Mirko e i furetti ha scritto:nairobi non sarebbe male...
ahaha, in effetti ,D
Kyuubi ha scritto:Voi che non pensate che l'adozione si possa intendere come ''opera di bene'', come spiegate quelle coppie che adottano pur avendo già figli e non avendo problemi ad averne altri? Non credo nel loro caso sia solo voglia viscerale di avere un figlio, dacchè potrebbero farne uno ''di pancia'' o lo hanno già fatto...
Sicuramente ci sono tante risposte quante famiglie che fanno questa scelta.
Una mamma di figli sia "biologici" che adottati una volta ha risposto che il suo desiderio di adottare le veniva proprio dal fatto di avere già figli. Che il suo amore per loro e per la sua famiglia era così grande che sentiva il bisogno di estenderlo oltre, di far diventare la sua famiglia anche la famiglia di qualcun altro.
E credo che questo sia uno dei "motivi" più condivisi.
Ci sono coppie che decidono di prendere precauzioni da subito, e di adottare senza provare le vie naturali prima, perché considerano "sbagliato" mettere al mondo loro stessi una nuova vita quando già ci sono bambini che aspettano.
Per noi, c'è stata prima un'idea, quando ancora eravamo solo fidanzati, (molto naive, molto "falsata" dalla non conoscenza dell'adozione, ma con alla base comunque il desiderio di condividere quello avremmo creato come coppia e come famiglia con qualcuno che potesse averne bisogno), un'idea che entrambi avevamo già prima di conoscerci.
Poi è arrivato il desiderio di un figlio, e non abbiamo avuto dubbi sul fatto che sarebbe stato "tradizionale".
Negli anni in cui nostra figlia (e poi suo fratello) crescevano, l'idea iniziale si è fatta più concreta, ci sono stati corsi, incontri, letture, serate, discussioni e notti insonni a sviscerare le questioni più diverse (proprio perché adozione non è trovare dei soldi per andare a prendere un bambino, ma sentirsi sicuri di avere le risorse e le capacità di accogliere un nuovo figlio, con tutta la sua storia passata, i suoi problemi e le sue paure).
E quando è tornato di nuovo il desiderio di un figlio non c'è stato dubbio su quale sarebbe stata la strada giusta per noi, in quel momento.
È un desiderio che cresce piano piano, e a un certo punto è abbastanza forte da spingerti inequivocabilmente su una determinata strada, in modo viscerale, allo stesso identico modo di quando desideri un figlio "biologico".
Il punto di partenza è sempre il desiderio di un figlio.
Noi volevamo un altro bambino, punto.
Poi la nostra storia personale -anzi, le nostre due storie personali intrecciate insieme- ci hanno portato a scegliere la strada più tortuosa per arrivare a lui.
Se avessi voluto "fare del bene" avrei dedicato il tempo, le energie e i soldi ad altro e avrei sicuramente ottenuto risultati più incisivi.
Comqune hai ragione, questo è uno dei temi "scottanti" anche dei colloqui che si fanno con psicologi e assistenti sociali per ottenere l'idoneità all'adozione:
chi ha problemi di fertilità deve dimostrare di aver "superato il lutto della sterilità" e chi non li ha deve dimostrare di non essere vittima del "mito del buon samaritano"...
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Ti lascio uno stralcio di un diario pubblicato sul sito di NM, in cui mi ritrovo molto, e che forse è un pochetto più chiaro di quel che sono riuscita a spiegare io qui:
Ieri sera, corso di Genitori si Diventa.
"Perché volete adottare?"
"Perché desideriamo un figlio".
"E perché non ve lo fate voi?"
La psicologa del corso è decisamente meno delicata della "nostra".
Però è inutile girarci intorno, questa è la domanda clou, la domanda che tutti quando vengono a sapere della nostra intenzione ci fanno. O, se sono discreti, si fanno.
Mi sento tutti gli occhi addosso, come sempre a queste serate, dove quasi sempre siamo gli unici ad avere già figli "biologici", dove quasi sempre siamo quelli "strani".
Mi fissa anche il tipo seduto di fianco a me, quello che l'altra sera ha detto che proprio non capisce come ti possa venire in mente di adottare se un figlio "te lo puoi fare tu".
E allora, perché?
Perché pensiamo che il nostro desiderio di avere un figlio si possa incontrare con il bisogno di un bambino di avere una famiglia,
perché un figlio non è quello che si fa nascere ma quello che si cresce,
perché vorremmo condividere la serenità che abbiamo trovato con un bimbo che ne può avere bisogno,
perché pensiamo di avere le risorse necessarie per essere genitori anche di un bimbino che ha avuto un "inizio" diverso e difficile,
perché non sentiamo (più) il desiderio di pancia e di neonato,
perché i legami di sangue non sono importanti,
perché abbiamo vissuto l'accoglienza nelle nostre famiglie d'origine e nelle nostre storie personali e ne siamo usciti arricchiti e migliori.
Mi è piaciuta molto la risposta di una mamma "mista" che ho letto da qualche parte, al "perché vuoi adottare?"
"Non lo so, e l'ho sempre saputo".
È così anche per me, e tradurre in parole una cosa che è cresciuta con te, lentamente e gradualmente, nel corso di tutta la tua vita, è estremamente difficile.
Ho sempre pensato che questa domanda, più che "Perché?" dovesse essere "Perché no?"