, e cioè che lei e il suo fratellino furono adottati da una coppia che non aveva nessun problema ad avere figli propri ma ha deciso comunque di diventare genitore di due orfani... e questo per me è un atto d'amore, non saprei come altro chiamarlo...
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Messaggio da Cosetta » gio set 30, 2010 9:50 am

Io leggo Azur e mi immagino da qualche parte quel bambino che è GIA' suo figlio e mi commuovo...
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Messaggio da Palli » gio set 30, 2010 9:59 am

Azur ha scritto: Per noi, c'è stata prima un'idea, quando ancora eravamo solo fidanzati, (molto naive, molto "falsata" dalla non conoscenza dell'adozione, ma con alla base comunque il desiderio di condividere quello avremmo creato come coppia e come famiglia con qualcuno che potesse averne bisogno), un'idea che entrambi avevamo già prima di conoscerci.
Poi è arrivato il desiderio di un figlio, e non abbiamo avuto dubbi sul fatto che sarebbe stato "tradizionale".

Negli anni in cui nostra figlia (e poi suo fratello) crescevano, l'idea iniziale si è fatta più concreta, ci sono stati corsi, incontri, letture, serate, discussioni e notti insonni a sviscerare le questioni più diverse (proprio perché adozione non è trovare dei soldi per andare a prendere un bambino, ma sentirsi sicuri di avere le risorse e le capacità di accogliere un nuovo figlio, con tutta la sua storia passata, i suoi problemi e le sue paure).

E quando è tornato di nuovo il desiderio di un figlio non c'è stato dubbio su quale sarebbe stata la strada giusta per noi, in quel momento.
È un desiderio che cresce piano piano, e a un certo punto è abbastanza forte da spingerti inequivocabilmente su una determinata strada, in modo viscerale, allo stesso identico modo di quando desideri un figlio "biologico".

Il punto di partenza è sempre il desiderio di un figlio.
Noi volevamo un altro bambino, punto.
Poi la nostra storia personale -anzi, le nostre due storie personali intrecciate insieme- ci hanno portato a scegliere la strada più tortuosa per arrivare a lui.

[/I]
E' questo quello che stavo cercando di spiegare.
Il VOSTRO motore è il desiderio di un terzo figlio.
Il MIO pensiero, dal di fuori, di fronte alla vostra scelta è che tu, tuo marito e i vostri bambini state facendo qualcosa di grande e meraviglioso.
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Messaggio da Lelia » gio set 30, 2010 10:01 am

Kyuubi ha scritto:Io non mi ricordo se eri tu ( perdonami) che scrivevi che se avessi saputo che i tuoi genitori ti avevano adottata per fare in qualche modo del bene ti saresti arrabbiata a morte.. ecco, io mi chiedo, ma perchè?? Cioè, che cos'è che in tutto questo è da deprecare?Soprattutto e poi i tuoi genitori ti hanno amata esattamente come una figlia comunque? Boh, io sinceramente non lo capisco ( mio limite, sicuramente)...

Io invece lo vedo come un atto d'amore UNIVERSALE meraviglioso, che si fa piccolo e concentrato tutto su una persona sola, che diventerà a tutti gli effetti tuo figlio... ovvio che bisogna essere capaci di farlo, bisogna essere in grado di diventare davvero genitori e non semplici tutori, ma questo mi pare ovvio.
Boh, io le trovo belle parole ma estremamente astratte.
Un figlio è un figlio, non è un'opera di bene. Ci sono mille motivi per ricorrere all'adozione, tra cui sicuramente può rientrare anche una motivazione ideologica, ma per come la vedo io non deve e non può essere la motivazione predominante. Infatti di norma non è ben vista dai vari operatori (assistenti sociali, psicologi ecc) che seguono i percorsi di adozione.
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Messaggio da Azur » gio set 30, 2010 11:02 am

Kyuubi ha scritto:scrivi: Una mamma di figli sia "biologici" che adottati una volta ha risposto che il suo desiderio di adottare le veniva proprio dal fatto di avere già figli. Che il suo amore per loro e per la sua famiglia era così grande che sentiva il bisogno di estenderlo oltre, di far diventare la sua famiglia anche la famiglia di qualcun altro.

E a te non sembra un atto d'amore che va aldilà di volere solo un figlio? Non è un atto d'amore, il voler estendere oltre il proprio amore? :mumble:
Ma certo che è un atto d'amore, DEVE essere un atto d'amore (egoistico, ma pur sempre amore)...
Tutti e tre i miei figli sono/saranno nati dall'amore, tutti i figli dovrebbero esserlo, in qualsiasi modo arrivano.

Solo dico che bisogno distinguere per bene tra atto d'amore e atto di carità,
non sono per niente la stessa cosa.
Azur
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Messaggio da Azur » gio set 30, 2010 11:11 am

Palli ha scritto:E' questo quello che stavo cercando di spiegare.
Il VOSTRO motore è il desiderio di un terzo figlio.
Il MIO pensiero, dal di fuori, di fronte alla vostra scelta è che tu, tuo marito e i vostri bambini state facendo qualcosa di grande e meraviglioso.
si, adesso ho capito cosa intendi...
e non so.... qualche anno fa pensavo lo stesso delle persone che danno la loro disponibilità ad accogliere bambini con patologie gravi (cosa che io non mi sentivo e non mi sento di fare), ma anche delle persone (penso alla figlia di Viola, ad esempio) che decidono di impostare la loro vita in modo da potersi dare molto agli altri...

Poi approfondendo il discorso con persone come quelle di cui sopra, e contemporaneamente trovandomi ogni tanto "dall'altra parte", ovvero a essere io a ricevere il - fastidioso (consentitemelo) ma comune- "oh, ma che bravi, ma che bella cosa che state facendo", credo di aver cambiato idea.

Quando fai una scelta consapevolmente è perché quella è la scelta che ti è più consona, la scelta che ti fa star bene e che ti fa sentire in pace con te stessa e con il mondo.
Quella scelta non è uno sforzo, è al contrario il fare una scelta diversa che sarebbe più difficile per te.
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