Premetto che sono seria e serena.
Sono invecchiata.
E non lo dico perche' oggi compio 38 anni.
E non lo dico perche' ho appena scaricato le foto dell'estate sul p.c.
Sto invecchiando serenamente: affido i miei top striminziti alla mia quattordicenne nipote, conservo i vestiti zoccoleggianti per i carnevali e sono sempre preoccupata che i miei capelli siano troppo lunghi....non vorrei mai incarnare il detto "Dietro liceo, davanti museo".
Questa estate è stata, come sempre, una sorta di budget.
Andiamo da sempre nello stesso LIDO e, ogni Agosto, le persone che non ci vedono da un anno, ci commentano.
Pare che Lisa abbia smesso di somigliare a mia suocera.
Pare che Davide sia un bambino educato, galante e anche troppo bello.
Pare che, grazie alle mie scarse capacita' culinarie, mio marito abbia messo su un fisichino niente male.
E io? Credo di non aver ricevuto mai tanti complimenti in vita mia.
Roba da arrossire.
Perche'? Mi domandavo. Perche' ora e non quando facevo di tutto per cercare di essere carina?
Allora ho tradotto tutti quei complimenti in:
"Porca vacca, per l'eta' che hai stai davvero bene!!!!"
E considerando che credo di essere stata l'unica 38enne della spiaggia a non aver smosso un muscolo da 4 anni ormai.......
Mi prendo il mio smilzo complimento e me ne vado verso i miei 40 anni
fiera ed orgogliosa di questa pelle plissettata, di questa vita allargata, di queste cosce prosciuttose ecc...ecc.....
Nel mezzo del cammin della mia vita.
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Superaffaella
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- Iscritto il: ven dic 15, 2006 11:50 pm
Perchè a 38 anni si è maturi si è consapevoli.
E questa consapevolezza traspare dagli occhi dai sorrisi, e trasmette serenità, bellezza.
Non sono le rughe o la pelle cadente a fare una donna vecchia e brutta ma l'incapacità di "invecchiare" consapevolmente, il voler per forza fermare il tempo che tanto non si ferma per noi.
E questa consapevolezza traspare dagli occhi dai sorrisi, e trasmette serenità, bellezza.
Non sono le rughe o la pelle cadente a fare una donna vecchia e brutta ma l'incapacità di "invecchiare" consapevolmente, il voler per forza fermare il tempo che tanto non si ferma per noi.