appuntolenina ha scritto:non bisogna seguire nessun pensiero.
io la penso in un modo e tu in un altro.
Però anche superare i preconcetti a volte non fa male no?
Il metodo EASY
Ne ho superati tanti di preconcetti.Tamy ha scritto:appunto
Anche io pensavo che i bambini fossero dei manipolatori da "domare" in passato.
ho provato a informarmi a chiedermi perchè i bambini piangano, a chiedermi come mai alcuni bambini piangono meno e altri di più (al di la del malessere)
Ho studiato un po' di antropologia di psicopedagogia, e varie teorie psicologiche presenti e passate.
Mi sono fatta le mie idee sia sul campo ogni giorno con mio figlio sia cercando di conoscere megli tramite psicologi, pediatri e pedagoci il mondo dell'infanzia.
E anche cercando di capire come nel resto del mondo allevano i bambini.
Ho le mie idee, ma non credo che a questo punto si possano definire "preconcetti".
Io odio i litigi su internet, e loro lo sanno.
Credo che in questa discussione si sia sorpassato un pò di buon senso, da parte di tutte.
Non è per difendere le nostre idee che si può essere aggressive.
Chi lo fa a gratis ha torto e chi lo fa per difendere un modus vivendi ha ragione?
No, a me non piace il ragionamento.
Comunque sia, se ognuna si tenesse il SUO modo di allevare i figli, non vivremmo tutti meglio, senza offese gratuite e toni accesi?
Credo che in questa discussione si sia sorpassato un pò di buon senso, da parte di tutte.
Non è per difendere le nostre idee che si può essere aggressive.
Chi lo fa a gratis ha torto e chi lo fa per difendere un modus vivendi ha ragione?
No, a me non piace il ragionamento.
Comunque sia, se ognuna si tenesse il SUO modo di allevare i figli, non vivremmo tutti meglio, senza offese gratuite e toni accesi?
Certo che vivremmo meglio Cate.caterina ha scritto:Io odio i litigi su internet, e loro lo sanno.
Credo che in questa discussione si sia sorpassato un pò di buon senso, da parte di tutte.
Non è per difendere le nostre idee che si può essere aggressive.
Chi lo fa a gratis ha torto e chi lo fa per difendere un modus vivendi ha ragione?
No, a me non piace il ragionamento.
Comunque sia, se ognuna si tenesse il SUO modo di allevare i figli, non vivremmo tutti meglio, senza offese gratuite e toni accesi?
ma i toni a volte si alzano "fisiologicamente"
Sai che a me si può dire tutto, discuterò le idee dirò la mia ma non mi offendo.
Però non mi piacciono i pregiudizi.
Mi da sinceramente fastidio leggere frasi come "le africane non hanno nulla da fare" perchè questi sono pregiudizi dettati dall'ignoranza (in senso reale e non cattivo) delle altre culture.
Opss, leggo che i toni si sono alzati, mi spiace davvero perché comunque ieri sera ci eravamo salutate cordialmente.
Che dire, da una parte capisco la vena di risentimento di Kayura, perché, come ho già detto, anche io ho avvertito veramente fuori luogo i toni iniziali con cui le si è risposto. I famosi "brr" e l'uscita infelice di Sole a me non sono piaciuti, immagino che a lei siano piaciuti ancora meno.
Però cerchiamo di calmarci dai.
Onestamente io lo spunto di ip l'ho trovato veramente interessante.
Leggendola mi ci sono rivista tantissimo.
Quindi mi sarebbe davvero piaciuto vedere altre risposte ai suoi input.
Ad esempio ieri sera Lenina mi pare che avesse iniziato a spiegare che non è che lei non dica mai di no a suo figlio. Allora magari potremmo ricominciare da lì.
Anche perché nemmeno io trovo pensabile che una mamma assecondi sempre il suo bambino.
Allora spiegatemi, i no li vedete come giustificati solo in termini di "situazione di pericolo"? Tipo seggiolino auto eccetera?
E mettiamo una situazione pratica sul campo. Che so.... mamma che ha accudito il suo bambino, l'ha lavato, cambiato, gli ha dato da mangiare, l'ha coccolato, ma poi si avvicina l'ora di pranzo o cena, deve iniziare a cucinare qualcosina, oppure deve assolutamente fare una telefonata di vitale importanza, oppure deve per forza di cose fare una qualsiasi attività non rimandabile... mette il bambino nella sdraietta o quello che è, gli piazza davanti la palestrina e lui inizia a piangere.
Voi che fareste?
Lo prendereste subito su e rinuncereste a fare la cosa veramente importante e non rimandabile per assecondare la richiesta del bambino di essere tenuto in braccio?
Vado sul pratico giusto per capirci meglio. È una situazione veramente classica, che capita in tutte le famiglia, è interessante vedere come si potrebbe reagire.
Per conto mio gli parlerei in tono tranquillo mentre cucino, ma mica mi sogno di tirarlo su se ormai è così tardi e devo assolutamente cucinare, oppure gli parlo rassicurandolo e poi mi metto a fare l'attività non rimandabile anche se lui continua a piangere. Non cade il mondo se non lo tiro su, dato che è pulito, sazio, coccolato e fino ad un secondo prima, fintanto che stava in braccio stava benissimo, quindi non ha dolore né niente.
Mio figlio verrà su traumatizzato o frustrato perché gli insegno che ogni tanto deve aspettare e che non esiste solo lui? Che anche io ho delle cose da fare e talvolta non posso assecondarlo in ogni cosa? Non sto parlando ovviamente di un bambino che sta male o che ha davvero qualche problema. E calcolate che qui parliamo di una famiglia con un bambino solo. Ma quando i bambini sono 2 o 3 o di più?
I bambini devono per forza di cose imparare ad aspettare. La mamma non si può sdoppiare. Se sta dando lo sciroppo ad uno non può prendere in braccio l'altro e non può ninnare il terzo.
Mi piacerebbe veramente sentire Polly in questa discussione.
Che dire, da una parte capisco la vena di risentimento di Kayura, perché, come ho già detto, anche io ho avvertito veramente fuori luogo i toni iniziali con cui le si è risposto. I famosi "brr" e l'uscita infelice di Sole a me non sono piaciuti, immagino che a lei siano piaciuti ancora meno.
Però cerchiamo di calmarci dai.
Onestamente io lo spunto di ip l'ho trovato veramente interessante.
Leggendola mi ci sono rivista tantissimo.
Quindi mi sarebbe davvero piaciuto vedere altre risposte ai suoi input.
Ad esempio ieri sera Lenina mi pare che avesse iniziato a spiegare che non è che lei non dica mai di no a suo figlio. Allora magari potremmo ricominciare da lì.
Anche perché nemmeno io trovo pensabile che una mamma assecondi sempre il suo bambino.
Allora spiegatemi, i no li vedete come giustificati solo in termini di "situazione di pericolo"? Tipo seggiolino auto eccetera?
E mettiamo una situazione pratica sul campo. Che so.... mamma che ha accudito il suo bambino, l'ha lavato, cambiato, gli ha dato da mangiare, l'ha coccolato, ma poi si avvicina l'ora di pranzo o cena, deve iniziare a cucinare qualcosina, oppure deve assolutamente fare una telefonata di vitale importanza, oppure deve per forza di cose fare una qualsiasi attività non rimandabile... mette il bambino nella sdraietta o quello che è, gli piazza davanti la palestrina e lui inizia a piangere.
Voi che fareste?
Lo prendereste subito su e rinuncereste a fare la cosa veramente importante e non rimandabile per assecondare la richiesta del bambino di essere tenuto in braccio?
Vado sul pratico giusto per capirci meglio. È una situazione veramente classica, che capita in tutte le famiglia, è interessante vedere come si potrebbe reagire.
Per conto mio gli parlerei in tono tranquillo mentre cucino, ma mica mi sogno di tirarlo su se ormai è così tardi e devo assolutamente cucinare, oppure gli parlo rassicurandolo e poi mi metto a fare l'attività non rimandabile anche se lui continua a piangere. Non cade il mondo se non lo tiro su, dato che è pulito, sazio, coccolato e fino ad un secondo prima, fintanto che stava in braccio stava benissimo, quindi non ha dolore né niente.
Mio figlio verrà su traumatizzato o frustrato perché gli insegno che ogni tanto deve aspettare e che non esiste solo lui? Che anche io ho delle cose da fare e talvolta non posso assecondarlo in ogni cosa? Non sto parlando ovviamente di un bambino che sta male o che ha davvero qualche problema. E calcolate che qui parliamo di una famiglia con un bambino solo. Ma quando i bambini sono 2 o 3 o di più?
I bambini devono per forza di cose imparare ad aspettare. La mamma non si può sdoppiare. Se sta dando lo sciroppo ad uno non può prendere in braccio l'altro e non può ninnare il terzo.
Mi piacerebbe veramente sentire Polly in questa discussione.
i no li vedo giustificati in quanto necessari.Pandina ha scritto:é nemmeno io trovo pensabile che una mamma assecondi sempre il suo bambino.
Allora spiegatemi, i no li vedete come giustificati solo in termini di "situazione di pericolo"? Tipo seggiolino auto eccetera?
Se è necessario dire no si dice se no non vedo motivo per dirlo
la telefonata la farei con il bambino in braccio (dipende dall'età) cucinare lo metterei vicino a me (a distanza di sicurezza) e gli spiegherei che devo assolutamente preparare da mangiare, che capisco che lui vorrebbe stare con me ma in quel preciso momento non posso proprio farlo ma lo farò appena possibile e cercherei comunque dal momento che sono sola con lui di preparare qualcosa di semplice e veloce.E mettiamo una situazione pratica sul campo. Che so.... mamma che ha accudito il suo bambino, l'ha lavato, cambiato, gli ha dato da mangiare, l'ha coccolato, ma poi si avvicina l'ora di pranzo o cena, deve iniziare a cucinare qualcosina, oppure deve assolutamente fare una telefonata di vitale importanza, oppure deve per forza di cose fare una qualsiasi attività non rimandabile... mette il bambino nella sdraietta o quello che è, gli piazza davanti la palestrina e lui inizia a piangere.
Voi che fareste?
Lo prendereste subito su e rinuncereste a fare la cosa veramente importante e non rimandabile per assecondare la richiesta del bambino di essere tenuto in braccio?
E di tirarlo su nei momenti liberi (ad esempio mentre l'acqua bolle)
So che un neonato non capisce la parole, ma il tono e le carezze sì.
E comunque se è vero che il neonato non sa perchè in quel momento lo si lascia piangere lo so io è questo mi basta.
Non credo sia giusto far qualcosa che si sente sbagliato perchè "tanto non capisce la differenza"
come vedi faremmo la stessa cosa
Vado sul pratico giusto per capirci meglio. È una situazione veramente classica, che capita in tutte le famiglia, è interessante vedere come si potrebbe reagire.
Per conto mio gli parlerei in tono tranquillo mentre cucino, ma mica mi sogno di tirarlo su se ormai è così tardi e devo assolutamente cucinare, oppure gli parlo rassicurandolo e poi mi metto a fare l'attività non rimandabile anche se lui continua a piangere. Non cade il mondo se non lo tiro su, dato che è pulito, sazio, coccolato e fino ad un secondo prima, fintanto che stava in braccio stava benissimo, quindi non ha dolore né niente.
no, non verrà traumatizzatoMio figlio verrà su traumatizzato o frustrato perché gli insegno che ogni tanto deve aspettare e che non esiste solo lui? Che anche io ho delle cose da fare e talvolta non posso assecondarlo in ogni cosa? Non sto parlando ovviamente di un bambino che sta male o che ha davvero qualche problema. E calcolate che qui parliamo di una famiglia con un bambino solo. Ma quando i bambini sono 2 o 3 o di più?
Quello che io contesto è che serva farli aspettare per principio perchè se no non imparano.
Proprio perchè nella vita le frustazioni ci sono senza che serva crearle appositamente.
Ma nessuno nega che i bambini debbano imparare ad aspettare.I bambini devono per forza di cose imparare ad aspettare. La mamma non si può sdoppiare. Se sta dando lo sciroppo ad uno non può prendere in braccio l'altro e non può ninnare il terzo.
Mi piacerebbe veramente sentire Polly in questa discussione.
Io nego che serva insegnarglielo.
Lo imparano per forza perchè è una cosa che fa parte della vita.
Non serve non prenderlo in braccio quando è possibile perchè un bambino impari ad aspettare (il classico "se lo tieni sempre in braccio si vizia") perchè comunque i momenti in cui dovrà aspettare ci saranno inevitabilmente.
La pensiamo uguale quindi.lenina ha scritto: So che un neonato non capisce la parole, ma il tono e le carezze sì.
E comunque se è vero che il neonato non sa perchè in quel momento lo si lascia piangere lo so io è questo mi basta.
Ma guarda che anche qui la pensiamo uguale. E sono certa che pure Kayura la pensa così.lenina ha scritto: Quello che io contesto è che serva farli aspettare per principio perchè se no non imparano.
Proprio perchè nella vita le frustazioni ci sono senza che serva crearle appositamente.
Nessuno fa aspettare il proprio bambino per principio! E nessuno qui dentro ha detto che fa questo! Ma quando mai!
Lo si lascia aspettare perché c'è qualche altra cosa da fare o perché si ha mal di testa e si vuol fiatare un attimo. Perché non esiste solo lui, ci siamo anche noi!
E allora in quel caso può aspettare e non casca il mondo.
Se Tamy lascia piangere sua figlia nel seggiolone perché pure lei avrà diritto di mangiarsi la pasta calda e non fredda tipo pappone non vedo perché rabbrividire. Se a lei non va di mangiare tenendosela in braccio che problema c'è? Mica la lascia lì a sgolarsi dal seggiolone le ore. Si mangia in 4 minuti netti la sua pasta e poi torna ad occuparsi di sua figlia.