Ieri sera, dopo 3 mesi, ho sentito la mamma di una compagna di viaggio alla maturità, di mia figlia.La speranza, che si trasforma in certezza, perché la positività e la fiducia, non devono MAI abbandonarci, è che i ragazzi hanno risorse inaspettate, sono facili ai cambiamenti, hanno energie da vendere come si dice, sono migliori di quello che fanno e sono certa anche F. sarà capace di fermarsi, guardare il campo di battaglia dietro di sé e finalmente rendersi conto che nessuno lo insegue se non la sua ombra.
Gli ultimi mesi di scuola le ragazze rischiavano la non ammissione, si sono messe assieme a cercare di farcela, l'una dava all'altra le proprie conoscenze.
Ma A. ci credeva meno e non è stata ammessa.
Purtroppo non ho trovato neppure il coraggio di chiamarla e dirle "mi dispice" (grande vigliacca).
Ieri sera per caso ci siamo sentite, forse facevo meglio a continuare a star zitta, perché Emma mi ha detto che la figlia stava bene, era lei a non farsene ancora una ragione.
Mi ha fatto riflettere su quale impatto ha sui nostri figli, una bocciatura e sul diverso impatto che ha su di noi.