Il lamento del prepuzio
Il lamento del prepuzio
Ogni tanto ho bisogno di confrontarmi con la mia laicità tendente all'anticlericalismo e allora nei blog degli "amici" atei vado a cercare letture che mi "distraggano" dagli "amici" preti che invece mi orientano il cervello alla scomemssa pascaliana.
Mi sono imbattuta quindi in questo libricino (libricino non per sminuire la sua bellezza ma perché è di quelli che si leggono in un paio di giorni, che non ti obbligano molto a pensare, che ti fanno ridere di notte mentre li sfogli e che ti riconciliano con la letteratura americana) scritto da un giovane americano ebreo: Shalom Auslander, cresciuto in un quartiere ebreo, educato da un cultura ebrea ortodossa, ha frequentato scuole ebree, e subito, viene da pensare leggendolo che sono curiosi questi ebrei quando si "ghettizzano da soli" in nome della religione e di un rapporto "preferenziale" con Dio che li avrebbe eletti a popolo eletto.
Impossibile non pensare a woody allen, alla paradoDIA di un rapporto con Dio che lega indissolubilmente a doppio filo, un Dio incazzato, lunatico, stronzo che si occupa della vita di ogni credente con una presenza così pesante (di Orwelliana memoria) da risultare dittatoriale, un thruman show religioso di una vita cablata sul dio che vede e provvede.
Da parte dell'autore un approccio nichilista a tratti esilerante.
Il bello è che c'è di mezzo un figlio (un figlio vero di Auslander e un figlio personaggio del libro) e c'è la voglia di non trasmettergli tutti quei "sensi di colpa" e frustrazioni che un credente (ebreo ma anche cattolico) si porta appresso sin dai primi catechismi all'oratorio. Se li porta appresso anche gente come me che è relativista, critica, anticlericale tendente all'ateismo, figuriamoci chi crede.
E quindi parte una trattativa con questo dio, una specie di deposizione delle armi in questo conflitto a fuoco (ove si negozia per ogni peccato vero o presunto) affinché il figlio non debba portare il peso di un'educazione religiosa asfissiante.
Ho sorriso nel leggerlo, soprattutto sul finale, come se il lettore avesse trovato per me la "giustificazione" all'aver esonerato Jacopo dalle ore di religione a scuola, insomma, un patto anche mio con quel dio che sarà incazzato di sicuro per la mia scelta hahahah!
A chi lo consiglio? a Tutti ma può essere una bella idea regalo di Lavinia a S. per Natale.
ben ti sta! ahahahahPaola M. ha scritto:ahhaha sì esonerato, e lui fa il segno della croce passando davanti al cimitero mentre lo porto a scuola, è dio, incazzato, ne sono certa! hahaha
ma perchè l'hai esonerato?? (ok ok vado a leggermi post appost)
e adesso? glielo spieghi tu il vero significato del natale? glielo dici tu che la nascita di gesù bambino è più importante dell'arrivo di santa lucia? ahahahaha