oggi si può parlare di "cattiveria non coosciente" negli adolescenti?
oggi si può parlare di "cattiveria non coosciente" negli adolescenti?
una volta si diceva che i bambini fossero portati in piena incoscienza a compiere vere e proprie cattiverie, oggi questo fenomeno lo percepisco fra gli adolescenti.
ci sono stati in questi giorni, 2 episodi che mi hanno fatto pensare.
1) una compagna di classe di mia figlia, 4 superiore, è stata presa a sprangate da un gruppo di bullette, le hanno spaccato la testa e l'hanno intimata di non sporgere denuncia perché altrimenti avrebbero fatto del male al suo fratellino di 10 anni.
le ragioni di tale gesto mi sembra inutile citarle, (mi pare si tratti di un ragazzo conteso) è irrilevante, sta di fatto che questa ragazza (che era compagna di banco di mia figlia) era già ripetente per problemi di depressione, ora si è ritirata.
ecco a me tutto questo sconcerta.
2) ieri ho incontrato una signora che stava con me in ospedale, quando ho partorito anna, quindi le nostre figlie sono coetanee, sento che fa il 3 perché l'anno scorso si è fatta bocciare.
questa ragazzina è rimasta orfana del papà all'età di 7 anni ed è cresciuta con un forte trauma per la perdita del padre, che l'ha portata a diventare una persona chiusa, pare che l'anno scorso in classe ci fosse una vera e propria persecuzione verbale nei suoi confronti, praticamente l'accusavano di non meritare i riconoscimenti scolastici, poiché nei suoi confronti i professori usavano un metro diverso di giudizio, dato il suo stato di orfana.
così la ragazza ha voluto dimostrare che se non avesse studiato, l'avrebbero bocciata.
ecco difronte a questi atti che ritengo violenti sia fisicamente che psicologicamente, mi domando cosa possa spingere degli adolescenti a comportarsi con tale e tanta cattiveria, una forma di incoscienza infantile-regressiva, oppure una vera e propria cattiveria consapevole che una volta emergeva con l'età adulta, oggi invece, in cui tutte le tappe sono un po anticipate, anche la cattiveria insita in alcune persone, compare in anticipo.
ci sono stati in questi giorni, 2 episodi che mi hanno fatto pensare.
1) una compagna di classe di mia figlia, 4 superiore, è stata presa a sprangate da un gruppo di bullette, le hanno spaccato la testa e l'hanno intimata di non sporgere denuncia perché altrimenti avrebbero fatto del male al suo fratellino di 10 anni.
le ragioni di tale gesto mi sembra inutile citarle, (mi pare si tratti di un ragazzo conteso) è irrilevante, sta di fatto che questa ragazza (che era compagna di banco di mia figlia) era già ripetente per problemi di depressione, ora si è ritirata.
ecco a me tutto questo sconcerta.
2) ieri ho incontrato una signora che stava con me in ospedale, quando ho partorito anna, quindi le nostre figlie sono coetanee, sento che fa il 3 perché l'anno scorso si è fatta bocciare.
questa ragazzina è rimasta orfana del papà all'età di 7 anni ed è cresciuta con un forte trauma per la perdita del padre, che l'ha portata a diventare una persona chiusa, pare che l'anno scorso in classe ci fosse una vera e propria persecuzione verbale nei suoi confronti, praticamente l'accusavano di non meritare i riconoscimenti scolastici, poiché nei suoi confronti i professori usavano un metro diverso di giudizio, dato il suo stato di orfana.
così la ragazza ha voluto dimostrare che se non avesse studiato, l'avrebbero bocciata.
ecco difronte a questi atti che ritengo violenti sia fisicamente che psicologicamente, mi domando cosa possa spingere degli adolescenti a comportarsi con tale e tanta cattiveria, una forma di incoscienza infantile-regressiva, oppure una vera e propria cattiveria consapevole che una volta emergeva con l'età adulta, oggi invece, in cui tutte le tappe sono un po anticipate, anche la cattiveria insita in alcune persone, compare in anticipo.
Non so... io in questi episodi leggo la risposta dei ragazzi a dei genitori troppo "molli", che eccedono con il permissivismo, che concedono tutto e li difendono a oltranza, anche davanti a fatti molto gravi. E loro, in un certo senso, perdono il controllo, diventano violenti e aggressivi con tutti quelli che li ostacolano, amici, docenti e anche i genitori stessi. Alla fine, questo comportamento è solo il risultato della fragilità che hanno dentro, contrapposta alla spavalderia che mostrano fuori.viola 52 ha scritto: ecco difronte a questi atti che ritengo violenti sia fisicamente che psicologicamente, mi domando cosa possa spingere degli adolescenti a comportarsi con tale e tanta cattiveria, una forma di incoscienza infantile-regressiva, oppure una vera e propria cattiveria consapevole che una volta emergeva con l'età adulta, oggi invece, in cui tutte le tappe sono un po anticipate, anche la cattiveria insita in alcune persone, compare in anticipo.
sul permissivismo e il concedere tutto ho qualche dubbio, non mi sento di generalizzare e comunque sono convinta che può essere un atteggiamento che appare a chi è fuori, mi è anche capitato ad esempio di dire un no a gianluca che lui non ha proprio sentito, quindi per chi è fuori può essere sembrato che io gli avessi dato il permesso di fare una determinata cosa invece lo ha fatto senza il mio permesso, la cosa poi si risolve anche a posteriori ma con un dialogo che rimane naturalmente all'interno della famiglia, ma appunto chi ha "visto" da fuori ha un'altra consapevolezza.losbanos ha scritto:Non so... io in questi episodi leggo la risposta dei ragazzi a dei genitori troppo "molli", che eccedono con il permissivismo, che concedono tutto e li difendono a oltranza, anche davanti a fatti molto gravi. E loro, in un certo senso, perdono il controllo, diventano violenti e aggressivi con tutti quelli che li ostacolano, amici, docenti e anche i genitori stessi. Alla fine, questo comportamento è solo il risultato della fragilità che hanno dentro, contrapposta alla spavalderia che mostrano fuori.
Invece sono profondamente in disaccordo con quei genitori che difendono ad oltranza, come dici tu i figli là dove invece sarebbe doveroso non farlo per un motivo semplice per educare cosa che ne trarrebbe benificio il figlio stesso, invece di difendere, o peggio ancora coprire i figli, anche per mancanze "lievi" (marinare la scuola ne cito una perché mi è capitato di vedere con i miei occhi) sarebbe opportuno trarre da una manchevolezza del figlio (qualsiasi sia il motivo) una opportunità per fare un passo avanti.
Sui fatti in questione non saprei cosa dire bisognerebbe vedere davvero cosa c'è dietro a questi ragazzi ed andare a fondo perché appunto spesso sono carnifici sul serio anche gli adolescenti (ne esistono purtroppo) ma la maggior parte delle volte sono vittime di se stessi e della loro "fragilità"
anch'io non me la sento di sparare a zero sulla famiglia.Polly ha scritto:sul permissivismo e il concedere tutto ho qualche dubbio, non mi sento di generalizzare e comunque sono convinta che può essere un atteggiamento che appare a chi è fuori, mi è anche capitato ad esempio di dire un no a gianluca che lui non ha proprio sentito, quindi per chi è fuori può essere sembrato che io gli avessi dato il permesso di fare una determinata cosa invece lo ha fatto senza il mio permesso, la cosa poi si risolve anche a posteriori ma con un dialogo che rimane naturalmente all'interno della famiglia, ma appunto chi ha "visto" da fuori ha un'altra consapevolezza.
Invece sono profondamente in disaccordo con quei genitori che difendono ad oltranza, come dici tu i figli là dove invece sarebbe doveroso non farlo per un motivo semplice per educare cosa che ne trarrebbe benificio il figlio stesso, invece di difendere, o peggio ancora coprire i figli, anche per mancanze "lievi" (marinare la scuola ne cito una perché mi è capitato di vedere con i miei occhi) sarebbe opportuno trarre da una manchevolezza del figlio (qualsiasi sia il motivo) una opportunità per fare un passo avanti.
Sui fatti in questione non saprei cosa dire bisognerebbe vedere davvero cosa c'è dietro a questi ragazzi ed andare a fondo perché appunto spesso sono carnifici sul serio anche gli adolescenti (ne esistono purtroppo) ma la maggior parte delle volte sono vittime di se stessi e della loro "fragilità"
i ragazzi si formano anche fuori dalle pareti domestiche.
nel primo caso ho percepito la presunzione di legittimità, qui secondo me, è la scuola a non dare sufficiente informazione sui reali diritti degli individui, la fragilità io la vedo come la quotidiana mancanza di protezione da parte degli adulti.
paradossalmente l'eccessiva protezione da parte degli adulti, non li fa sentire protetti.
i famosi no che aiutano a crescere.
Non parlo di questo, parlo di genitori che tendono a sdoganare tutto ed evitano qualsiasi discussione concedendo qualsiasi cosa i ragazzi desiderino (sia materiale che non) perché, a torto, pensano che in questo modo li renderanno felici.Polly ha scritto:sul permissivismo e il concedere tutto ho qualche dubbio, non mi sento di generalizzare e comunque sono convinta che può essere un atteggiamento che appare a chi è fuori, mi è anche capitato ad esempio di dire un no a gianluca che lui non ha proprio sentito, quindi per chi è fuori può essere sembrato che io gli avessi dato il permesso di fare una determinata cosa invece lo ha fatto senza il mio permesso, la cosa poi si risolve anche a posteriori ma con un dialogo che rimane naturalmente all'interno della famiglia, ma appunto chi ha "visto" da fuori ha un'altra consapevolezza.