Solange ha scritto:non lo ritengo affatto indispensabile tanto più che prima dei 30 mesi non hanno alcun bisogno di socializzare. Ritengo che i normali giri al parco siano sufficienti, una mamma attenta che proponga attività interessanti (dal fare i biscotti a raccogliere le foglie e farci un collage, all'insegnare una lingua che si conosce) è a parer mio molto ma molto meglio di qualunque tata del nido.
Ecco, questa è anche la mia visione della cosa, avevo scartato l'idea del nido proprio facendo queste considerazioni. .
Lupina ha scritto:Non sono d'accordo: la differenza la fa la qualità dei rapporti umani in generale, non solo i genitori. Sveva però è ancora piccolissima, forse la tua visione è limitata da questo.
Chiaramente, una mamma che ha molto tempo da trascorrere al parco col proprio figlio in mezzo ad altri bambini gli permette di socializzare. Ma comunque non è la stessa cosa, non è come condividere gli spazi, i pasti e i giochi.
I pasti non li condividerebbe comunque, perchè davvero non ho nessuna esigenza di lasciarcela a tempo pieno, perchè mai dovrei tenere mia figlia separata da me dalle 9 alle 17? A casa, a pranzo, ci sono io, c'è papà... può benissimo mangiare con noi. Questo anche alla materna, eh.
Gli spazi e i giochi prego ardenetemente che debba dividerli con dei fratelli.
Ma comunque, imparare a condividere prima dei 3 anni è davvero essenziale?
Silvi ha scritto:quoto. no...ma...ma se uno non vuole vivere nella merda, oppure sclerare e il bimbo è pronto elì sta in un ambiente con altri bimbi, perchè al parco con la neve non è che ci si può andare tanto e magari si scassa le palle il bimbo suddetto di raccogliere le foglie...anche sì...
Ovvio che se una mamma ha esigenza di ricorrere al nido è saggio che ci ricorra, molto prima di sclerare. Però qui non siamo proprio in zona sclero, per fortuna. Anzi, il mio problema è proprio non essere egoista tenendola con me solo perchè mi sento bene
io a farlo.