Mati-fra&so ha scritto:Sincerità per sincerità, io Lenina, all'inizio non ti sopportavo.
Non sopportavo questo tuo tono di esporre le cose, queste tue affermazioni sempre sicure. Forse per un carattere come il mio, comunque più timida e insicura, eri troppo all'opposto.
Con il passare del tempo però ho cominciato a conoscerti e a capirti. E capisco la dedizione che ci metti nel rispondere, nel ripetere sempre le stesse cose più o meno, per dare una mano a chi è in difficoltà.
Ora, io penso che quando una persona è in difficoltà preferisca trovarsi davanti una persona competente, che sa ciò che dice ed è sicura di questo.
Scrij, dire "vabbè pazienza" non aiuta veramente nessuno. Vabbe pazienza lo puoi dire dopo che hai provato qualcos'altro, non prima.
Se ad un bimbo alla prima caduta gli si dicesse "vabè pazienza, tu non puoi camminare" che aiuto si potrebbe dare? Meglio spronarlo a riprovare, no?
Fra ma il "vabbè pazienza" deve essere calibrato per la situazione.
Se una ne sta facendo una malattia al punto da ammalarsi di depressione e di conseguenza non riuscire ad allattare, magari è il caso di dire "vabbè, dai, pazienza" , non in generale.
Questo intendo con il "vabbè dai" non in senso stretto e in ogni occasione.
Credo che a volte avere un po' di elasticità non sia deleterio.