dissimulare le emozioni
- superstrafra
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- Iscritto il: lun set 07, 2009 10:47 pm
dissimulare le emozioni
sono una cialtrona, indolente, curiosa, permalosa, insicura, polemica, ottusa, nevrotica, testarda, inquieta, malinconica, irridente, ma soprattutto una gran frignona.
mi basta davvero pochissimo per sciogliermi in lacrime che a volte sono persino fuori luogo. ma sono così; negli anni ho cercato di trattenermi, di nascondere questa mia debolezza, ma ho scoperto di cavarne ben poco. così, se la maturità mi ha portato a convogliare i miei pianti rendendoli "pubbilici" solo in occasioni particolari ed in presenza di determinate persone, questo resta comunque un aspetto del mio carattere che da un lato detesto, ma dall'altro mi inorgoglisce. ormai non sento la necessità di nascondere a tutti i costi la mia fragilità, questa particolare sensibilità che mi porta a grandi empatie. non mi scandalizza il fatto che le persone mi vedano così, ma mi fa star male che si minimizzino le mie emozioni o che ci si prenda gioco di esse. da quando sono mamma, però, francamente mi faccio qualche domanda in più. mia suocera ripete spesso ad alice che le mamme non piangono, che i papà sono invincibili, le nasconde non solo i dispiaceri ma anche i malesseri fisici. ricordo perfettamente la prima volta che vidi piangere mia mamma. dovevo avere 4 o 5 anni, giocavo in casa con mia sorella a prenderci, inciampai e ridussi in frantumi un'abat jour, regalo di nozze dei miei. quando mia mamma si mise a piangere mi sentii malissimo, credo piangemmo anche noi figlie. l'abat jour c'è ancora, il papà la riparò alla bell'e meglio, ma ogni volta che la vedo ripenso a quell'episodio con grande angoscia. solo adesso che sono adulta penso a mia mamma giovanissima, con 2 figlie, lontana 500 km dalla sua famiglia, a cosa quell'oggetto rappresentasse per lei, e, nonostante non siamo proprio in ottimi rapporti, mi dispiace ancora moltissimo aver scatenato quell'emozione in lei. c'è da dire che in quel caso mi sentivo colpevole, causa delle sue lacrime. con alice tendenzialmente mi sento piuttosto libera; se un giorno sono un po' abbattuta e meno sorridente del solito, lei lo coglie al volo ed è persino capace di consolarmi. a volte piango proprio, contraddicendo quanto sostiene mia suocera. le mamme possono piangere ed essere tristi, di questo ne sono convinta! perchè dovrei nasconderlo proprio a mia figlia? perchè dissimulare a tutti i costi? le spiego sempre il perchè mi sento in quel modo, e non ne faccio una tragedia; basta un suo abbraccio o un bacio, o ancora una parolina speciale che passa tutto, almeno ai suoi piccoli occhi (magari dentro rimugino ancora). è davvero così sbagliato mostrarsi ai propri figli per quello che si è? si provocano angosce che sarebbe preferibile evitare almeno quando sono così piccoli?
mi basta davvero pochissimo per sciogliermi in lacrime che a volte sono persino fuori luogo. ma sono così; negli anni ho cercato di trattenermi, di nascondere questa mia debolezza, ma ho scoperto di cavarne ben poco. così, se la maturità mi ha portato a convogliare i miei pianti rendendoli "pubbilici" solo in occasioni particolari ed in presenza di determinate persone, questo resta comunque un aspetto del mio carattere che da un lato detesto, ma dall'altro mi inorgoglisce. ormai non sento la necessità di nascondere a tutti i costi la mia fragilità, questa particolare sensibilità che mi porta a grandi empatie. non mi scandalizza il fatto che le persone mi vedano così, ma mi fa star male che si minimizzino le mie emozioni o che ci si prenda gioco di esse. da quando sono mamma, però, francamente mi faccio qualche domanda in più. mia suocera ripete spesso ad alice che le mamme non piangono, che i papà sono invincibili, le nasconde non solo i dispiaceri ma anche i malesseri fisici. ricordo perfettamente la prima volta che vidi piangere mia mamma. dovevo avere 4 o 5 anni, giocavo in casa con mia sorella a prenderci, inciampai e ridussi in frantumi un'abat jour, regalo di nozze dei miei. quando mia mamma si mise a piangere mi sentii malissimo, credo piangemmo anche noi figlie. l'abat jour c'è ancora, il papà la riparò alla bell'e meglio, ma ogni volta che la vedo ripenso a quell'episodio con grande angoscia. solo adesso che sono adulta penso a mia mamma giovanissima, con 2 figlie, lontana 500 km dalla sua famiglia, a cosa quell'oggetto rappresentasse per lei, e, nonostante non siamo proprio in ottimi rapporti, mi dispiace ancora moltissimo aver scatenato quell'emozione in lei. c'è da dire che in quel caso mi sentivo colpevole, causa delle sue lacrime. con alice tendenzialmente mi sento piuttosto libera; se un giorno sono un po' abbattuta e meno sorridente del solito, lei lo coglie al volo ed è persino capace di consolarmi. a volte piango proprio, contraddicendo quanto sostiene mia suocera. le mamme possono piangere ed essere tristi, di questo ne sono convinta! perchè dovrei nasconderlo proprio a mia figlia? perchè dissimulare a tutti i costi? le spiego sempre il perchè mi sento in quel modo, e non ne faccio una tragedia; basta un suo abbraccio o un bacio, o ancora una parolina speciale che passa tutto, almeno ai suoi piccoli occhi (magari dentro rimugino ancora). è davvero così sbagliato mostrarsi ai propri figli per quello che si è? si provocano angosce che sarebbe preferibile evitare almeno quando sono così piccoli?
La finzione secondo me provocherebbe angosce peggiori e passerebbe il messaggio che le emozioni vadano represse e occultate, penso che per un figlio sia molto peggio un sorriso finto o forzato di un pianto di cui si spieghino onestamente le ragioni con parole adatte a lui. Far credere ai bambini che le mamme (o i papà) non piangano mai mi sembra una gran stupidata, scusami se te lo dico.
Cosa c'è di più bello della sincerità?Di non portare una maschera con le persone soprattutto con quelle che amiamo?Anche se forse dentro tua figlia a volte può rattristarsi per te,questo tuo essere vera,questo tuo non nascondergli le tue emozioni è una base solidissima per costruire un rapporto unico ed esclusivo...in cui lei non si vergognerà mai di esternarti i suoi sentimenti...BRAVA!
Si, è proprio attraverso gli stati d'animo della mamma e del papà che i figli riescono a riconoscere le proprie emozioni e a dar loro un nome, se appunto non teniamo nascoste o dissimulate le nostre emozioni. Far vedere ai bambini che i genitori sono invulnerabili e che non sbagliano mai, li porterà per forza e delle delusioni, no?Chloe83 ha scritto:La finzione secondo me provocherebbe angosce peggiori e passerebbe il messaggio che le emozioni vadano represse e occultate, penso che per un figlio sia molto peggio un sorriso finto o forzato di un pianto di cui si spieghino onestamente le ragioni con parole adatte a lui. Far credere ai bambini che le mamme (o i papà) non piangano mai mi sembra una gran stupidata, scusami se te lo dico.
Secondo me però bisogna evitare di far diventare i figli dei "confortatori" facendoli sentire poi responsabili della nostra consolazione. E' un compito troppo grande per loro che porta solo danni.I bambini devono ancora imparare a riconoscere i propri sentimenti e non sono pronti ad ascoltare quelli dei genitori. Un adulto deve chiedere conforto a un altro adulto.
Devo dire che mi costa già fatica dissimulare la collera, il nervosismo, altri sentimenti negativi.
Almeno la lacrima facile di tanto in tanto lasciatemela
I miei bambini mi conoscono, e se la lacrima scende per qualcosa di triste il loro sorriso (una volta anche il pelouche che alex mi aveva dato per consolazione) aiuta. Se è per l'ennesimo cartone animato, mi fanno le carezze e dicono "la mamma è ancora commossa" con aria saggia e tenera.
Per quanto possibile, poi, cerco di motivare l'eventuale abbandono e, paradossalmente, di contenere quelli più gravi (mi sento depressa) rispetto a quelli meno gravi (sono stanchissima e ho avuto una giornata storta).
Fra... tua suocera secondo me ha torto.
Vale solo per le disperazioni così profonde da turbare i bimbi, non credo sia un principio generale.
Almeno la lacrima facile di tanto in tanto lasciatemela
I miei bambini mi conoscono, e se la lacrima scende per qualcosa di triste il loro sorriso (una volta anche il pelouche che alex mi aveva dato per consolazione) aiuta. Se è per l'ennesimo cartone animato, mi fanno le carezze e dicono "la mamma è ancora commossa" con aria saggia e tenera.
Per quanto possibile, poi, cerco di motivare l'eventuale abbandono e, paradossalmente, di contenere quelli più gravi (mi sento depressa) rispetto a quelli meno gravi (sono stanchissima e ho avuto una giornata storta).
Fra... tua suocera secondo me ha torto.
Vale solo per le disperazioni così profonde da turbare i bimbi, non credo sia un principio generale.
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è quello che credo anch'io, anche se so che la suocera (sinceramente una santa donna) dice queste cose in assoluta buona fede.Rie ha scritto:Devo dire che mi costa già fatica dissimulare la collera, il nervosismo, altri sentimenti negativi.
Almeno la lacrima facile di tanto in tanto lasciatemela
I miei bambini mi conoscono, e se la lacrima scende per qualcosa di triste il loro sorriso (una volta anche il pelouche che alex mi aveva dato per consolazione) aiuta. Se è per l'ennesimo cartone animato, mi fanno le carezze e dicono "la mamma è ancora commossa" con aria saggia e tenera.
Per quanto possibile, poi, cerco di motivare l'eventuale abbandono e, paradossalmente, di contenere quelli più gravi (mi sento depressa) rispetto a quelli meno gravi (sono stanchissima e ho avuto una giornata storta).
Fra... tua suocera secondo me ha torto.
Vale solo per le disperazioni così profonde da turbare i bimbi, non credo sia un principio generale.
lungi da me anche il solo pensiero di turbare una bimba così piccola, e certo non demando a lei il compito di consolarmi, sia chiaro... però è bello vedere quel musetto compiaciuto quando vede provocato un sorriso da un abbraccio o da una coccola. vieni che ti faccio un grattino, mi dice, ed io non posso piangere più, ovviamente! eppure sono convinta che ci sia chi preferisce contenere le emozioni per evitare di provocare angosce inutili. ma, come dici tu, a certi livelli non credo si possa parlare di angosce. mi auguro soltanto di non educare le mie figlie alla lacrima facile, anche se alice si dimostra già molto suscettibile
da chi avrà preso non lo so proprio
Guarda, per me certe cose funzionano più ad indole che ad esempio.
I miei figli, che di certo non mi hanno vista contenere le emozioni (a parte quando ero depressa... o quando volevo strozzarli ahahah!) sono tuttavia molto differenti: Alex ha la lacrima facile, ha elaborato da solo desideri vegetariani per non far male agli animali, piange se muoiono i personaggi dei cartoni, nel suo essere maschio è anche molto delicato; Fede invece è meno instabile, più riflessivo e a tratti persino insensibbbbole ahahah. Mi ricordo un episodio buffo. Alex è fedele al suo animaletto preferito per andare a dormire da cinque anni. Fede invece è volubile, lo cambia ogni sera senza rimpianti. Una sera ha rifiutato un orso in malo modo, scaraventandolo per terra. ALEX si è messo a piangere per il "povero orso" e l'ha consolato accogliendolo nel suo letto.
Stessa mamma "piagnona", figli diversi.
Era per dirti... Alice, forse, ha preso solo da se stessa
I miei figli, che di certo non mi hanno vista contenere le emozioni (a parte quando ero depressa... o quando volevo strozzarli ahahah!) sono tuttavia molto differenti: Alex ha la lacrima facile, ha elaborato da solo desideri vegetariani per non far male agli animali, piange se muoiono i personaggi dei cartoni, nel suo essere maschio è anche molto delicato; Fede invece è meno instabile, più riflessivo e a tratti persino insensibbbbole ahahah. Mi ricordo un episodio buffo. Alex è fedele al suo animaletto preferito per andare a dormire da cinque anni. Fede invece è volubile, lo cambia ogni sera senza rimpianti. Una sera ha rifiutato un orso in malo modo, scaraventandolo per terra. ALEX si è messo a piangere per il "povero orso" e l'ha consolato accogliendolo nel suo letto.
Stessa mamma "piagnona", figli diversi.
Era per dirti... Alice, forse, ha preso solo da se stessa
Guarda hai posto una questione che forse qui non avevamo mai affrontato.
SAi che non so cosa risponderti?
Pensando alla mia infanzia ricordo che le lacrime di mia mamma, che vidi piangere di nascosto, mi diedero una tristezza infinita, ma forse perchè appunto non ero abituata vedere esternare il suo dolore.
Ora che mi ci fai pensare non credo che i miei figli mi abbiano mai vista piangere e credo anche che non mi verrebbe spontaneo lasciarmi andare ad un pianto, ma proprio per una sorte di protezione nei loro confronti e non so quanto sia giusto, diciamo che è un comportamento istintivo che non so fino a che punto è condizionato dal mio passato di figlia.
SAi che non so cosa risponderti?
Pensando alla mia infanzia ricordo che le lacrime di mia mamma, che vidi piangere di nascosto, mi diedero una tristezza infinita, ma forse perchè appunto non ero abituata vedere esternare il suo dolore.
Ora che mi ci fai pensare non credo che i miei figli mi abbiano mai vista piangere e credo anche che non mi verrebbe spontaneo lasciarmi andare ad un pianto, ma proprio per una sorte di protezione nei loro confronti e non so quanto sia giusto, diciamo che è un comportamento istintivo che non so fino a che punto è condizionato dal mio passato di figlia.