Adozioni Haiti

Viviamo insieme il percorso dell'adozione
Azur
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Messaggio da Azur » lun gen 18, 2010 9:50 am

Un messaggio su FB del Direttore di Save the Children Italia
su come si stanno muovendo le ong

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Cari amici di Facebook, innanzitutto vorrei ringraziarvi per i vostri attestati di solidarietà e le generose donazioni che ci state inviando.
E’ davvero un gesto nobile, da parte di molti di voi, offrire disponibilità per accogliere i bambini haitiani colpiti dal terremoto.
Ma in questo momento, dobbiamo pensare a proteggere questi bambini e quella che potrebbe sembrare la soluzione migliore, ovvero semplicemente portarli via da Haiti, non vorrebbe dire fare il loro bene.

E’ difficile credere che sia meglio restare tra le macerie, esposti a pericoli ed epidemie, senza genitori, piuttosto che essere accolti con affetto da una famiglia italiana.
Eppure, ogni adozione è un processo delicato e attento: le famiglie adottanti vanno valutate attentamente secondo regole precise e quindi l’adozione internazionale non si presta certo ai casi d’emergenza. Inoltre il trauma del distacco da un mondo, che seppure in rovina, resta un mondo conosciuto, servirebbe solo ad accrescere la sofferenza e lo smarrimento, credetemi.

Quello che stiamo facendo in queste ore è assicurare ai bambini haitiani cure e protezione.
Abbiamo già intrapreso le attività per i ricongiungimenti familiari e stiamo per allestire spazi sicuri a misura di bambino dove poter assicurare loro tutto ciò di cui hanno bisogno in questa fase.

Siamo ad Haiti da oltre 30 anni con i nostri programmi in difesa dei bambini e anche in queste terribili ore, siamo certi che con il vostro sostegno potremo ripartire da zero per dare ad Haiti un futuro. I bambini scampati al terremoto sono oggi il domani di questa martoriata isola e non li abbandoneremo, ma li aiuteremo a riscrivere, nella loro terra, il loro futuro.

Per questo il vostro aiuto, credetemi, è fondamentale. Potete farcelo arrivare donando on line su http://www.savethechildren.it/haiti o aderendo all’appello di Agire, l’agenzia italiana di risposta alle emergenze alla quale aderiamo, donando 2 euro con un sms al 48541 da cellulare personale Tim e Vodafone o da rete fissa Telecom.
Grazie per tutto quello che avete fatto e che continuerete a fare,
Valerio Neri, Direttore Save the Children Italia
http://www.facebook.com/note.php?note_i ... nts&ref=mf


Stefania72

Messaggio da Stefania72 » lun gen 18, 2010 10:54 am

è ovvio che un'adozione non si possa pensare da un giorno all'altro, io infatti pensavo a un periodo limitato, giusto per permettere al paese di tornare almeno in condizioni di non emergenza acqua, epidemia ecc...però vedo che non è fattibile.
Azur
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Messaggio da Azur » lun gen 18, 2010 12:43 pm

Stefania,
hanno annunciato per domani una riunione della CAI per decidere come agire,
magari decideranno anche per dei soggiorni temporanei d'emergenza anche in Italia/Europa (anche se a me parebbe più logico organizzarli in loco, magari nella Repubblica Dominicana...)

Ma se non dovessero organizzare soggiorni di questo genere e qualcuno fosse interessato all'affido (accoglienza temporanea), c'è comunque bisogno di famiglie affidatarie anche per minori già in Italia... (per dare la propria disponibilità bisogna contattare i servizi sociali del proprio comune/Asl)


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Questo è un articolo tratto da VITA.it

La Cai invita alla prudenza e ricorda che non ci sono procedure pendenti

"Negli ultimi giorni, dopo il drammatico terremoto che ha devastato Haiti, giungono alla Linea CAI numerose telefonate ed e-mail di coppie che chiedono informazioni circa la possibilità di adottare minori provenienti da quel Paese". Inizia così un comunicato stampa, pubblicato dalla Commissione Adozioni Internazionali, che informa sulla situazione dei minori nella zona colpita dal terremoto.

"In generale, si sottolinea che i cataclismi, così come le emergenze belliche, sono situazioni in cui occorre particolare prudenza nell’avviare procedure adottive. In tali circostanze è sempre necessario attendere che, nelle zone colpite dalla calamità, la situazione rientri nella normalità, affinché siano ristabilite le condizioni per accertare l’effettivo stato di abbandono dei minori residenti nelle aree colpite (le cui famiglie potrebbero essere solo temporaneamente disperse) e le procedure di adozione degli orfani possano essere realizzate nel pieno rispetto delle norme nazionali e internazionali".

"Si segnala inoltre che l’Italia ha sempre avuto una limitatissima attività nell’ambito delle adozioni internazionali ad Haiti e che nessuna procedura adottiva è attualmente pendente in tale Paese".

La posizione della Cai "è assolutamente condivisa dalle altre autorità centrali", sottolinea a Vita Daniela Bacchetta, vicepresidente della commissione.

Vita: Anche gli altri paesi stranieri dunque sono dell'idea che le adozioni internazionali siano per ora da sospendere?

Bacchetta: Assolutamente sì. Le immagini di accoglienza trasmesse da alcuni telegiornali si riferiscono ad adozioni che erano già prima del terremoto in fase conclusiva, con lo stato di abbandono del bambino accertato. Su tutti gli altri bambini, colpiti da questo evento devastante, non possiamo e non dobbiamo prendere decisioni avventate.

Non bisogna ripetere quanto è successo con il Rwanda in passato, con accoglienze precoci dopo cui si venne a sapere della presenza di parenti, nonni o zii dei bambini, che avrebbero voluto ricongiungersi.

Vita: Conferma l'impegno della Cai per un milione di euro da utilizzare in cooperazione?

Bacchetta: Proprio domani avremo una riunione con lo staff del presidente Giovanardi per decidere come investire le risorse nel modo più efficace possibile.

Vita: Dal momento che c'è un solo ente autorizzato - il Nova, anche se non operativo nella regione dal 2007 - per Haiti, pensa che nel 2010 disporrete nuove autorizzazioni?

Bacchetta: Non guarderei oltre l'emergenza, davvero. Bisogna aspettare di spostare le macerie, curare i feriti, contare i bambini, aiutarli a ritrovare i genitori. Ogni adozione disposta prima di tutto questo sarebbe un abuso.
Per gli enti adottivi che vorranno fare semplice cooperazione in Haiti le possibilità ci sono, non dovranno certo aspettare la nostra autorizzazione per rimboccarsi le maniche e aiutare questo popolo.
Stefania72

Messaggio da Stefania72 » lun gen 18, 2010 9:08 pm

certo, dell'affidamento lo so ma sono sincera...io non me la sento di avere a che fare con le famiglie disagiate, incasinate e violente.
Ho sentito di quelle storie...
Io ho dimestichezza coi bambini, li adoro, ne ho già 3, uno in più in casa non potrebbe che darmi gioia, anche ai miei figli che cercano sempre un compagno di giochi perchè le femmine si coalizzano contro il maschio.
Di avere a che fare con un ex tossico o uno che ha guai con la legge sinceramente non mela sento, di curare bambini invece sì anche se so che poi lasciarli andare sarebbe un duro colpo.
Azur
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Messaggio da Azur » mer gen 20, 2010 9:56 am

Beh, non tutte le famiglie di origine sono malviventi e non tutte sono contrarie all'affido, ci sono anche affidi consenzienti, e affidi "part-time" (qualche pomeriggio la settimana, o solo il fine settimana o altro), e ci sono famiglie inesistenti, che non hanno riconosciuto il bambino alla nascita (affido temporaneo in attesa di adozione), ad esempio...

E non è che accogliere per un soggiorno di risanamento un bambino traumatizzato da un evento inimmaginabile come un terremoto di questa portata, e per di più trapiantato in un paese che è per lui un mondo alieno, e dove si parla una lingua che non capisce sia una questione semplice e alla portata di tutti...
A me personalmente pare molto più complesso e difficile di altre situazioni "locali"....


Questo sotto è il comunicato risultante dalla riunione di ieri (19/1) della CAI
(organo che gestisce i rapporti con l'estero in materia di adozione e soggiorni sanitari di minori stranieri)
È annunciata una nuova riunione per oggi

La Commissione per le adozioni internazionali nel corso dell’odierna riunione ha svolto un’attenta analisi delle informazioni acquisite in ambito internazionale e dai contatti con i vertici italiani delle organizzazioni che stanno operando in Haiti per fronteggiare l’emergenza e ha approvato una pluralità di interventi immediati e nel medio termine. Per quanto attiene agli interventi immediati, la Commissione ha deliberato di finalizzare un milione di euro per:

- agevolare i ricongiungimenti dei bambini con i familiari dispersi o feriti, finanziando il progetto di Save the children per 350.000 euro;

- assicurare assistenza sanitaria, igienica e di sopravvivenza per 20.000 famiglie con bambini, assistite dalla Charitas di Haiti, finanziando il progetto della Charitas italiana per 350.000 euro;

- assistere i bambini ospiti in orfanotrofi o in strutture temporanee allestite dall’UNICEF mediante un finanziamento di 300.000 euro.

La Commissione per le adozioni internazionali ha altresì deliberato di destinare ulteriori 750.000 euro per interventi di medio termine, realizzati dagli enti autorizzati o da altre organizzazioni che stanno intervenendo in Haiti. A tal fine sarà indetta nei prossimi giorni una riunione di coordinamento per poter individuare gli interventi non sovrapponibili con quelli già finanziati.

La Commissione si è inoltre soffermata su tutte le proposte di cui si discute nei vari contesti internazionali relativi all’adozione di minori haitiani risultanti in stato di abbandono e all’eventuale accoglienza temporanea per cure.

Premesso che occorre che si concludano le operazioni di ricongiungimento e che saranno le autorità di Haiti a dover dichiarare lo stato di adottabilità dei minori, la Commissione fin d’ora è in grado di individuare, in collaborazione con gli enti autorizzati, le coppie che, ora in attesa di adozione in altri Paesi, potranno essere candidate all’eventuale adozione di minori haitiani, una volta superata la prima fase di emergenza.

La Commissione è già in contatto con le autorità degli altri Paesi di accoglienza in vista di iniziative di sostegno al governo haitiano per accelerare le procedure per l’accertamento e la dichiarazione dello stato di adottabilità. Essendo stata in precedenza convocata a Parigi per il 21 gennaio p.v. una riunione informale di alcune Autorità Centrali europee per lo studio e l’attuazione di buone pratiche, cui parteciperà la Vice presidente della Commissione, l’Italia ha richiesto l’inserimento all’ordine del giorno della questione di Haiti per individuare possibili iniziative coordinate dei Paesi di accoglienza con il governo di Haiti.

Il Sottosegretario Giovanardi ha indetto per domani 20 gennaio una riunione con i Sottosegretari Letta e Bertolaso, con i Ministri degli Affari Esteri, della Giustizia, dell’Economia e del Welfare, al fine di individuare ulteriori azioni coordinate, corrispondenti alle esigenze dei minori haitiani, onde prevenire conseguenze negative, già sperimentate in altre situazioni di emergenza, che potrebbero interessare i minori eventualmente ospitati in Italia.

(http://www.commissioneadozioni.it/IT.as ... anguage=IT)
Azur
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Messaggio da Azur » mer gen 20, 2010 9:57 am

Questo il comunicato pubblicato sul sito del CIAI (ente per le adozioni internazionali molto serio)

Haiti: diciamo no alle adozioni nell’emergenza

Sebbene il comunicato pubblicato sul sito della Commissione per le Adozioni Internazionali parli chiaro, molti telegiornali stanno avanzando l’idea che si siano avviate procedure per consentire l’adozione di bambini orfani da Haiti da parte di coppie italiane.

In linea con quanto espresso dalla Commissione, il CIAI ribadisce la necessità di non ritenere l’adozione internazionale come uno strumento idoneo a tutela dell’infanzia in una situazione di emergenza e grande confusione come quella che si sta vivendo in questi momenti ad Haiti.

Importante sarà – e in questo senso cercheremo di offrire anche la nostra esperienza in materia alle numerose ong già presenti nella zona - fornire a tutti i bambini l’assistenza fisica e psicologica che li aiuti a superare questo terribile trauma e favorire quanto più possibile il ricongiugimento familiare.

In situazioni come questa, infatti, molti bambini potrebbero trovarsi soltanto momentaneamente in stato di abbandono: per loro va ricercata quanto prima una collocazione nella famiglia di origine o in una famiglia locale, avviando eventualmente sostegni in questo senso.
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Messaggio da Azur » mer gen 20, 2010 3:10 pm

Adottare o aiutare a distanza?
http://tv.repubblica.it/dossier/terremo ... 1425?video

Interventi dei rappresentanti di Fondazione Francesca Rava,
Save The Children (particolarmente chiaro e preciso, e i cui interventi condivido in toto), M.R.Parsi (che secondo me invece a tratti fa un po' confusione) e Aibi (polemico come spesso è)
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