Prima candelina con riflessione
Prima candelina con riflessione
Un anno fa, oggi, la mia dolce bambina veniva al mondo dopo una lunga gestazione durata ben più di nove mesi...Una "getsazione" iniziata anni prima, dopo l'essersi ripresi dalla batosta del risultato degli esami che ci sbattevano in faccia il motivo per cui, la gravidanza tanto a lungo cercata non arrivava mentre la gente ci bombardava di frasi fatte, tipo:- rilassatevi ed arriverà, quando meno ve l'aspettate-. O, peggio, ci martellava con la tiritera del: -E voi? Quando lo fate un figlio?- La verità era lì, stampata davanti ai nostri occhi, ed io e mio marito guardavamo impietriti quei risultati. Dapprima la disperazione, poi la voglia di avere un figlio che vinceva su tutto. E da lì, le cure, gli ospedali, gli specialisti, quelli seri e quelli cialtroni. E poi la decisione, meditata, sofferta di ricorrere alla fecondazione assistita, con i relativi dubbi e le incertezze del caso. La difficoltà di parlarne per il timore di non essere capiti o, peggio, giudicati. E poi, tutta la sofferenza fisica e mentale, le lacrime di rabbia e delusione per i tentativi andati a vuoto, la voglia di mollare tutto. E l'unica persona che credeva in questa possibilità, il mio amato babbo che, devastato dalla depressione, una mattina decide di andarsene per sempre, senza sapere che, di lì a poco, quel Sogno in cui anche lui credeva, si sarebbe materializzato. Povero papà...non ho potuto neppure dirgli:-papy, avevi ragione, ce l'abbiamo fatta, SONO INCINTA!- Ma quel Sogno DOVEVA realizzarsi, e di lì a poco, l'ennesimo tentativo sarebbe andato a buon fine e la mia piccola avrebbe cominciato a germogliarmi dentro mentre fuori succedeva di tutto: Le notti mie insonni a piangere per la perdita di mio padre, la mia mamma che dava cenni di cedimento dopo ciò che era accaduto, il lavoro di mio marito che andava a farsi benedire quando ero di due mesi emmezzo. Anche il nostro amatissimo gattone, con noi da quindici anni (e che stava bene attento a non far male al mio pancione) che si ammalava di tumore e ci lasciava poco prima che lei nascesse. Ma poi, lei, quel piccolo germoglio divenuto ormai grande, nasceva, e, nel suo primo vagito, tutto sembrava ritrovare un senso. E, finalmente, le lacrime che scendevano, erano di gioia allo stato puro. Purtroppo, tutt'ora, i nostri problemi non hanno ancora trovato una soluzione. Io sto ancora malissimo per il suicidio di mio padre, mio marito non ha ancora trovato un lavoro, se non qualche cosetta durata quattro mesi e, davvero, non è semplice. Ma lei, la mia dolce Francesca, che oggi compie un anno, è la cosa migliore che ho fatto in tutta la mia vita. Ed i suoi occhi, il suo sorriso, le sue manine che mi fanno la "cara" sulla guancia, mi danno la forza di andare avanti e, se tornassi indietro, rifarei tutto ciò che ho fatto per averla.